Avrei bisogno di un consiglio!! ansia e attacchi di panico
Buona sera a tutti, sono uno studente di psicologia al primo anno, e dopo varie difficoltà (seguito da una life coach che è anche psicologa, bravissima che mi ha aiutato tanto) ho intrapreso questa facoltà lasciando dopo due anni quella vecchia (conservatorio).
Il problema, o almeno l’ultimo problema, è sorto da 1 mesetto a questa parte, quando mi sono arrivati dei pensieri ossessivi futuri sul farla finita.
Questo mi genera un sacco di ansia e paura, mi terrorizza pensare a queste cose, e so che più si ha paura e più è contro l’etica morale, ma purtroppo non riesco a razionalizzare durante la giornata, se non in pochissimi momenti.
Questo da quando 1 anno fa lo fece un amico/conoscente nel mio paese, e inizialmente non ebbi nulla, poi dopo qualche mese mi vennero questi pensieri ossessivi.
Facendo il percorso con la life coach stetti meglio dopo un po’, fino a 1 mese fa, quando mi ritornarono questi pensieri e l’ansia.
Ho capito grazie al suo percorso che dietro questi pensieri e dietro l’ansia, gli attacchi di panico, c’è sempre la causa, e questo penso che lo sappiate.
Il problema è che secondo lei la causa della mia ansia è mio padre (non sto qui a sbilanciarmi) e il lavoro che faccio con lui influisce, e il problema è proprio qui.
Quando abbandonai due anni fa la vecchia facoltà universitaria, iniziai a lavorare tutti i giorni con lui (anche se andavo anche l’estate durante il liceo a tempo perso) e il lavoro tranne per alcune cose mi piaceva tutto sommato, questo fino a quando intrapresi il percorso con la life coach, che mi chiese dopo qualche sessione: ma questo lavoro ti piace?
Da li partì tutto entrai in crisi perché non sapevo se continuarlo (perché per alcune cose mi piaceva per altre no) oppure no, e quindi grazie al suo aiuto ebbi il coraggio di dirlo a mio padre e cambiai lavoro, aspettando nel frattempo settembre per iniziare psicologia.
Intrapresi questo lavoro per 2 mesi e mezzo, per poi abbandonarlo, non era per me, disorganizzato e truffevole (non so se è la parola giusta ) , e ritornai con mio padre.
Stetti abbastanza bene, a settembre ho cominciato a settembre psicologia, e la mattina lavoro con lui e altri due operai, e il pomeriggio studio.
Da 1 mese a questa parte però, ecco ritornata l’ansia e l’angoscia mi sono cominciato a chiedere se era giusto questo lavoro, se dovevo cambiare di nuovo, cosa dovevo fare, e anche su psicologia, mi sono arrivati dei dubbi, se questo lavoro in futuro mi farà stare male, assorbire quello che mi dice la gente, se ritornerò ad avere ansia ecc.
insomma sono arrivato al punto di avere fortemente paura del futuro, con i pensieri ossessivi citati prima, e a stare più male di prima.
Volevo chiedervi se secondo voi il problema, perché dietro l’ansia c’è sempre una causa, è il lavoro, è lo stress, cosa dovrei cambiare, se è il mio atteggiamento mentale, in attesa di rivedere la life coach tra due settimane, però per favore vorrei un consiglio perché mi sento veramente terrorizzato da tutto...
Il problema, o almeno l’ultimo problema, è sorto da 1 mesetto a questa parte, quando mi sono arrivati dei pensieri ossessivi futuri sul farla finita.
Questo mi genera un sacco di ansia e paura, mi terrorizza pensare a queste cose, e so che più si ha paura e più è contro l’etica morale, ma purtroppo non riesco a razionalizzare durante la giornata, se non in pochissimi momenti.
Questo da quando 1 anno fa lo fece un amico/conoscente nel mio paese, e inizialmente non ebbi nulla, poi dopo qualche mese mi vennero questi pensieri ossessivi.
Facendo il percorso con la life coach stetti meglio dopo un po’, fino a 1 mese fa, quando mi ritornarono questi pensieri e l’ansia.
Ho capito grazie al suo percorso che dietro questi pensieri e dietro l’ansia, gli attacchi di panico, c’è sempre la causa, e questo penso che lo sappiate.
Il problema è che secondo lei la causa della mia ansia è mio padre (non sto qui a sbilanciarmi) e il lavoro che faccio con lui influisce, e il problema è proprio qui.
Quando abbandonai due anni fa la vecchia facoltà universitaria, iniziai a lavorare tutti i giorni con lui (anche se andavo anche l’estate durante il liceo a tempo perso) e il lavoro tranne per alcune cose mi piaceva tutto sommato, questo fino a quando intrapresi il percorso con la life coach, che mi chiese dopo qualche sessione: ma questo lavoro ti piace?
Da li partì tutto entrai in crisi perché non sapevo se continuarlo (perché per alcune cose mi piaceva per altre no) oppure no, e quindi grazie al suo aiuto ebbi il coraggio di dirlo a mio padre e cambiai lavoro, aspettando nel frattempo settembre per iniziare psicologia.
Intrapresi questo lavoro per 2 mesi e mezzo, per poi abbandonarlo, non era per me, disorganizzato e truffevole (non so se è la parola giusta ) , e ritornai con mio padre.
Stetti abbastanza bene, a settembre ho cominciato a settembre psicologia, e la mattina lavoro con lui e altri due operai, e il pomeriggio studio.
Da 1 mese a questa parte però, ecco ritornata l’ansia e l’angoscia mi sono cominciato a chiedere se era giusto questo lavoro, se dovevo cambiare di nuovo, cosa dovevo fare, e anche su psicologia, mi sono arrivati dei dubbi, se questo lavoro in futuro mi farà stare male, assorbire quello che mi dice la gente, se ritornerò ad avere ansia ecc.
insomma sono arrivato al punto di avere fortemente paura del futuro, con i pensieri ossessivi citati prima, e a stare più male di prima.
Volevo chiedervi se secondo voi il problema, perché dietro l’ansia c’è sempre una causa, è il lavoro, è lo stress, cosa dovrei cambiare, se è il mio atteggiamento mentale, in attesa di rivedere la life coach tra due settimane, però per favore vorrei un consiglio perché mi sento veramente terrorizzato da tutto...
[#1]
Gentile paziente,
come prima cosa è necessario comprendere meglio come si manifestano i suoi pensieri-dubbi,
Cosa fa con questi pensieri, cerca di scacciarli e loro ritornano o piuttosto rimugina in continuazione?
Li pensa solo o fa delle azioni concrete? Cosa fa per avere il controllo, usa particolari strategie o va a caso? Li combatte, cerca di distrarsi e pensare ad altro?
Oppure i suoi pensieri-dubbi si presentano come domande? a queste domande cerca di dare una risposta o no? la risposta è poi definitiva o fa nascere u n'altra domanda?
Nei confronti del problema ci si domanda Come si mantiene e funziona? piuttosto che Perché si è sviluppato? . In ottica strategica la ricerca delle cause spesso è fuorviante, infatti queste solitamente sono molteplici e difficili da individuare. Inoltre la nostra visione del passato è frutto di una rielaborazione e reinterpretazione, mediata dalle nostre emozioni, non un fedele resoconto. Infine anche qualora riuscissimo a identificare nel passato le cause precise di un disturbo, ciò non comporterebbe automaticamente la sua risoluzione. Oltretutto il passato è immodificabile, pertanto i nostri interventi dovranno essere calzati sulla dinamica presente che mantiene il problema in essere.
A disposizione,
saluti
dr. Germi
come prima cosa è necessario comprendere meglio come si manifestano i suoi pensieri-dubbi,
Cosa fa con questi pensieri, cerca di scacciarli e loro ritornano o piuttosto rimugina in continuazione?
Li pensa solo o fa delle azioni concrete? Cosa fa per avere il controllo, usa particolari strategie o va a caso? Li combatte, cerca di distrarsi e pensare ad altro?
Oppure i suoi pensieri-dubbi si presentano come domande? a queste domande cerca di dare una risposta o no? la risposta è poi definitiva o fa nascere u n'altra domanda?
Nei confronti del problema ci si domanda Come si mantiene e funziona? piuttosto che Perché si è sviluppato? . In ottica strategica la ricerca delle cause spesso è fuorviante, infatti queste solitamente sono molteplici e difficili da individuare. Inoltre la nostra visione del passato è frutto di una rielaborazione e reinterpretazione, mediata dalle nostre emozioni, non un fedele resoconto. Infine anche qualora riuscissimo a identificare nel passato le cause precise di un disturbo, ciò non comporterebbe automaticamente la sua risoluzione. Oltretutto il passato è immodificabile, pertanto i nostri interventi dovranno essere calzati sulla dinamica presente che mantiene il problema in essere.
A disposizione,
saluti
dr. Germi
Dr.ssa Sabrina Germi
Psicologo Clinico e Forense
Psicoterapeuta Breve Strategico
Pedagogista dello sviluppo e Mediatore Familiare
[#2]
Utente
Salve dottoressa, diciamo che per mio fascino nella materia di psicologia, ho sempre cercato di trovare la causa della mia ansia, attacchi di panico ruminazione e rimurginazione, e non riesco a capire se questi pensieri sono causati di qualcosa all’esterno che mi condiziona e me li porta (il lavoro, la scuola, le relazioni con parenti e non) o dovrei smettere di pensare che siano queste e capire la causa della mia ansia sono io e non dovrei sistemare nulla all’esterno ed evitare di prendere decisioni date dall’ansia. Comunque no ho solo pensieri che mi fanno stare male e angosce che mi fanno dubitare tutto, ma non applico compulsioni se non forse quello di cercare continuamente nei forum, nei libri o articoli qualcosa per capire come uscirne
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 48 visite dal 16/11/2024.
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