Guardare il telefono del partner

Gentili dottori,

da sempre nutro una forte passione per la psicologia, al punto da desiderare di farne la mia carriera.
Leggo molto su ogni argomento possibile e immaginabile, il che mi aiuta spesso a riflettere e rispondere a molte domande durante i momenti di introspezione.
Tuttavia, mi rendo conto che, nonostante le mie conoscenze, fatico a correggere alcuni atteggiamenti che emergono nella mia relazione con il mio ragazzo.


Stiamo insieme da oltre due anni, e la differenza nei nostri temperamenti mi mette spesso alla prova: lui è freddo, riservato e più solitario, mentre io sono più calorosa e bisognosa di costanti attenzioni e quindi tendo a essere ipervigilante e insicura, specialmente riguardo al suo utilizzo del cellulare (social e messaggistica varia).
Questo provoca frequenti litigi e il conseguente bisogno di lui di omettere qualche dettaglio in più nelle nostre conversazioni quotidiane per paura di iniziare a discutere (es.
omette che una ragazza lo ha cercato o ha paura di raccontarmi cosa ha fatto in pausa pranzo in ufficio avendo colleghe donne).
Cose che io stessa capisco che sono "normali" ma che, dato il mio comportamento, risultano difficili per lui inserirle in una normale conversazione a cena.
Questo genera in me un "loop" di pensieri intrusivi.

Nonostante i miei sforzi per migliorare, a volte purtroppo cedo, chiedendogli di mostrarmi il telefono.
Questo comportamento mina sempre più la fiducia tra noi e lo delude profondamente dato che alla fine, puntualmente, non "trovo" nulla di male o di minimamente sospetto.


Premetto che frequento già una terapia per affrontare le mie insicurezze e il loro impatto sulle mie relazioni, e so che molti dei miei atteggiamenti hanno radici nella mia storia familiare.
Nonostante ciò, sento il bisogno di ulteriori strumenti per lavorare su me stessa.
Vi chiedo quindi se potete indicarmi articoli che possano offrirmi spunti di riflessione o consigli pratici immediati per migliorare sia la mia relazione che la mia serenità interiore.
Mi piacerebbe superare questa paura di essere tradita, o meglio, la paura di non scoprirlo, che sta diventando per me una vera ossessione.


Vi ringrazio anticipatamente per l’attenzione e aspetto un vostro riscontro.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Gentile utente,

Come Lei stessa si è accorta, saperne molto di psicologia non serve a cambiare i comportamenti.
Purtroppo spesso lo si crede, sbagliando.

Lei è già in psicoterapia, eppure ci chiede ulteriori "articoli che possano offrirmi spunti di riflessione"; cioè altre parole, altri pensieri.
Eppure, al contrario, ha bisogno non di 'mente', bensì di 'azione'; cioè
> .di modificare i Suoi comportamenti,
> .di cambiare nel concreto le modalità relazionali con il suo compagno.

Per ottenere ciò non bastano buoni "consigli pratici immediati" online, da parte di Specialist* che non la conoscono.
Come per altro verso non basta la consapevolezza.

La sua Psicoterapeuta, che conosce bene il suo mondo interiore, è la migliore interlocutrice anche per quanto riguarda le 'indicazioni comportamentali' da mettere in atto al fine di attivare e consolidare il cambiamento, sia interiore, sia tempo stesso concreto.
Indicazioni che vanno seguite fin nel dettaglio, e riportate alla Psy seduta dopo seduta sia nei successi che nei fallimenti.
Lei è stata esplicita nell'esprimere tale esigenza alla professionista che La segue, prima di scrivere qui? Con quale risultato?

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
Utente
Utente
Grazie dottoressa Brunialti per la risposta.
Sono stata esplicita ma con scarsi risultati. Oltre al "non è una cosa che ti porterà lontano.." o domande come "come mai pensi di agire così?" non ricevo..
Per scrivere qua avrei voluto dei pareri in più, seppur generali data la non conoscenza diretta della mia storia..Come ho già scritto per me sono sempre graditi spunti di riflessione o qualcosa da leggere che apra la mente
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Come già Le dicevo,
ad uno sguardo clinico .. ben collaudato quale il mio e di alcuni* collegh* qui, non Le servono a nulla "spunti di riflessione o qualcosa da leggere" per "aprire la mente".
E' altro quel che Le servirebbe, ad es. proibire a se stessa *tassativamente* di guardare il cell. del partner e far di tutto per rispettare tale auto-prescrizione. Unicamente attraverso i comportamenti si dà a se stessi (oltre che all'altr*) la prova di voler cambiare. Ma il supporto specifico del/la Psicoterapeuta è fondamentale.

Non mi dilungo dato che questo lo ho già scritto nella risposta precedente. Veda Lei come utilizzarla al meglio.

Salti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/