Dopo una frequentazione di un anno dice di non provare niente

Dopo un anno di frequentazione decide di chiudere.
Io e lui ci conoscevamo già da anni, poi abbiamo deciso di frequentarci, fin dall’inizio non abbiamo mai sentito quelle farfalle nello stomaco.
Avevamo una bella connessione, stessi valori, ci sentivamo ogni giorno senza smettere di parlare, c’era comunicazione, se qualcosa non ci andava bene ne parlavamo venendoci incontro, abbiamo condiviso tanti momenti belli insieme e credo che insieme noi siamo cresciuti in tante cose e siamo maturati molto.
Io all’inizio ero più fredda ma poi con il tempo mi sono lasciata andare.
Più volte pensavamo di chiudere ma non riuscivamo mai perché ci mancavamo.
Lui era infastidito/geloso se qualcuno mi scriveva o se mi frequentavo con altri ragazzi e per questo abbiamo deciso di rendere la frequentazione selettiva senza conoscere altre persone.
Ma poi giorni fa abbiamo deciso di chiudere la frequentazione e io ho sentito una forte mancanza e l’ho cercato, avevo capito in quei pochi giorni che provavo qualcosa di forte.
Ci siamo rivisti e il modo in cui mi guardava, il modo in cui mi baciava, abbracciava, l’intimità, il suo prendersi cura di me, non faceva intuire che lui non provasse nulla.
Dice che è confuso, che non sa cosa fare, se non sente nulla ma solo affetto, che in quei giorni in cui siamo stati senza sentirci (dopo un anno che ci sentivamo ogni giorno) non ha sentito quella mancanza che si aspettava.
Dice che vuole stare solo, che sentendoci e vedendoci non riesce ad avere la sua routine e a concertarsi su di lui e si è scusato per tutto.
Io gli ho detto che in una relazione ci si viene incontro, che se ha bisogno dei suoi spazi ha tutto il diritto.
Ma ha deciso di chiudere perché è confuso e non vuole farmi stare male.
Gli ho detto che nessuna persona è perfetta (dato che mi aveva descritto alcune cose che non piacevano di me) Sono così confusa e mi sento un vuoto assurdo, mi sento persa, voglio stare con lui, la sua presenza contava molto per me.
Mi chiedo, se nemmeno i suoi comportamenti pieni di amore, mi stava sempre accanto, tutta quella intesa che percepivo o il modo in cui mi guardava, il prendersi cura di me, se nemmeno tutto questo è amore, allora cosa lo è?
Com’è possibile che questi comportamenti fossero dati da una persona che non provava nulla?
Mi chiedo cosa ci sia di sbagliato in me?
Cado sempre in frequentazioni confuse, uomini a cui non piaccio abbastanza.
Per la prima volta in una frequentazione ero me stessa, non ho mai avuto quella paura di non piacergli abbastanza perché me lo faceva capire con la sua presenza ed è questo che è stato distruggente, inaspettato.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 193
Gentile utente,
sarebbe utile avere anche il punto di vista di lui, che lei invece omette.
Scrive: "mi aveva descritto alcune cose che non piacevano di me", ma sembra che a queste cose lei non voglia dare peso.
A che serve allora la domanda: "Mi chiedo cosa ci sia di sbagliato in me?
Cado sempre in frequentazioni confuse, uomini a cui non piaccio abbastanza", se quando una persona che le ha voluto bene le espone i suoi "difetti", lei non prende in considerazione le sue parole?
Provi a scriverci dettagliando qui senza censure le osservazioni del suo ex, e potremo forse aiutarla.
Diceva Anais Nin che l'amore non muore mai di morte naturale; finora l'esperienza me lo ha confermato.
Restiamo in attesa.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com