Ansia che non mi fa dormire prima di giornata lavorativa

Gentili dottori,

Sono un ragazzo di 29 anni.
Ad ottobre scorso mi sono laureato con il massimo dei voti, dopo 8 mesi in cui ho lavorato ad una tesi che probabilmente troverà anche pubblicazione su una rivista del settore.
Sempre ad ottobre, poco dopo la laurea, ho partecipato ad un bando (che ho vinto) per un assegno di ricerca presso lo stesso ateneo in cui mi sono laureato.
Ho scelto questa strada perché voglio capire se la carriera accademica fa per me, e perché comunque sia la retribuzione che l'argomento sono di mio interesse.
Il contratto è iniziato questo mese e non prevede la presenza quotidiana.


Purtroppo mi capita sovente che la sera prima di recarmi in presenza non riesco a prendere sonno.
Questo però non è accaduto la sera prima del "primo giorno", ma quelle successive.
Avverto tachicardia, vampate di calore e l'idea di non prendere sonno mi agita ancor di più, generando un circolo vizioso che non riesco a spezzare.
Giovedì ho dovuto darmi malato perché la notte prima non ho chiuso occhio.


Non riesco ad identificare le cause di questi episodi, che sono presenti solo prima dell'andare in presenza.
Immagino che le cause dell'ansia siano dovute al fatto di andare in un ambiente che non reputo "confortevole".
Non ho uno studio o un ufficio, ma devo "arrangiarmi" o in un laboratorio oppure nell'aula studio.
Il mio responsabile mi dà indicazioni in mattinata, salvo poi sparire (essendo un docente ha i suoi impegni).
Non esiste una mensa (l'edificio è vecchio e stanno lavorando per aggiornarlo), e quindi capita spesso di mangiare un po' dove capita.
Il mio lavoro prevede di studiare al PC, cosa che comunque posso fare anche da casa.
Il contratto non prevede un orario di lavoro fisso, dunque vado in università quando il responsabile mi chiede di farlo; non ci sono dei giorni fissi, e anche questa cosa mi provoca disagio perché non riesco ad organizzare la mia settimana.
Inoltre il tragitto casa-lavoro mi porta via 1h30', tempo che potrei dedicare per me oppure per approfondire alcuni aspetti legati al lavoro.


Ecco, quando penso a tutte queste cose nel letto, non riesco a prendere sonno.
Ma è una cosa che voglio risolvere, perché non voglio dipendere sempre da quegli schemi fissi e ricorrenti che mi sono creato durante questi anni di studio da casa.


Vi ringrazio per l'ascolto.


Cordialmente
[#1]
Dr.ssa Raffaella Galati Psicologo 19
Salve, grazie per averci scritto. Credo che il problema sia nel divario fra le sue aspettative e la realtà che si è effettivamente trovato ad affrontare. E' evidente che il forte desiderio nei confronti di questa nuova opportunità lavorativa, vista probabilmente anche come una ricompensa per i sacrifici che ha dovuto fare e sopportare durante il suo percorso di studi, l'ha portata ad avere grandi aspettative. La realtà che invece si è trovato a vivere è stata ben altra, non gratificazioni ma solo sacrifici e precarietà. Provi un attimo a guardarsi dentro e capire quali sono i reali sentimenti che lei prova in questo momento. Parli con qualcuno liberamente dei suoi pensieri e preoccupazioni e vedrà che andrà meglio. Valuti un consulto con uno specialista, anche online. Se arriva a comprendere e metabolizzare le sue paure anche l'ansia e l'insonnia si risolveranno .
Saluti

Dottoressa Raffaella Galati
Psicologa
3930317686

[#2]
Utente
Utente
Gentile dottoressa,

La ringrazio per la risposta. Purtroppo anche stanotte non sono riuscito a chiudere occhio. Appena mi sono messo a letto, mi è partita la tachicardia col solito circolo vizioso.

Credo di presentare una sorta di inerzia per questa nuova fase della mia vita; riesco a dormire bene solo quando so di lavorare da casa. Il pensiero di venire qui (da dove scrivo adesso), mi genera un senso di ansia che non riesco ancora a comprendere del tutto.

E però penso che non posso passare tutta la mia vita nella mia camera.
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