Sindrome abbandono
Salve,
durante l'infanzia e fino a circa sei mesi fa, non sono mai stato accettato dagli altri e sono sempre stato un po' emarginato (ho 18 anni). Durante le vacanze estive però, ho conosciuto amici nuovi e ne ho ritrovati di vecchi. Purtroppo da quasi due mesi mi sono accorto di avere come un nodo allo stomaco che mi fa star male interiormente. Da un po' di tempo sto cercando invano soluzioni su internet e proprio qualche minuto fa sono giunto alla conclusione di essere affetto dalla sindrome dell'abbandono. È possibile? Perchè io sono felice di aver trovato amici nuovi e sono felicissimo quando sto con loro ma non sono più capace a stare da solo, nel senso, mi capita di essere a casa da solo per pomeriggi interi e ho così paura di essere solo, di non piacere agli altri... È possibile che tutto ciò sia legato a questa sindrome? E inoltre, c'è la possibilità di fare qualcosa??? Confesso di cominciare ad aver un po' paura ma nn riesco facilmente a parlarne con gli amici...
durante l'infanzia e fino a circa sei mesi fa, non sono mai stato accettato dagli altri e sono sempre stato un po' emarginato (ho 18 anni). Durante le vacanze estive però, ho conosciuto amici nuovi e ne ho ritrovati di vecchi. Purtroppo da quasi due mesi mi sono accorto di avere come un nodo allo stomaco che mi fa star male interiormente. Da un po' di tempo sto cercando invano soluzioni su internet e proprio qualche minuto fa sono giunto alla conclusione di essere affetto dalla sindrome dell'abbandono. È possibile? Perchè io sono felice di aver trovato amici nuovi e sono felicissimo quando sto con loro ma non sono più capace a stare da solo, nel senso, mi capita di essere a casa da solo per pomeriggi interi e ho così paura di essere solo, di non piacere agli altri... È possibile che tutto ciò sia legato a questa sindrome? E inoltre, c'è la possibilità di fare qualcosa??? Confesso di cominciare ad aver un po' paura ma nn riesco facilmente a parlarne con gli amici...
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Gentile ragazzo, una delle mosse più sbagliate che si possano fare è quella di cercare su internet sindromi o malattie per poi farle combaciare ai propri sintomi o viceversa. Chiunque potrebbe identificarsi in un problema e addirittua peggiorare la situazione.
Detto questo, diverse possono essere le cause alla base del suo vissuto ma al di là di queste e delle etichette sarebbe necessario trovare una soluzione che possa spingere verso un cambiamento e questa potrebbe essere quella di parlarne con uno psicologo .
Detto questo, diverse possono essere le cause alla base del suo vissuto ma al di là di queste e delle etichette sarebbe necessario trovare una soluzione che possa spingere verso un cambiamento e questa potrebbe essere quella di parlarne con uno psicologo .
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
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Gentile ragazzo, le etichette servono a poco quando non sono utilizzate in maniera appropriata. E nel suo caso, per sapere di cosa si tratta, sarebbe necessario almeno un colloquio con un professionista, le autodiagnosi sono sempre da sconsigliare.
Quindi se ritiene di avere dei problemi personali che le rendono difficile i rapporti con le altre persone, o la separazione, la cosa migliore che può fare è rivolgersi a uno psicologo e chiedere un parere di persona.
Cordiali saluti
Quindi se ritiene di avere dei problemi personali che le rendono difficile i rapporti con le altre persone, o la separazione, la cosa migliore che può fare è rivolgersi a uno psicologo e chiedere un parere di persona.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#3]
Gentile Utente,
la paura di rimanere soli, quando è contenuta, può aiutarci stimolandoci nella ricerca attiva di relazioni sociali; questo previene l'isolamento e migliora il nostro umore.
Se non esistesse questa paura saremmo tutti rinchiusi nella nostra solitudine, e la vita sarebbe molto triste e noiosa.
Quando però questa paura diventa preponderante, perdiamo "lucidità" e ci viene l'ansia, un po' come sta succedendo a te in questo periodo.
Non so se tu abbia questa famosa "sindrome", ma di certo so che se provi a "domare" questa paura di restare solo ed aumenti i comportamenti sociali "pro-attivi" le cose possono migliorare.
Inizia col chiederti: "ho un Migliore Amico?" Se la rispota è SI parti da lui, apriti e digli schiettamente quali sono i tuoi dubbi, raccogliendo le sue impressioni.
Insomma, hai bisogno di raccogliere dei dati REALI e non virtuali.
la paura di rimanere soli, quando è contenuta, può aiutarci stimolandoci nella ricerca attiva di relazioni sociali; questo previene l'isolamento e migliora il nostro umore.
Se non esistesse questa paura saremmo tutti rinchiusi nella nostra solitudine, e la vita sarebbe molto triste e noiosa.
Quando però questa paura diventa preponderante, perdiamo "lucidità" e ci viene l'ansia, un po' come sta succedendo a te in questo periodo.
Non so se tu abbia questa famosa "sindrome", ma di certo so che se provi a "domare" questa paura di restare solo ed aumenti i comportamenti sociali "pro-attivi" le cose possono migliorare.
Inizia col chiederti: "ho un Migliore Amico?" Se la rispota è SI parti da lui, apriti e digli schiettamente quali sono i tuoi dubbi, raccogliendo le sue impressioni.
Insomma, hai bisogno di raccogliere dei dati REALI e non virtuali.
Cordialmente
Daniel Bulla
dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 3.2k visite dal 01/10/2009.
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