Matrimonio con tanto amore ma senza passione: fare figli o lasciarsi?
Buongiorno,
ho 48 anni, mia moglie ne ha 37, non abbiamo figli e ambedue lavoriamo all'estero (mia moglie e' di un paese mediorientale).
Siamo insieme da 12 anni e siamo sposati da 8: ci ha tenuto assieme una complementarita' caratteriale (mia moglie molto decisionista, io piu' riflessivo), la reciproca stima e amore e i gusti molto simili: in 12 anni non ho avuto un solo momento di noia con mia moglie, abbiamo stesse idee su viaggi, interessi, politica, cibo, cosa guadare in tv, libri, eccetera.
Non abbiamo figli perche' io finora non li ho voluti: oltre alle cose belle che ho scritto sopra ce ne sono un paio negative.
La principale e’ che non facciamo buon sesso insieme: il sesso non ha MAI funzionato, nemmeno all'inizio (lei e' molto fisica e semplice, io vorrei piu' gioco e durata, piu’ morbidezza, e mi annoio a fare sempre le stesse poche cose che lei propone/accetta).
Percio' per lunghi anni mi sono detto che questa relazione avrebbe avuto un termine.
Non ho nemmeno voluto fare figli per un'altra ragione:
sono stato a lungo un partner (e poi un marito) infedele.
Dopo il primo anno della nostra relazione, con mia moglie che era violentemente gelosa senza ragione, mi sono detto "a questo punto tante vale che la tradisco per davvero" e cosi' ho fatto, vivendo storielle di poca importanza (ma ho pure avuto una relazione parallela seria, in cui io e l’altra donna eravamo innamorati).
Perche' non ho lasciato mia moglie allora?
perche' lei rappresentava il punto fermo nella mia vita: finalmente dopo tante relazioni andate male c’era una donna che sapevo che non avrebbe rinunciato alla nostra relazione (il mio vivere una vita un po' da vagabondo e con poche amicizie fisse contribuiva a darle questo valore).
Ma ingannando lei ho ingannato pure me perche' credevo di essere furbo invece cosi' sono passati dieci anni della mia vita che ora non recupero piu' e ora ho quasi 50 anni e sono ancora in sospeso.
Io da un anno non ho piu’ amanti, soprattutto perche’ il contesto e’ cambiato.
L’amante fissa cui ho accennato mi ha lasciato circa 18 mesi fa e da allora sono in trattamento con Zoloft.
Se il sesso e’ stato il maggior problema con mia moglie oggi mi ritrovo cosi’: la mia libido e’ scomparsa, non penso piu’ al sesso, non ho nemmeno quegli sfoghi erotici minimi tipo autoerotismo: ho quasi smesso di masturbarmi.
Mi sto domandando se a questo punto, se il sesso non e’ piu’ importante, dovrei mettermi sereno e fare un figlio con la donna che amo e che mi e’ vicino da 12 anni.
Ma ho il timore che le mie ragioni di insoddisfazione sessuale riemergano inaspettatamente e prepotentemente.
Ho paura di fare un errore... qualunque cosa decida.
E ultimamente avverto l’eta’ che avanza (pur se sono molto giovanile e sportivo) e ora sento davvero di voler diventare padre: e devo decidere che vita vivere, se con mia moglie o se rimettere tutto in gioco sperando di trovare una donna con cui essere piu’ completamente felice - ma forse pretendo troppo?
ho 48 anni, mia moglie ne ha 37, non abbiamo figli e ambedue lavoriamo all'estero (mia moglie e' di un paese mediorientale).
Siamo insieme da 12 anni e siamo sposati da 8: ci ha tenuto assieme una complementarita' caratteriale (mia moglie molto decisionista, io piu' riflessivo), la reciproca stima e amore e i gusti molto simili: in 12 anni non ho avuto un solo momento di noia con mia moglie, abbiamo stesse idee su viaggi, interessi, politica, cibo, cosa guadare in tv, libri, eccetera.
Non abbiamo figli perche' io finora non li ho voluti: oltre alle cose belle che ho scritto sopra ce ne sono un paio negative.
La principale e’ che non facciamo buon sesso insieme: il sesso non ha MAI funzionato, nemmeno all'inizio (lei e' molto fisica e semplice, io vorrei piu' gioco e durata, piu’ morbidezza, e mi annoio a fare sempre le stesse poche cose che lei propone/accetta).
Percio' per lunghi anni mi sono detto che questa relazione avrebbe avuto un termine.
Non ho nemmeno voluto fare figli per un'altra ragione:
sono stato a lungo un partner (e poi un marito) infedele.
Dopo il primo anno della nostra relazione, con mia moglie che era violentemente gelosa senza ragione, mi sono detto "a questo punto tante vale che la tradisco per davvero" e cosi' ho fatto, vivendo storielle di poca importanza (ma ho pure avuto una relazione parallela seria, in cui io e l’altra donna eravamo innamorati).
Perche' non ho lasciato mia moglie allora?
perche' lei rappresentava il punto fermo nella mia vita: finalmente dopo tante relazioni andate male c’era una donna che sapevo che non avrebbe rinunciato alla nostra relazione (il mio vivere una vita un po' da vagabondo e con poche amicizie fisse contribuiva a darle questo valore).
Ma ingannando lei ho ingannato pure me perche' credevo di essere furbo invece cosi' sono passati dieci anni della mia vita che ora non recupero piu' e ora ho quasi 50 anni e sono ancora in sospeso.
Io da un anno non ho piu’ amanti, soprattutto perche’ il contesto e’ cambiato.
L’amante fissa cui ho accennato mi ha lasciato circa 18 mesi fa e da allora sono in trattamento con Zoloft.
Se il sesso e’ stato il maggior problema con mia moglie oggi mi ritrovo cosi’: la mia libido e’ scomparsa, non penso piu’ al sesso, non ho nemmeno quegli sfoghi erotici minimi tipo autoerotismo: ho quasi smesso di masturbarmi.
Mi sto domandando se a questo punto, se il sesso non e’ piu’ importante, dovrei mettermi sereno e fare un figlio con la donna che amo e che mi e’ vicino da 12 anni.
Ma ho il timore che le mie ragioni di insoddisfazione sessuale riemergano inaspettatamente e prepotentemente.
Ho paura di fare un errore... qualunque cosa decida.
E ultimamente avverto l’eta’ che avanza (pur se sono molto giovanile e sportivo) e ora sento davvero di voler diventare padre: e devo decidere che vita vivere, se con mia moglie o se rimettere tutto in gioco sperando di trovare una donna con cui essere piu’ completamente felice - ma forse pretendo troppo?
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Buongiorno credo che la sua situazione richieda un'analisi un po' più ampia rispetto alla sua storia specifica con sua moglie. La decisione di fare un figlio è molto delicata e i presupposti che porta ne dimostrano importanti dubbi su cui mi soffermerei. Un percorso terapeutico potrebbe offrirle spunti di consapevolezza in questo momento, che se pur critico fa emergere dei suoi bisogni importanti.
Dr.ssa Lara Catanese
Psicologa-Psicoterapeuta
https://www.centro-io.it/ https://www.loanopsicologia.it/
[#2]
Utente
Grazie dottoressa.
Purtroppo ho gia' provato con la terapia dal 2020 (sempre con l'obiettivo di risolvere questo problema) ma ne ho tratto pochi benefici pratici ai fini di questa decisione.
Sono stato mi pare due/tre anni con uno psichiatra, persona molto professionale, ma il discorso si e' da subito allargato ad altre questioni che avranno pure un collegamento con la mia decisione ma non mi hanno aiutato a prendere questa decisione (per esempio: il fatto che sono una persona ritardataria, che questo puo' voler dire che mantengo una distanza dai miei impegni...).
Dal 2023 ho cambiato medico, di nuovo percependo pochi benefici concreti ai fini di questa decisione. Il nuovo medico mi ha prescritto un antidepressivo che e' lo Zoloft che cito nel mio messaggio (anche se ora dopo 18 mesi di Zoloft credo che mi abbia pure creato una certa apatia che ora mi pesa).
Il mese prossimo compio 49 anni e sono di nuovo in un momento di cambiamento professionale che mi fara' di nuovo iniziare una nuova vita in un nuovo paese e voglio iniziare questa nuova pagina lasciandomi i dubbi e le esitazioni alle spalle e chiudere questo lungo periodo di anni di blocco: percio' e' ora che devo/voglio decidere se divorziare o stare con mia moglie (e stare con mia moglie per me vuol anche dire fare un figlio).
E quindi mi chiedo: chiedi troppo alla vita se pensi di trovare una donna da amare che ti dia ancora di piu' di quanto tua moglie non faccia? Quel che manca e', mi pare, solo il sesso.
PS: aggiungo per il quadro clinico che ho gia' usato antidepressivi altre due volte nella mia vita adulta, nel 2006 e nel 2010, in ambedue i casi in situazioni di fine di relazioni (anche se altri elementi si erano aggiunti). Quindi so che ho un problema con la fine delle relazioni e questa penso sia anche la ragione per cui non ho interrotto con mia moglie in 12 anni (anche se ci avevo provato).
Purtroppo ho gia' provato con la terapia dal 2020 (sempre con l'obiettivo di risolvere questo problema) ma ne ho tratto pochi benefici pratici ai fini di questa decisione.
Sono stato mi pare due/tre anni con uno psichiatra, persona molto professionale, ma il discorso si e' da subito allargato ad altre questioni che avranno pure un collegamento con la mia decisione ma non mi hanno aiutato a prendere questa decisione (per esempio: il fatto che sono una persona ritardataria, che questo puo' voler dire che mantengo una distanza dai miei impegni...).
Dal 2023 ho cambiato medico, di nuovo percependo pochi benefici concreti ai fini di questa decisione. Il nuovo medico mi ha prescritto un antidepressivo che e' lo Zoloft che cito nel mio messaggio (anche se ora dopo 18 mesi di Zoloft credo che mi abbia pure creato una certa apatia che ora mi pesa).
Il mese prossimo compio 49 anni e sono di nuovo in un momento di cambiamento professionale che mi fara' di nuovo iniziare una nuova vita in un nuovo paese e voglio iniziare questa nuova pagina lasciandomi i dubbi e le esitazioni alle spalle e chiudere questo lungo periodo di anni di blocco: percio' e' ora che devo/voglio decidere se divorziare o stare con mia moglie (e stare con mia moglie per me vuol anche dire fare un figlio).
E quindi mi chiedo: chiedi troppo alla vita se pensi di trovare una donna da amare che ti dia ancora di piu' di quanto tua moglie non faccia? Quel che manca e', mi pare, solo il sesso.
PS: aggiungo per il quadro clinico che ho gia' usato antidepressivi altre due volte nella mia vita adulta, nel 2006 e nel 2010, in ambedue i casi in situazioni di fine di relazioni (anche se altri elementi si erano aggiunti). Quindi so che ho un problema con la fine delle relazioni e questa penso sia anche la ragione per cui non ho interrotto con mia moglie in 12 anni (anche se ci avevo provato).
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Comprendo il suo sconforto ma non demorda a cercare un percorso psicoterapeutico. Ci sono vari indirizzi terapeutici, ed è possibile trovi quello che sente a lei più affine, questo non significa necessariamente con il supporto farmacologico (che può essere valutato in un secondo momento).
Ci sono psichiatri (medici) psicoterapeuti, ma anche psicologi psicoterapeuti e molti indirizzi la cui efficacia è validata con evidenze scientifiche.
Per farle un esempio io seguo il modello cognitivo comportamentale, ma ci sono molti modelli di cui ne cito solo alcuni: sistemico familiare, transazionale, psicoanalitico...
Ci sono psichiatri (medici) psicoterapeuti, ma anche psicologi psicoterapeuti e molti indirizzi la cui efficacia è validata con evidenze scientifiche.
Per farle un esempio io seguo il modello cognitivo comportamentale, ma ci sono molti modelli di cui ne cito solo alcuni: sistemico familiare, transazionale, psicoanalitico...
Dr.ssa Lara Catanese
Psicologa-Psicoterapeuta
https://www.centro-io.it/ https://www.loanopsicologia.it/
[#5]
Utente
la ringrazio dottoressa per l'incoraggiamento a insistere con la psicoterapia.
Tuttavia come scrivevo devo prendere una decisione in tempi brevi che non sono compatibili con quelli della psicoterapia.
Se lei o anche altri colleghi potesse(ro) aggiungere altre considerazioni sulla mia situazione ne sarei felice.
Grazie!
Tuttavia come scrivevo devo prendere una decisione in tempi brevi che non sono compatibili con quelli della psicoterapia.
Se lei o anche altri colleghi potesse(ro) aggiungere altre considerazioni sulla mia situazione ne sarei felice.
Grazie!
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 658 visite dal 10/11/2024.
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