Paura di invecchiare e di non vivere la vita al massimo
Buongiorno, ho 35 anni sposato e con due figli, una vita normale non mi manca nulla.
Negli ultimi anni mi sono reso conto di avere alcuni problemi con l’accettazione del tempo che passa ovvero la paura di invecchiare e di non riuscire a vivere la vita al massimo.
Mi spiego meglio: per anni mi fisso con la palestra, alimentazione, pesi, integrazione riesco a fare un bel fisico e poi mi fermo.
Altri anni mi fisso con la subacquea prendo brevetti faccio viaggi e ora ho messo da parte anche questa cosa.
Altri anni mi fisso con il gioco d’azzardo , giochi on Line bollette ecc ecc , messo da parte.
Quest’anno incontro un amico che non vedevo da tempo e per qualche mese ho fatto uso di cocaina come svago, anche ora questa cosa messa da parte.
L’unico periodo in cui sono stato tranquillo e stato quando ho attraversato la nascita dei miei figli perché ero impegnato a fare qualcosa.
Ora mi sto fissando con i viaggi, ho paura che il tempo passa arrivo a 70 anni e ho finito di vivere.
Soffro di depressione?
Saluti
Negli ultimi anni mi sono reso conto di avere alcuni problemi con l’accettazione del tempo che passa ovvero la paura di invecchiare e di non riuscire a vivere la vita al massimo.
Mi spiego meglio: per anni mi fisso con la palestra, alimentazione, pesi, integrazione riesco a fare un bel fisico e poi mi fermo.
Altri anni mi fisso con la subacquea prendo brevetti faccio viaggi e ora ho messo da parte anche questa cosa.
Altri anni mi fisso con il gioco d’azzardo , giochi on Line bollette ecc ecc , messo da parte.
Quest’anno incontro un amico che non vedevo da tempo e per qualche mese ho fatto uso di cocaina come svago, anche ora questa cosa messa da parte.
L’unico periodo in cui sono stato tranquillo e stato quando ho attraversato la nascita dei miei figli perché ero impegnato a fare qualcosa.
Ora mi sto fissando con i viaggi, ho paura che il tempo passa arrivo a 70 anni e ho finito di vivere.
Soffro di depressione?
Saluti
[#1]
Gentile utente,
racchiuderei le sue parole, dense di significato, nella frase "fare per non pensare".
Sembrerebbe che stia riempiendo le sue giornate e la sua vita di azioni, attività, impegni, per non soffermarsi a riflettere e a sentire il vuoto, la paura, lo scorrere inesorabile del tempo.
Infatti il fare e il pensare si potrebbero in un certo senso collocare in due direzioni opposte. Quindi probabilmente queste attività, quali sport, gioco, viaggi, la distolgono dai suoi pensieri e dai suoi vissuti, ne impediscono l'affiorare, attutendoli, silenziandoli, relegandoli in angoli profondi.
Mi pare che in questo tempo della sua vita, lei, che è un giovane adulto, padre, si stia misurando con la finitezza, con la precarietà dell'esistenza.
In particolare il diventare genitori proietta in un tempo finito, mette a confronto le generazioni, fa ricordare che quel periodo in cui si era bambini non è poi così lontano, pertanto altrettanto vicino sarà quello in cui si diventerà anziani.
E anche in virtù di ciò probabilmente vuole prendere tutto quel che può dalla vita, per ingannare il tempo, ma anche la morte, forse ritenendo, o sperando inconsapevolmente e irrazionalmente, che essa non sopraggiungerà nella sua vita se quest'ultima è piena di attività e impegni, o comunque ne resterà a lungo lontana.
Le suggerirei di consultare uno psicologo per intraprendere un percorso psicologico e dar voce a queste paure, che se non ascoltate sono destinate non a sparire, ma a divenire un rumore di sottofondo, che seppur silenziato e ignorato, può affliggere la vita, i pensieri, le emozioni.
Dovrebbe riconsegnare alla sua vita la serenità e a sé stesso il piacere dei momenti trascorsi, delle attività svolte. A proposito di queste ultime le suggerisco di coltivare passioni sane, di scoprire gioie o antidoti per la tristezza costruttivi, e dunque non il gioco d'azzardo e la cocaina, che ha fatto bene a sospendere, ma tutto quel che può nutrire la vita e la sua persona, e magari far nascere dalla malinconia qualcosa di bello e generativo, dalla paura della morte un inedito amore per la vita, una nuova consapevolezza e capacità di godersi tutto quel che essa le ha donato: giorni, passioni, affetti.
Cordiali saluti.
racchiuderei le sue parole, dense di significato, nella frase "fare per non pensare".
Sembrerebbe che stia riempiendo le sue giornate e la sua vita di azioni, attività, impegni, per non soffermarsi a riflettere e a sentire il vuoto, la paura, lo scorrere inesorabile del tempo.
Infatti il fare e il pensare si potrebbero in un certo senso collocare in due direzioni opposte. Quindi probabilmente queste attività, quali sport, gioco, viaggi, la distolgono dai suoi pensieri e dai suoi vissuti, ne impediscono l'affiorare, attutendoli, silenziandoli, relegandoli in angoli profondi.
Mi pare che in questo tempo della sua vita, lei, che è un giovane adulto, padre, si stia misurando con la finitezza, con la precarietà dell'esistenza.
In particolare il diventare genitori proietta in un tempo finito, mette a confronto le generazioni, fa ricordare che quel periodo in cui si era bambini non è poi così lontano, pertanto altrettanto vicino sarà quello in cui si diventerà anziani.
E anche in virtù di ciò probabilmente vuole prendere tutto quel che può dalla vita, per ingannare il tempo, ma anche la morte, forse ritenendo, o sperando inconsapevolmente e irrazionalmente, che essa non sopraggiungerà nella sua vita se quest'ultima è piena di attività e impegni, o comunque ne resterà a lungo lontana.
Le suggerirei di consultare uno psicologo per intraprendere un percorso psicologico e dar voce a queste paure, che se non ascoltate sono destinate non a sparire, ma a divenire un rumore di sottofondo, che seppur silenziato e ignorato, può affliggere la vita, i pensieri, le emozioni.
Dovrebbe riconsegnare alla sua vita la serenità e a sé stesso il piacere dei momenti trascorsi, delle attività svolte. A proposito di queste ultime le suggerisco di coltivare passioni sane, di scoprire gioie o antidoti per la tristezza costruttivi, e dunque non il gioco d'azzardo e la cocaina, che ha fatto bene a sospendere, ma tutto quel che può nutrire la vita e la sua persona, e magari far nascere dalla malinconia qualcosa di bello e generativo, dalla paura della morte un inedito amore per la vita, una nuova consapevolezza e capacità di godersi tutto quel che essa le ha donato: giorni, passioni, affetti.
Cordiali saluti.
Psicologa e Assistente Sociale
www.psicosocialmente.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 27 visite dal 09/11/2024.
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