è possibile che un trauma emotivo mi abbia annullato i sentimenti?
Ciao, scrivo per un problema che va avanti ormai da due mesi.
Sto col mio ragazzo da un anno, relazione a distanza (lui all'università in un'altra città) ma sempre stata molto felice, non abbiamo mai avuto problemi nell'affrontare la distanza.
Prima relazione l'uno dell'altra: un amore intrapreso in maniera naturale ma non con leggerezza, anzi, molto seriamente.
Lui è un ragazzo dolce e premuroso, non ha mai smesso di dimostrare il suo affetto anche in pubblico e tra noi tutto è sempre filato liscio, abbiamo avuto qualche litigio ma sempre risolto in maniera adulta e scendendo a compromessi insieme.
Alla fine di quest'estate è tornato all'università per dare degli esami.
Inizialmente ci sentivamo senza problemi, lui era un po' ansioso per lo studio, cosa non nuova, e io lo supportavo con piacere come sempre.
Verso la fine di settembre ho notato che diventava apatico, a volte rispondeva male, non riusciva a dirmi 'ti amo' o lo diceva forzatamente e parlava con me come con un amico, senza dolcezza, il che non era da lui.
Vista la situazione difficile con lo studio ho cercato di non dare peso ai suoi comportamenti e di comprendere il periodo che stava attraversando, ma dopo qualche giorno ho preso coraggio e con la massima calma l'ho chiamato a telefono e gliene ho parlato.
Lui mi ha risposto che era il periodo, che non riusciva a non essere freddo ma mi amava ancora.
Tutto risolto, finché il giorno seguente, mentre eravamo al telefono, dal nulla ha detto che doveva tornare immediatamente per parlarmi dal vivo.
A quella frase io ho dato per scontato che mi stesse lasciando e, durante le tre ore di tragitto che ci separano, ho pianto a dirotto, ho delirato, insomma sono stata malissimo.
Mi sono ripresa e ci siamo incontrati e appena l'ho visto mi sembrava di non riconoscerlo, così stralunato e disperato com'era, mi è sembrato surreale.
Lui ha spiegato che stava avendo dei dubbi sulla nostra relazione messa troppo in difficoltà dalla distanza.
Io gli ho concesso del tempo per pensarci e la sera stessa ci siamo rivisti e si è scusato per avermi fatto passare un periodo così brutto perchè tornare gli aveva fatto capire che non voleva perdermi.
Io mi sono sentita sollevata, ma non assolutamente felice.
Da quel giorno è come se qualcosa dentro di me si fosse rotto: non è che non sento più di amarlo, non riesco a sentire più amore per nessuno.
Ho periodi in cui ho attacchi d'ansia, mi sveglio nel cuore della notte, non riesco a pensare ad altro, non riesco a concentrarmi.
Ho preso la patente ma non sono particolarmente entusiasta.
È come se non sentissi le emozioni nel profondo: piango, rido ma non sento tristezza o felicità intense dentro di me.
Non so se amo ancora il mio ragazzo, mi sembra di essere finita nella relazione per sbaglio, non ricordo le emozioni provate con lui, mi sembra che quest'anno insieme sia stato un'illusione.
Mi sento estranea a tutto.
A volte me la prendo tantissimo per le cose, altre volte tutto mi è indifferente.
Sto col mio ragazzo da un anno, relazione a distanza (lui all'università in un'altra città) ma sempre stata molto felice, non abbiamo mai avuto problemi nell'affrontare la distanza.
Prima relazione l'uno dell'altra: un amore intrapreso in maniera naturale ma non con leggerezza, anzi, molto seriamente.
Lui è un ragazzo dolce e premuroso, non ha mai smesso di dimostrare il suo affetto anche in pubblico e tra noi tutto è sempre filato liscio, abbiamo avuto qualche litigio ma sempre risolto in maniera adulta e scendendo a compromessi insieme.
Alla fine di quest'estate è tornato all'università per dare degli esami.
Inizialmente ci sentivamo senza problemi, lui era un po' ansioso per lo studio, cosa non nuova, e io lo supportavo con piacere come sempre.
Verso la fine di settembre ho notato che diventava apatico, a volte rispondeva male, non riusciva a dirmi 'ti amo' o lo diceva forzatamente e parlava con me come con un amico, senza dolcezza, il che non era da lui.
Vista la situazione difficile con lo studio ho cercato di non dare peso ai suoi comportamenti e di comprendere il periodo che stava attraversando, ma dopo qualche giorno ho preso coraggio e con la massima calma l'ho chiamato a telefono e gliene ho parlato.
Lui mi ha risposto che era il periodo, che non riusciva a non essere freddo ma mi amava ancora.
Tutto risolto, finché il giorno seguente, mentre eravamo al telefono, dal nulla ha detto che doveva tornare immediatamente per parlarmi dal vivo.
A quella frase io ho dato per scontato che mi stesse lasciando e, durante le tre ore di tragitto che ci separano, ho pianto a dirotto, ho delirato, insomma sono stata malissimo.
Mi sono ripresa e ci siamo incontrati e appena l'ho visto mi sembrava di non riconoscerlo, così stralunato e disperato com'era, mi è sembrato surreale.
Lui ha spiegato che stava avendo dei dubbi sulla nostra relazione messa troppo in difficoltà dalla distanza.
Io gli ho concesso del tempo per pensarci e la sera stessa ci siamo rivisti e si è scusato per avermi fatto passare un periodo così brutto perchè tornare gli aveva fatto capire che non voleva perdermi.
Io mi sono sentita sollevata, ma non assolutamente felice.
Da quel giorno è come se qualcosa dentro di me si fosse rotto: non è che non sento più di amarlo, non riesco a sentire più amore per nessuno.
Ho periodi in cui ho attacchi d'ansia, mi sveglio nel cuore della notte, non riesco a pensare ad altro, non riesco a concentrarmi.
Ho preso la patente ma non sono particolarmente entusiasta.
È come se non sentissi le emozioni nel profondo: piango, rido ma non sento tristezza o felicità intense dentro di me.
Non so se amo ancora il mio ragazzo, mi sembra di essere finita nella relazione per sbaglio, non ricordo le emozioni provate con lui, mi sembra che quest'anno insieme sia stato un'illusione.
Mi sento estranea a tutto.
A volte me la prendo tantissimo per le cose, altre volte tutto mi è indifferente.
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Gentilissima,
I vissuti influenzano notevolmente la percezione del nostro sentire e questo può avere delle ripercussioni anche sul nostro corpo, provocando sintomi come quelli che descrive. Da quello che capisco, è possibile che abbia bisogno di tempo da dedicare a sé per riconoscere effettivamente le emozioni che prova in questo momento: fare chiarezza sul suo sentire, potrà sicuramente guidarla a ritrovare un equilibrio prima con se stessa e poi nella coppia.
Un caro saluto
I vissuti influenzano notevolmente la percezione del nostro sentire e questo può avere delle ripercussioni anche sul nostro corpo, provocando sintomi come quelli che descrive. Da quello che capisco, è possibile che abbia bisogno di tempo da dedicare a sé per riconoscere effettivamente le emozioni che prova in questo momento: fare chiarezza sul suo sentire, potrà sicuramente guidarla a ritrovare un equilibrio prima con se stessa e poi nella coppia.
Un caro saluto
Dott.ssa Simona Mollica
Psicologa - Psicoterapeuta in formazione
simona.mollica@hotmail.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 5 visite dal 21/12/2024.
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