Perché l'ansia mi rende così?
Salve dottori, purtroppo da un'anno soffro d'ansia, e molta ipocondria dovuto da un problema di salute che ho affrontato in famiglia da parte di mio padre, all'inizio questa mia ipocondria era basata sul cuore, quindi tutto ciò che riguardava il cuore, extrasistole sensazioni strane le avevo io, poi piano piano sono stata bene e per un 5 mesi sono stata serena e tranquilla senza pensieri negativi, da premettere che io tutto ciò che riguardava ospedali, ambulanze che vedevo, visite, prelievi mi facevano stare molto tranquilla, adesso dopo un'esperienza che ho avuto, dove un po' mi sono impressionata e appunto essendo che mi sono impanicata sono diventata bianca bianca quasi nel sentirmi male ho la fobia dell'ansia, perché secondo me l'ansia adesso quando arriva mi fa impanicare e svenire anche se mi cerco di convincere che era solo paura, perché io con l'ansia non ho mai avuto questi sintomi ma bensì tachicardia, vampate di calore, giramento di testa, adesso la mia fobia è questa, adesso tutto ciò che riguarda, ospedali, visite, ecc mi fa venire l'angoscia solo al pensiero, com'è possibile questa cosa?
Da poco ho iniziato comunque un percorso con una psicoterapeuta, io sono veramente stanca, cerco di affrontare queste paure ma quando inizio a pensare è la fine per me, c'è perché se vedo qualcuno che sta male e come se mi immedesimo?
Come si fa a mandare via questa cosa dalla mia testaaaaa
Da poco ho iniziato comunque un percorso con una psicoterapeuta, io sono veramente stanca, cerco di affrontare queste paure ma quando inizio a pensare è la fine per me, c'è perché se vedo qualcuno che sta male e come se mi immedesimo?
Come si fa a mandare via questa cosa dalla mia testaaaaa
[#1]
Gentile Utente,
La ringrazio per aver condiviso la sua storia.
Quando non riusciamo a gestire l’ansia e cerchiamo con tutti noi stessi di controllarla o evitarla , allora otteniamo l’effetto opposto , amplificandola.
Da quello che racconta, sembra aver sviluppato una paura della paura o, come la definisce, una fobia dell’ansia. È come se avesse creato un sistema di allarme mentale che si attiva ogni volta che pensa o si trova in situazioni che associa a ospedali, malattie o episodi passati di ansia. Più cerca di convincersi che non succederà niente o di scacciare questi pensieri, più l’ansia aumenta e si fa opprimente. La sua è quella che si definisce una tentata soluzione , che in realtà non serve a risolverlo ma lo amplifica .
Il mio consiglio è di smettere di lottare contro l’ansia.
Provi invece con questo esercizio pratico che le suggerisco:
Ogni giorno, dedichi 5 minuti a immaginare intenzionalmente lo scenario peggiore legato alla sua ansia: per esempio, sentirsi male, svenire o farsi prendere dal panico. Lo faccia seduta in un posto tranquillo, cercando di immergersi completamente in quelle sensazioni. Dopo questi 5 minuti, si alzi e continui la sua giornata senza più pensarci.
Questo esercizio serve a interrompere il circolo vizioso dell’evitamento: paradossalmente, più affrontiamo intenzionalmente ciò che temiamo, meno esso ha potere su di noi.
Perché accade questa immedesimazione ?
Quando vede qualcuno stare male o pensa a ospedali, il suo cervello associa automaticamente queste immagini alle sue esperienze passate di ansia e paura. È come se il suo corpo rispondesse senza che lei lo volesse, come un riflesso. La buona notizia è che questo riflesso può essere rieducato , imparando a rispondere in modo diverso.
Cosa può fare nel frattempo? Si concentri sul presente ogni volta che sente la mente andare verso pensieri catastrofici. Può farlo usando un piccolo trucco: descriva ad alta voce, o mentalmente, ciò che vede intorno a lei in quel momento (ad esempio: Vedo una sedia rossa, sento il rumore delle auto fuori, sento i miei piedi appoggiati al pavimento ). Questo semplice esercizio aiuta a spostare il focus dalla mente al momento presente.
Infine, è importante continuare il percorso con la sua psicoterapeuta, condividendo questi dettagli e lavorando insieme per affrontare in modo mirato le sue paure.
Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Un caro saluto,
Dott.ssa Maria Giovanna Annoscia
La ringrazio per aver condiviso la sua storia.
Quando non riusciamo a gestire l’ansia e cerchiamo con tutti noi stessi di controllarla o evitarla , allora otteniamo l’effetto opposto , amplificandola.
Da quello che racconta, sembra aver sviluppato una paura della paura o, come la definisce, una fobia dell’ansia. È come se avesse creato un sistema di allarme mentale che si attiva ogni volta che pensa o si trova in situazioni che associa a ospedali, malattie o episodi passati di ansia. Più cerca di convincersi che non succederà niente o di scacciare questi pensieri, più l’ansia aumenta e si fa opprimente. La sua è quella che si definisce una tentata soluzione , che in realtà non serve a risolverlo ma lo amplifica .
Il mio consiglio è di smettere di lottare contro l’ansia.
Provi invece con questo esercizio pratico che le suggerisco:
Ogni giorno, dedichi 5 minuti a immaginare intenzionalmente lo scenario peggiore legato alla sua ansia: per esempio, sentirsi male, svenire o farsi prendere dal panico. Lo faccia seduta in un posto tranquillo, cercando di immergersi completamente in quelle sensazioni. Dopo questi 5 minuti, si alzi e continui la sua giornata senza più pensarci.
Questo esercizio serve a interrompere il circolo vizioso dell’evitamento: paradossalmente, più affrontiamo intenzionalmente ciò che temiamo, meno esso ha potere su di noi.
Perché accade questa immedesimazione ?
Quando vede qualcuno stare male o pensa a ospedali, il suo cervello associa automaticamente queste immagini alle sue esperienze passate di ansia e paura. È come se il suo corpo rispondesse senza che lei lo volesse, come un riflesso. La buona notizia è che questo riflesso può essere rieducato , imparando a rispondere in modo diverso.
Cosa può fare nel frattempo? Si concentri sul presente ogni volta che sente la mente andare verso pensieri catastrofici. Può farlo usando un piccolo trucco: descriva ad alta voce, o mentalmente, ciò che vede intorno a lei in quel momento (ad esempio: Vedo una sedia rossa, sento il rumore delle auto fuori, sento i miei piedi appoggiati al pavimento ). Questo semplice esercizio aiuta a spostare il focus dalla mente al momento presente.
Infine, è importante continuare il percorso con la sua psicoterapeuta, condividendo questi dettagli e lavorando insieme per affrontare in modo mirato le sue paure.
Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Un caro saluto,
Dott.ssa Maria Giovanna Annoscia
[#2]
Utente
Dottoressa,mi sono anche commossa perché in fondo grazie ai vostri consigli ,e al percorso di psicoterapia spero di ritornare ad essere felice e vivere la mia vita senza sentirmi succube della mia ansia,e soprattutto di iniziare a fare ciò che mi piace senza avere paura,grazie mille davvero per la sua risposta, metterò in pratica ciò che mi ha consigliato di fare, un grande abbraccio e buona giornata
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 51 visite dal 10/12/2024.
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