Impotenza sessuale e ricaduta depressiva
Da un paio di mesi le mie difficoltà di erezione si sono aggravate e ciò sta avendo una ricaduta devastante sul mio equilibrio psichico.
Assumo da anni un SSRI, ma fino a quest' estate lo tolleravo e riuscivo ad avere una vita di coppia accettabile, magari anche aiutandomi occasionalmente con vasodilatatori a basse dosi.
Oggi ho rivisto la mia ex, dalla quale mi ero separato a settembre per altre ragioni, ma nonostante avessi assunto 10 mg di cialis prima dell' incontro il risultato è stato deludente.
Ho avuto un paio di rapporti, ma con molta fatica: non ottenevo spontaneamente il turgore penieno, quindi per riuscire a penetrare mi sono dovuto stimolare manualmente, mentre la mia compagna mi baciava i capezzoli; mi sembra che solo tramite tale pratica io riesca ad avere una erezione, mentre con il normale petting mi è impossibile, per cui inizio a pensare che il mio problema sia un abbassamento della libido, visto che raggiungo l'eccitazione solo con i baci ai capezzoli e con la masturbazione.
La cosa che non mi spiego è che se sono solo ho ancora fantasie erotiche che accendono il mio desiderio, mentre con la partner mi sento come se un interruttore si spenga: si interrompono i collegamenti tra il cervello e i genitalj... Ho già provato con un'altra donna nelle settimane scorse, ma percependo la assenza di reazioni spontanee da parte del mio pene, entro in uno stato di tensione anche fisica, sudo e mi irrigidisco, e ciò rende i contatti ancora meno efficaci in vista del rapporto.
Adesso la mia autostima è distrutta e provo solo un senso di vergogna sconfinata... Mi conviene solo tagliare ogni legame e restare da solo, per risparmiarmi altre umiliazioni.
Assumo da anni un SSRI, ma fino a quest' estate lo tolleravo e riuscivo ad avere una vita di coppia accettabile, magari anche aiutandomi occasionalmente con vasodilatatori a basse dosi.
Oggi ho rivisto la mia ex, dalla quale mi ero separato a settembre per altre ragioni, ma nonostante avessi assunto 10 mg di cialis prima dell' incontro il risultato è stato deludente.
Ho avuto un paio di rapporti, ma con molta fatica: non ottenevo spontaneamente il turgore penieno, quindi per riuscire a penetrare mi sono dovuto stimolare manualmente, mentre la mia compagna mi baciava i capezzoli; mi sembra che solo tramite tale pratica io riesca ad avere una erezione, mentre con il normale petting mi è impossibile, per cui inizio a pensare che il mio problema sia un abbassamento della libido, visto che raggiungo l'eccitazione solo con i baci ai capezzoli e con la masturbazione.
La cosa che non mi spiego è che se sono solo ho ancora fantasie erotiche che accendono il mio desiderio, mentre con la partner mi sento come se un interruttore si spenga: si interrompono i collegamenti tra il cervello e i genitalj... Ho già provato con un'altra donna nelle settimane scorse, ma percependo la assenza di reazioni spontanee da parte del mio pene, entro in uno stato di tensione anche fisica, sudo e mi irrigidisco, e ciò rende i contatti ancora meno efficaci in vista del rapporto.
Adesso la mia autostima è distrutta e provo solo un senso di vergogna sconfinata... Mi conviene solo tagliare ogni legame e restare da solo, per risparmiarmi altre umiliazioni.
[#1]
Gentile utente,
ci dice che
"...se sono solo ho ancora fantasie erotiche che accendono il mio desiderio,
mentre con la partner mi sento come se un interruttore si spenga."
Dalle poche parole di un consulto è impossibile diagnosticare se si tratta
- di un problema inerente il desiderio,
- di una disfunzione erettile conseguente;
se l'una e/o l'altro siano collegati
- alla patologia depressiva di cui Lei soffre da tempo,
- oppure una conseguenza dei farmaci che assume (ce ne parlava già in un consulto di 3 anni fa).
Però prima di decidere di "tagliare ogni legame e restare solo"
è opportuno pensare di chiedere aiuto.
Innanzi tutto all'urologo per quanto riguarda gli aspetti organici, ormonali (possibili viaggiando verso i 50), circolatori, ecc.
Se dal punto di vista medico è tutto a posto, allora si rivolga ad un* Psicologo/a che sia anche psicoterapeuta, e massimamente competente in sessuologia clinica.
Potrà trovare nominativi di sessuologi/e clinici/e nell'Albo della Federazione Italiana Sessuologia Scientifica: FISSonline.it.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
ci dice che
"...se sono solo ho ancora fantasie erotiche che accendono il mio desiderio,
mentre con la partner mi sento come se un interruttore si spenga."
Dalle poche parole di un consulto è impossibile diagnosticare se si tratta
- di un problema inerente il desiderio,
- di una disfunzione erettile conseguente;
se l'una e/o l'altro siano collegati
- alla patologia depressiva di cui Lei soffre da tempo,
- oppure una conseguenza dei farmaci che assume (ce ne parlava già in un consulto di 3 anni fa).
Però prima di decidere di "tagliare ogni legame e restare solo"
è opportuno pensare di chiedere aiuto.
Innanzi tutto all'urologo per quanto riguarda gli aspetti organici, ormonali (possibili viaggiando verso i 50), circolatori, ecc.
Se dal punto di vista medico è tutto a posto, allora si rivolga ad un* Psicologo/a che sia anche psicoterapeuta, e massimamente competente in sessuologia clinica.
Potrà trovare nominativi di sessuologi/e clinici/e nell'Albo della Federazione Italiana Sessuologia Scientifica: FISSonline.it.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 481 visite dal 10/11/2024.
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