Mia madre non accetta il mio ragazzo
Ho 19 anni, e sto vivendo una situazione che mi sta facendo molto soffrire.
Convivo fin da bambina con una malattia che ha segnato profondamente la mia vita, costringendomi a crescere prima del tempo e a passare anni tra le corsie di un ospedale.
Nonostante tutto, sono una ragazza magra e carina, e ho sempre attirato attenzione sia per il mio aspetto sia per il mio carattere.
Circa un anno fa ho conosciuto il mio attuale ragazzo, un uomo di 27 anni che mi ha fatto sentire amata e accettata per chi sono, senza mai vedere la mia malattia come un limite.
Ha un buon lavoro, che spesso lo porta a stare a contatto con ragazze altrettanto belle e curate, ma tra di noi c’è sempre stata fiducia e rispetto.
Purtroppo, però, mia madre non riesce a vedere la nostra relazione in modo positivo.
Se mio padre lo adora e lo considera quasi un figlio, mia madre invece instilla continuamente dubbi e giudizi.
Da subito ha insinuato che non fosse normale che un ragazzo della sua età, con buone possibilità economiche e una vita apparentemente perfetta, stesse con una ragazza malata come me.
Questo suo modo di vedere le cose mi fa sentire ferita e insicura.
Come se non bastasse, da qualche tempo ha cominciato a giudicare ogni mio comportamento, accusando lui di essere una cattiva influenza.
Dice che da quando stiamo insieme sono cambiata in peggio, lo accusa dei miei problemi alimentari (che in realtà hanno radici ben diverse), e insinua che lui mi sfrutti o mi manipoli.
È arrivata persino a sospettare che gli mandi foto inappropriate, quando al massimo ho condiviso semplici selfie innocenti, come un’immagine in accappatoio o con la maglietta leggermente alzata, nulla di più.
Non capisco questo cambio improvviso da parte sua.
All’inizio sembrava tenerci, ora sembra quasi odiarlo.
Critica anche il suo lavoro e le persone che frequenta, cito: tutte ragazze troppo magre che evidentemente ti influenzano ; ma non capisce che più si comporta così, più rischia di allontanarmi.
Il mio ragazzo è la persona che mi fa sentire bene, mi tratta con amore e rispetto, e tra di noi c’è uno scambio equilibrato: io aiuto lui e lui aiuta me, come in tutte le relazioni sane.
Sono davvero in difficoltà e mi chiedo se qualcuno possa consigliarmi come gestire i conflitti con un genitore.
Vi ringrazio in anticipo per i vostri consigli e per il vostro tempo.
Convivo fin da bambina con una malattia che ha segnato profondamente la mia vita, costringendomi a crescere prima del tempo e a passare anni tra le corsie di un ospedale.
Nonostante tutto, sono una ragazza magra e carina, e ho sempre attirato attenzione sia per il mio aspetto sia per il mio carattere.
Circa un anno fa ho conosciuto il mio attuale ragazzo, un uomo di 27 anni che mi ha fatto sentire amata e accettata per chi sono, senza mai vedere la mia malattia come un limite.
Ha un buon lavoro, che spesso lo porta a stare a contatto con ragazze altrettanto belle e curate, ma tra di noi c’è sempre stata fiducia e rispetto.
Purtroppo, però, mia madre non riesce a vedere la nostra relazione in modo positivo.
Se mio padre lo adora e lo considera quasi un figlio, mia madre invece instilla continuamente dubbi e giudizi.
Da subito ha insinuato che non fosse normale che un ragazzo della sua età, con buone possibilità economiche e una vita apparentemente perfetta, stesse con una ragazza malata come me.
Questo suo modo di vedere le cose mi fa sentire ferita e insicura.
Come se non bastasse, da qualche tempo ha cominciato a giudicare ogni mio comportamento, accusando lui di essere una cattiva influenza.
Dice che da quando stiamo insieme sono cambiata in peggio, lo accusa dei miei problemi alimentari (che in realtà hanno radici ben diverse), e insinua che lui mi sfrutti o mi manipoli.
È arrivata persino a sospettare che gli mandi foto inappropriate, quando al massimo ho condiviso semplici selfie innocenti, come un’immagine in accappatoio o con la maglietta leggermente alzata, nulla di più.
Non capisco questo cambio improvviso da parte sua.
All’inizio sembrava tenerci, ora sembra quasi odiarlo.
Critica anche il suo lavoro e le persone che frequenta, cito: tutte ragazze troppo magre che evidentemente ti influenzano ; ma non capisce che più si comporta così, più rischia di allontanarmi.
Il mio ragazzo è la persona che mi fa sentire bene, mi tratta con amore e rispetto, e tra di noi c’è uno scambio equilibrato: io aiuto lui e lui aiuta me, come in tutte le relazioni sane.
Sono davvero in difficoltà e mi chiedo se qualcuno possa consigliarmi come gestire i conflitti con un genitore.
Vi ringrazio in anticipo per i vostri consigli e per il vostro tempo.
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Gentile utente,
sappiamo poco di lei, nulla di sua madre e pochissimo del suo ragazzo.
Se i dati peso/altezza sulla scheda sono reali, le chiedo se lei è affetta dalla malattia genetica che riguarda la fibrosi.
Le posso dire che in generale non tutti i genitori sono capaci di pensare al bene dei figli, perché immaturi, o affetti da nevrosi, e a volte perché le loro buone intenzioni degenerano per eccesso.
Nel suo caso, lei è da lungo tempo malata e questo può aver determinato in sua madre una protettività morbosa, che le è sfuggita di mano. Non accetta di vederla crescere ed entrare nel mondo adulto.
A questo punto forse teme che chiunque sia per lei un pericolo: "insinua che lui mi sfrutti o mi manipoli". In che modo? Per quale ragione?
Se ci sono ragioni economiche per cui sua madre può temere che il suo ragazzo sia interessato al suo denaro più che ad un rapporto d'amore, di questo lei non scrive nulla.
Per capire dove finisce l'apprensione materna e dove comincia la malattia mentale lei ha due strade: chiedere il parere di suo padre al riguardo, e contattare un* psicolog* al quale parlare con franchezza.
Può bastare anche solo un colloquio per capire se l'atteggiamento di sua madre ha un fondo di verità. In caso contrario non si tratta di "gestire i conflitti", ma di tutelarsi.
Auguri. Noi siamo qui.
sappiamo poco di lei, nulla di sua madre e pochissimo del suo ragazzo.
Se i dati peso/altezza sulla scheda sono reali, le chiedo se lei è affetta dalla malattia genetica che riguarda la fibrosi.
Le posso dire che in generale non tutti i genitori sono capaci di pensare al bene dei figli, perché immaturi, o affetti da nevrosi, e a volte perché le loro buone intenzioni degenerano per eccesso.
Nel suo caso, lei è da lungo tempo malata e questo può aver determinato in sua madre una protettività morbosa, che le è sfuggita di mano. Non accetta di vederla crescere ed entrare nel mondo adulto.
A questo punto forse teme che chiunque sia per lei un pericolo: "insinua che lui mi sfrutti o mi manipoli". In che modo? Per quale ragione?
Se ci sono ragioni economiche per cui sua madre può temere che il suo ragazzo sia interessato al suo denaro più che ad un rapporto d'amore, di questo lei non scrive nulla.
Per capire dove finisce l'apprensione materna e dove comincia la malattia mentale lei ha due strade: chiedere il parere di suo padre al riguardo, e contattare un* psicolog* al quale parlare con franchezza.
Può bastare anche solo un colloquio per capire se l'atteggiamento di sua madre ha un fondo di verità. In caso contrario non si tratta di "gestire i conflitti", ma di tutelarsi.
Auguri. Noi siamo qui.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 267 visite dal 21/11/2024.
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