Ansia e confusione

Buongiorno,
dopo un iniziale sollievo dovuto al fatto che mia madre è entrata in casa di riposo (non sono mai stata sicura che fosse una scelta definitiva) abbiamo deiso di farla rientrare a casa con l'assistenza di una badante h24, perchè l'abbiamo vista depressa e in sovrappeso (i primi giorni in struttura sono stati orribili, strillavo, non dormiva e spaventava gli altri pazienti) gli hanno tolto gli stimolanti e oraq dorme quasi tutto il giorno.
Io vivevo von lei, devo prendere il mutuo di un bilocale in costruzione e mi terrorizza stare di nuovo a casa con lei e la badante che avrebbe cmq bisogno della sua privacy.
Mi sembra che la vita sia a un punto morto perchè non posso pagare anche un affitto e percio stare con la bandante è l'unica soluzione... i miei fratelli dicono di darmi una mossa, divertirmi e non pensare ma ho paura di vivere una situazione orribile.
Vorrei scappare avere già un posto mio.
Come posso affrontare tutto cio?
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Gentile utente,

Come per i bambini/e quando entrano per la prima volta alla scuola materna,
anche per le persone anziane non autosufficienti i primi giorni in struttura sono difficilissimi.
D'altra parte il primo periodo può esserlo anche per noi adulti quando cambiamo città, professione, fidanzato.

Intendo dire che per tornare sui propri passi nella decisone relativa alla istituzionalizzazione, occorre attendere che la fatica dell'inserimento sia stata superata. Nei primi 15-20 giorni nella persona si rilevano frequentissimamente:
disorientamento nel tempo e nello spazio,
confusione,
fatica nell'ambientamento,
ansia,
pianto,
rifiuto del cibo,
rifiuto nell'essere accudita dal personale.

La presenza del/la famigliare in struttura per alcune ore al giorno aiuta moltissimo la persona anziana, per un tempo che va gradualmente a diminuire.
D'altra parte è quello che si fa con l'inserimento dei/e bambini alla scuola materna, con la presenza di un genitore che va a scalare. Anche in questo caso il/la genitore soffre nell'assistere alla fatica del/la piccola*, ma non demorde (o almeno lo speriamo!).

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Utente
Utente
Gentile dottoressa, come dovrei comportarmi se davvero si rializzasse l'ipotesi di una badante convivente? Grazie Mille
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Gentili utente,

Lei è ben consapevole della complessità della situazione con sua madre, le ho risposto io stessa dettagliatamente in più di un consulto.
La situazione con sua mamma è complessa:
.perché deve gestire da sola la situazione data la latitanza dei suoi fratelli,
.perché il suo ultimo fidanzato l'ha lasciata proprio a causa dell'accudimento a sua madre,
.perché ci ha messo tanto a decidere di istituzionalizzare la madre, ma ora che ne vede la sofferenza mette tutto nuovamente in discussione (sa quanta confusione dannosa per una madre con l'Alzheimer),
.perché lei non è autonoma economicamente e dunque sarebbe obbligata alla convivenza con la badante.

Le avevamo consigliato di ricorrere all'aiuto di un* psicolog* - presso il consultorio è gratuito - e in alcuni casi ci diceva di averne realmente interpellato uno.
Si rivolga a lui; ma non occasionalmente (serve a poco), bensì per un percorso che le permetta di maturare di una maggiore lucidità nei confronti di sua madre.
Conoscendola di persona il/la professionista sarà in grado di fornirLe anche i consigli di cui sente di avere bisogno e che da parte nostra certo non potrebbero essere personalizzati.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/