Tatuaggio e ansia

Salve a tutti i professionisti di questo gruppo.

Scrivo qui perchè il problema credo sia di matrice psicologica.

Spiego brevemente un pò la mia storia da un punto di vista psicologico.

Sono in terapia da 6/7 anni dove mi fu diagnosticato un distirbo d'ansia generalizzato con tendenze ossessivo-compulsive.
Sono partito con 10mg di cipralex e da 3 anni sono stabilmente fermo a 20mg di cipralex al giorno.

Nel corso della mia vita ho avuto vari problemi di ansia.

Paura di non essere innamorato, paura di essere pedofilo, omosessuale, paura di perdere i capelli con varie visite, paura di avere problemi andrologici con conseguenti visite, paura di innamorarmi quando non volevo/voglio, paura di avere problemi cardiaci.

Al netto di ciò, arrivo al tasto dolente.
Da Febbraio ad oggi sono cambiate tantissime cose.
Chiudo la mia relazione dopo 3 anni, chiudo con amicizie stabili dopo 4 anni, introduco nuove persone nella mia vita e faccio la vita che avevo sempre desiderato.
Viaggio con gli amici, divertimento, studio e lavoro.
Da sempre sono stato un amante dei tatuaggi.
Me li facevo fare in spiaggia, li compravo online e me li attaccavo sulla pelle è un pallino che ho sempre avuto da piccolo.
Fino a qualche anno fa camminavo per strada con mezzo braccio tatuato ma finto.
Solo che, vuoi che dopo qualche giorno si sgranavano e ad una certa ho provato pure uma sorta di vergogna a camminare con un coso finto sul braccio.
Così, gli amici che ho introdotto nella mia vita (buona parte tatuati) hanno tirato fuori il coraggio che non ho mai avuto.
Prima di tatuarmi, stavo male al pensiero di non poterlo fare perchè sono un insicuro cronico con il dubbio patologico.
Un giorno, presi coraggio e ne feci uno.
Un occhio sull'avambraccio sinistro.
Il pallino però era sempre il mezzo braccio, lo stesso dove ci applicavo i tatoo finti.
Su varie idee mi saltò all'occhio un tatuaggio che attualmente mi rappresenta e racchiude ciò che è emerso dalla terapia e si rifà alle opere di Michelangelo e Da Vinci.
Fatta la prima seduta, iniziò l'ansia.
Comoletato il mezzo braccio ora vivo emozioni contrastanti.
A volye lo guardo e.
mi piace.
A volte non mi convince.
Ho paura di potermene pentire un giorno e i commenti di qualche signorotto/a antico/a mi destabilizzano.
Come mi destabilizzano i video di chi va a rimuovere i tatuaggi e vorrei sapere le motivazioni.
A volte lo vedo e mi sento euforico di avere fatto una cosa che prima di farla mi creava un certo entusiasmo ed altre mi deprimo pensando: "ma cosa ho combinato"?
Potrò mai fare il docente o trovare lavoro con mezzo braccio tatuato?
Oppure il politico, dato che ho fatto militanza?
Intanto i miei giorni passano sui forum, alterno sbalzi d'umore e chiedo fisso di vedere la mia psicologa che sostieme sia un dibbio patologico, dato che da insicuro voglio avere la conferma di aver fatto la cosa giusta.
Scusate se sono stato prolisso.
Attendo una vostra risposta
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Dr.ssa Fulvia Tramontano Psicologo, Psicoterapeuta 62 3
gentile utente, il mio parere è che se sta seguendo un percorso di psicoterapia dovrebbe parlar col suo terapeuta delle difficoltà di pensieri che sta attraversando. Dovrebbe essere il suo terapeuta il suo punto di riferimento e di fiducia, e se non sente così magari interrogarsi su questo punto innanzi tutto, invece di cercare risposte alternative al suo setting terapeutico già in atto.
Entrano in gioco diversi fattori relativi ad ansia, disturbo ossessivo, immagine di sè, relazione col proprio corpo, con il gruppo di amici, con il tipo di soggetto che sceglie per imprimerlo stabilmente sulla pelle. Il tatuaggio è molto in voga ma non va inteso come un gioco, è simbolo di molte proiezioni relative alla sua mente.
Si tranquillizzi che non è nulla di grave che sta accadendo ai suoi pensieri, alla sua vita, al suo braccio ma tutto ciò che scriva merita un serio approfondimento, sa dia questa chance, a se stesso e alla sua psicoterapia .
Cordialità

Dr.ssa Fulvia Tramontano