Separazione e conseguenze relazionali per figli
Buonasera,
i miei genitori si sono separati quando avevo 8 anni, a 10 anni sono andato ad abitare con mia mamma da un'altra parte, lasciando praticamente tutti gli amici.
Da quanto ne so all'epoca fu stabilito che avrei dovuto vedere mio padre tutti i week-end dato che abitavo con mia madre, cosa che, a detto di mia madre non succedeva (io ricordo molto poco di quel periodo).
Mi sono sempre concentrato molto sugli studi, finita la scuola ho avuto un pò di indecisione, ma iniziato poi a lavorare avevo sempre bisogno di nuovi stimoli, perciò ho cambiato vari posti di lavoro.
Ora a 33 anni capisco che mi sono concentrato molto sulla scuola e avevo bisogno di nuovi stimoli a lavoro perchè il pensiero ritornante della separazione dei miei genitori trovava spazio in me quando non avevo la mente impegnata.
Mio papà ha una compagna e un altro figlio che ha 13 anni meno di me, mi sono reso conto di provare parecchia rabbia per lui perchè ha avuto il padre vicino che io non ho avuto, ha una morosa che io non ho e sono convinto che le mie difficoltà relazionali con le altre persone (amplificate ulteriormente dal Covid) siano dovute al fatto che non ho avuto una figura paterna presente.
A livello inconscio ho sempre cercato di trovarmi con mio padre senza la sua compagna e mio fratello, purtroppo è difficilissimo e lui mi fa presente che ha un'altra famiglia.
Io sento che i problemi che ho a relazionarmi soprattutto con le ragazze sono dovuti alla sua mancanza, inizia a darmi fastidio cercare un padre dato che mi rendo conto che lui non mi cerca quasi mai, gli altri mi dicono che lui si è fatto un'altra famiglia e ha pensato ai c***i, quindi dovrei fare lo stesso, purtroppo sento che la mia difficoltà a farlo dipende proprio dalla sua mancanza, in un circolo vizioso da cui non so come uscirne.
Mio padre è una persona con la quale è difficile parlare perchè poco diretta, è del mio stesso segno zodiacale, un carattere forse simile al mio, che si può capire solo con la vicinanza "in presenza" e non solo attraverso le lunghe telefonate che facciamo, vicinanza che per tutti questi motivi non ho mai avuto più di tanto.
Si accettano consigli.
Grazie a che vorrà rispondermi.
i miei genitori si sono separati quando avevo 8 anni, a 10 anni sono andato ad abitare con mia mamma da un'altra parte, lasciando praticamente tutti gli amici.
Da quanto ne so all'epoca fu stabilito che avrei dovuto vedere mio padre tutti i week-end dato che abitavo con mia madre, cosa che, a detto di mia madre non succedeva (io ricordo molto poco di quel periodo).
Mi sono sempre concentrato molto sugli studi, finita la scuola ho avuto un pò di indecisione, ma iniziato poi a lavorare avevo sempre bisogno di nuovi stimoli, perciò ho cambiato vari posti di lavoro.
Ora a 33 anni capisco che mi sono concentrato molto sulla scuola e avevo bisogno di nuovi stimoli a lavoro perchè il pensiero ritornante della separazione dei miei genitori trovava spazio in me quando non avevo la mente impegnata.
Mio papà ha una compagna e un altro figlio che ha 13 anni meno di me, mi sono reso conto di provare parecchia rabbia per lui perchè ha avuto il padre vicino che io non ho avuto, ha una morosa che io non ho e sono convinto che le mie difficoltà relazionali con le altre persone (amplificate ulteriormente dal Covid) siano dovute al fatto che non ho avuto una figura paterna presente.
A livello inconscio ho sempre cercato di trovarmi con mio padre senza la sua compagna e mio fratello, purtroppo è difficilissimo e lui mi fa presente che ha un'altra famiglia.
Io sento che i problemi che ho a relazionarmi soprattutto con le ragazze sono dovuti alla sua mancanza, inizia a darmi fastidio cercare un padre dato che mi rendo conto che lui non mi cerca quasi mai, gli altri mi dicono che lui si è fatto un'altra famiglia e ha pensato ai c***i, quindi dovrei fare lo stesso, purtroppo sento che la mia difficoltà a farlo dipende proprio dalla sua mancanza, in un circolo vizioso da cui non so come uscirne.
Mio padre è una persona con la quale è difficile parlare perchè poco diretta, è del mio stesso segno zodiacale, un carattere forse simile al mio, che si può capire solo con la vicinanza "in presenza" e non solo attraverso le lunghe telefonate che facciamo, vicinanza che per tutti questi motivi non ho mai avuto più di tanto.
Si accettano consigli.
Grazie a che vorrà rispondermi.
[#1]
Gentile utente,
si potrebbe pensare che dopo un quarto di secolo la ferita inferta dalla separazione dei genitori si sia cicatrizzata.
Invece talvolta non è così, talvolta gli eventi dolorosi si incistano dentro di noi, e li’ rimangono nel tempo.
Altre volte invece si attribuisce ad eventi infantili particolarmente toccanti (ad esempio la separazione dei genitori) la causa di tutto quello che è avvenuto dopo, come se le loro radici avvelenate fossero in grado di inoltrarsi nei terreni di oggi.
Noi non la conosciamo di persona, e dunque non possiamo sapere quale delle ipotesi,
le sue, le nostre,
possa essere reale.
Solo un percorso psicologico è in grado di tentare di risalire alle cause dei dolori conseguenti.
Venendo al suo oggi,
È importante rammentare che nella fase dai 20 ai 30 anni e’ di primaria importanza elaborare un nuovo modo di relazionarsi con i propri genitori. Non mi riferisco unicamente ai comportamenti da assumere con loro, ma anche agli atteggiamenti interiori.
Ho cercato di approfondirlo qui: https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/9264-la-relazione-complessa-tra-figli-giovani-adulti-e-genitori.html
Sarebbe assurdo infatti che i comportamenti e le decisioni genitoriali allungassero le loro dita lungo tutta l’esistenza dei figli.
Questo purtroppo talvolta avviene, soprattutto quando i figli -pur consapevoli del pericolo- non si impegnano sufficientemente ad elaborare le situazioni pregresse. Portandosele così appresso nel corso della vita.
Ad esempio, nel suo caso appaiono poco realistiche le aspettative che lei ha nei confronti di suo padre. Come se Lei esprimesse tuttora quel bisogno infantile insaziato (ma ora insaziabile) della presenza paterna nella sua vita di Lei figlio; ma è ormai fuori età.
Le suggerisco caldamente di iniziare un percorso psicologico, al fine
. di poter riappropriarsi finalmente della sua vita
. e di sentirsi libero e capace diventare psicologicamente adulto.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
si potrebbe pensare che dopo un quarto di secolo la ferita inferta dalla separazione dei genitori si sia cicatrizzata.
Invece talvolta non è così, talvolta gli eventi dolorosi si incistano dentro di noi, e li’ rimangono nel tempo.
Altre volte invece si attribuisce ad eventi infantili particolarmente toccanti (ad esempio la separazione dei genitori) la causa di tutto quello che è avvenuto dopo, come se le loro radici avvelenate fossero in grado di inoltrarsi nei terreni di oggi.
Noi non la conosciamo di persona, e dunque non possiamo sapere quale delle ipotesi,
le sue, le nostre,
possa essere reale.
Solo un percorso psicologico è in grado di tentare di risalire alle cause dei dolori conseguenti.
Venendo al suo oggi,
È importante rammentare che nella fase dai 20 ai 30 anni e’ di primaria importanza elaborare un nuovo modo di relazionarsi con i propri genitori. Non mi riferisco unicamente ai comportamenti da assumere con loro, ma anche agli atteggiamenti interiori.
Ho cercato di approfondirlo qui: https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/9264-la-relazione-complessa-tra-figli-giovani-adulti-e-genitori.html
Sarebbe assurdo infatti che i comportamenti e le decisioni genitoriali allungassero le loro dita lungo tutta l’esistenza dei figli.
Questo purtroppo talvolta avviene, soprattutto quando i figli -pur consapevoli del pericolo- non si impegnano sufficientemente ad elaborare le situazioni pregresse. Portandosele così appresso nel corso della vita.
Ad esempio, nel suo caso appaiono poco realistiche le aspettative che lei ha nei confronti di suo padre. Come se Lei esprimesse tuttora quel bisogno infantile insaziato (ma ora insaziabile) della presenza paterna nella sua vita di Lei figlio; ma è ormai fuori età.
Le suggerisco caldamente di iniziare un percorso psicologico, al fine
. di poter riappropriarsi finalmente della sua vita
. e di sentirsi libero e capace diventare psicologicamente adulto.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 6 visite dal 10/11/2024.
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