Rapporto in crisi, mi ha chiesto tempo per riflettere ma sono incinta
Sono incinta da quasi tre mesi.
Il bimbo era voluto, non siamo mai stati attenti e sapevamo che prima o poi sarebbe arrivato.
Fin qui tutto ok, all’apparenza lui è rimasto contento, io altrettanto fino a quando non sono iniziate le discussioni per ogni minima cosa, a partire dalle stupidaggini fino ad arrivare alle cose più serie.
Premetto che io e lui ancora non conviviamo e stava per iniziare a fare casa, quindi abbiamo fatto un po’ dai miei e un po’ dai suoi fin dall’inizio della nostra relazione.
Una volta scoperta la mia gravidanza, ho deciso di rimanere a casa dei miei per non essere mai sola essendo che mio padre è in pensione perché qualora mi fosse successo qualcosa, avrei avuto sempre qualcuno.
I suoi lavorano tutto il giorno, lui ha i turni e non me la sentivo di rimanere lì quando lui era al lavoro.
Veniva solo il fine settimana e questa cosa mi ha fatto male, quindi sabato gli ho scritto che non lo vedevo presente.
Forse avrò sbagliato i modi, come per il resto delle discussioni, ma il discorso era che volevo lui al mio fianco in questo momento strepitosamente bello.
Fatto sta che lui mi sta continuando a dire ho bisogno di tempo per pensare, per quanto riguarda il bambino ci sarò sempre, ma per quanto riguarda noi non lo so perché non voglio una vita dove si litiga sempre e devo capire se voglio passare il resto della mia vita con te perché io non ti riconosco più.
Mercoledì ho la visita dal ginecologo, per cui lui verrà e gli ho dato questo giorno come scadenza.
Questo suo tempo per pensare va avanti, ormai, da 10 giorni.
Adesso io il tempo glielo voglio dare, ma davvero voglio che torniamo ad essere quelli di sempre, felici e soprattutto uniti più che mai.
Non so che fare.
La sola idea che potrebbe finire tutto e lasciare me in questo periodo mi destabilizza.
Il bimbo era voluto, non siamo mai stati attenti e sapevamo che prima o poi sarebbe arrivato.
Fin qui tutto ok, all’apparenza lui è rimasto contento, io altrettanto fino a quando non sono iniziate le discussioni per ogni minima cosa, a partire dalle stupidaggini fino ad arrivare alle cose più serie.
Premetto che io e lui ancora non conviviamo e stava per iniziare a fare casa, quindi abbiamo fatto un po’ dai miei e un po’ dai suoi fin dall’inizio della nostra relazione.
Una volta scoperta la mia gravidanza, ho deciso di rimanere a casa dei miei per non essere mai sola essendo che mio padre è in pensione perché qualora mi fosse successo qualcosa, avrei avuto sempre qualcuno.
I suoi lavorano tutto il giorno, lui ha i turni e non me la sentivo di rimanere lì quando lui era al lavoro.
Veniva solo il fine settimana e questa cosa mi ha fatto male, quindi sabato gli ho scritto che non lo vedevo presente.
Forse avrò sbagliato i modi, come per il resto delle discussioni, ma il discorso era che volevo lui al mio fianco in questo momento strepitosamente bello.
Fatto sta che lui mi sta continuando a dire ho bisogno di tempo per pensare, per quanto riguarda il bambino ci sarò sempre, ma per quanto riguarda noi non lo so perché non voglio una vita dove si litiga sempre e devo capire se voglio passare il resto della mia vita con te perché io non ti riconosco più.
Mercoledì ho la visita dal ginecologo, per cui lui verrà e gli ho dato questo giorno come scadenza.
Questo suo tempo per pensare va avanti, ormai, da 10 giorni.
Adesso io il tempo glielo voglio dare, ma davvero voglio che torniamo ad essere quelli di sempre, felici e soprattutto uniti più che mai.
Non so che fare.
La sola idea che potrebbe finire tutto e lasciare me in questo periodo mi destabilizza.
Gentile utente,
Dispiace la sua sofferenza soggettiva. Provo a presentarle alcuni elementi di riflessione.
Lei ci dice:
".. davvero voglio che torniamo ad essere quelli di sempre, felici e soprattutto uniti più che mai..."
Quel verbo - voglio - non le serve. Non è in suo potere tornare indieto a "Come eravamo", pur volendolo ("voglio").
E' in suo potere però modificare atteggiamenti e comportamenti PROPRI, per tornare ad essere "riconoscibile", a fronte della affermazione di lui:
"..non voglio una vita dove si litiga sempre
e devo capire se voglio passare il resto della mia vita con te
perché io non ti riconosco più."
E dunque lui non ha bisogno solo di tempo,
ma anche della prova che Lei non sarà unicamente una mamma, bensì che continuerà anche ad essere una donna che ama, la sua donna. Ho provato a spiegarlo qui: https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3332-diventare-mamma-e-rimanere-amante.html .
In altro caso le relazioni possono finire, purtroppo anche quando c'è di mezzo una gravidanza.
Se non ce la fa da sola, chieda aiuto psicologico: ne vale la pena, non crede?
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dispiace la sua sofferenza soggettiva. Provo a presentarle alcuni elementi di riflessione.
Lei ci dice:
".. davvero voglio che torniamo ad essere quelli di sempre, felici e soprattutto uniti più che mai..."
Quel verbo - voglio - non le serve. Non è in suo potere tornare indieto a "Come eravamo", pur volendolo ("voglio").
E' in suo potere però modificare atteggiamenti e comportamenti PROPRI, per tornare ad essere "riconoscibile", a fronte della affermazione di lui:
"..non voglio una vita dove si litiga sempre
e devo capire se voglio passare il resto della mia vita con te
perché io non ti riconosco più."
E dunque lui non ha bisogno solo di tempo,
ma anche della prova che Lei non sarà unicamente una mamma, bensì che continuerà anche ad essere una donna che ama, la sua donna. Ho provato a spiegarlo qui: https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3332-diventare-mamma-e-rimanere-amante.html .
In altro caso le relazioni possono finire, purtroppo anche quando c'è di mezzo una gravidanza.
Se non ce la fa da sola, chieda aiuto psicologico: ne vale la pena, non crede?
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

Utente
In realtà ieri sera ci siamo lasciati.
Lui ha deciso che, date le recenti litigate, non ha più le forze di andare avanti.
Mi dispiace solo per mio/a figlio/a.
Spero che lui se ne renda conto.
Lui ha deciso che, date le recenti litigate, non ha più le forze di andare avanti.
Mi dispiace solo per mio/a figlio/a.
Spero che lui se ne renda conto.
Gentile utente,
a me dispiace non solamente per suo figlio/a, ma anche per Lei.
La gravidanza è un periodo delicato, la donna è soggetta a sbalzi di umore. Non avere vicino il proprio compagno rende il tutto più faticoso.
Individualmente o in coppia, avete pensato di farvi seguire psicologicamente? Capisco che ciò avrebbe dovuto avvenire prima, cioè quando "sono iniziate le discussioni per ogni minima cosa, a partire dalle stupidaggini fino ad arrivare alle cose più serie."
Ma indietro non si può tornare.
Tuttavia anche ora, ritengo, Lei potrebbe (voi potreste) ricavarne beneficio e sostegno.
Cosa ne pensa?
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
a me dispiace non solamente per suo figlio/a, ma anche per Lei.
La gravidanza è un periodo delicato, la donna è soggetta a sbalzi di umore. Non avere vicino il proprio compagno rende il tutto più faticoso.
Individualmente o in coppia, avete pensato di farvi seguire psicologicamente? Capisco che ciò avrebbe dovuto avvenire prima, cioè quando "sono iniziate le discussioni per ogni minima cosa, a partire dalle stupidaggini fino ad arrivare alle cose più serie."
Ma indietro non si può tornare.
Tuttavia anche ora, ritengo, Lei potrebbe (voi potreste) ricavarne beneficio e sostegno.
Cosa ne pensa?
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

Utente
In realtà ho pensato di iniziare un percorso individuale da uno psicologo perché mi rendo conto che pian piano sto cadendo a pezzi.
Lui ha preso questa decisione dopo l’ennesima discussione e dopo che io chiamai la madre e, con tono arrabbiato, le dissi che il figlio stava facendo schifo e che non lo volevo alle visite.
Non so lei cosa gli abbia riferito, ma lui dopo me ne ha cantate di tutti i colori rimanendo fermo nella sua decisione.
Come faremo a portare avanti un bambino?
Lui ha preso questa decisione dopo l’ennesima discussione e dopo che io chiamai la madre e, con tono arrabbiato, le dissi che il figlio stava facendo schifo e che non lo volevo alle visite.
Non so lei cosa gli abbia riferito, ma lui dopo me ne ha cantate di tutti i colori rimanendo fermo nella sua decisione.
Come faremo a portare avanti un bambino?
Gentile utente,
La decisione di iniziare un percorso psicologico individuale e’ altamente apprezzabile.
Gli ormoni che la rabbia fa rilasciare non fanno mai bene, soprattutto in gravidanza.
Occorre dunque imparare a difendere le proprie ragioni, ma senza che ciò vada a discapito di sé e di chi porta in grembo.
Sono certa che a bocce ferme troverete, lei e il padre, un punto di incontro nella genitorialita’.
In questo percorso un* Psicoterapeuta e’ di grande aiuto.
Attualmente, trascorsi alcuni giorni, va meglio?
Cordiali saluti.
Dott Brunialti
La decisione di iniziare un percorso psicologico individuale e’ altamente apprezzabile.
Gli ormoni che la rabbia fa rilasciare non fanno mai bene, soprattutto in gravidanza.
Occorre dunque imparare a difendere le proprie ragioni, ma senza che ciò vada a discapito di sé e di chi porta in grembo.
Sono certa che a bocce ferme troverete, lei e il padre, un punto di incontro nella genitorialita’.
In questo percorso un* Psicoterapeuta e’ di grande aiuto.
Attualmente, trascorsi alcuni giorni, va meglio?
Cordiali saluti.
Dott Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 763 visite dal 09/12/2024.
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