Ivg

Buonasera,
Ho 32 anni e sono incinta, tra 2 giorni ho in programma l'ivg.

La mia è una gravidanza assolutamente cercata, programmata e discussa col mio compagno.
Resto incinta al secondo mese di tentativi e quando lo scopro inizia il baratro.
È passato un mese da quel giorno ed è stato un mese di completa disperazione, pianti, rimorsi e angoscia.
Per quanto io abbia cercato pensieri positivi non sono mai arrivati se non per pochi istanti e con grande fatica per poi ricadere in un baratro ancora più grande.
Presa dalla disperazione ho fatto tutto il percorso per ivg.
In passato ho già avuto enormi problemi coi grandi cambiamenti, dalla troppa paura, dal malessere e l ansia soffocante mi sono bloccata e non li ho fatti.
Ho sbagliato a non pensare a questo mio problema prima di pensare a un cambiamento grande come può essere la maternità ma purtroppo non l ho fatto.
Ora, vorrei svegliarmi domani avendo cambiato idea ma realisticamente non è successo fino ad ora e non credo che accadrà domani.
Questa volta ritengo la faccenda molto grave, mi vergogno di me stessa e mi sento moltissimo in colpa... sicuramente dovrò iniziare un percorso, vorrei capire a chi affidarmi, se uno psicologo o a uno psichiatra o non so... ormai non mi fido più dei miei desideri o di quello che sento in generale... purtroppo in questa condizione non riesco ad andare avanti
Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.6k 197
Gentile utente,
la decisione di avere un figlio può essere seria e grave, soprattutto oggi che ci sono metodi sicuri per non averne. In un certo senso, si sentiva meno il peso della responsabilità sulla vita, propria e altrui, quando all'interno di una relazione di coppia la gravidanza capitava casualmente.
Credere però che una volta voluta e avviata una gravidanza si possa fare una sorta di reset senza conseguenze, è altrettanto grave.
Sia nei nostri studi professionali sia su queste pagine vediamo le conseguenze di questa decisione sulle persone e sulla coppia.
Se lei ha parlato con gli psicologi delle ASL dove ha deciso di abortire le saranno state prospettate molte alternative, in particolare metodi di cura immediata per non avvertire la gravidanza e la maternità come eventi drammatici.
Se invece si è affidata ad uno studio privato, potrebbe darsi che non abbiano fatto alcun colloquio psicologico, o che l'abbiano condotto con superficialità, avendo un proprio interesse economico non a valutare le alternative, ma a portare a termine quello che possono averle spacciato per una decisione rimediabile.
L'aborto non lo è, gentile signora, come non lo è la ferita alla psiche dei due genitori mancati.
Lei è ancora a tempo per accedere a colloqui che le permettano di attenuare o superare l'ansia, facendole capire, tra le altre cose, che in una coppia unita e benestante un bambino non rappresenta "la fine dei giochi", come si tende ad avvertire poco realisticamente in questa nostra epoca che non esce mai dall'adolescenza.
Al contrario, proprio la fine traumatica di una vita può rappresentare una mannaia sulle speranze e l'allegria di una coppia.
Porti con sé dallo psicologo anche il suo compagno, i cui sentimenti non andavano trascurati al momento di iniziare la gravidanza, e ancora meno vanno trascurati adesso.
Ha ancora un po' di tempo per prendere una decisione che tenga conto di tutte le alternative possibili: lo usi bene.
Ci tenga al corrente, se le fa piacere.
Auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

Segnala un abuso allo Staff
Risposta utile

Consulti su disturbi d'ansia

Altri consulti in psicologia