Ho chiamato la mia ragazza "mamma" durante un rapporto intimo

Salve, chiedo questo consulto per parlare di una situazione imbarazzante e spiacevole con la mia ragazza.

Ieri durante un rapporto sessuale con la mia ragazza l'ho chiamata "mamma", non è stata una cosa accidentale in quanto stavamo intrattenendo una conversazione spinta e lei usando frasi che ricordavano il modo in cui una persona adulta sgrida un bambino, decisi di risponderle chiamandola in modo quasi ironico mamma.

Inutile dire che nella stanza si è formata una atmosfera imbarazzante che ha ucciso l'atmosfera per 5 minuti, tendo a sottolineare che lei è l'unica ragazza con cui abbia intrattenuto una relazione intima e sentimentale e che siamo fidanzati da quasi un anno.

La mia preoccupazione è che aver chiamato la mia ragazza "mamma" sia il risultato di un rapporto tossico e appiccicoso con quest'ultima in quanto fin da bambino ha avuto un attaccamento che nel corso degli anni mi ha portato a non avere le stesse capacità di auto-responsabilizzazione che i miei coetanei avevano.

Questo attaccamento di mia madre persuade ancora oggi, il che la tende ad avere comportamenti gelosi nei confronti della relazione sentimentale che intrattengo o della sua disapprovazione nel caso rimanga a dormire a casa della mia ragazza, vorrei specificare che la gelosia non costituisce una volontà di impedirmi di intrattenere una relazione ma è alimentata dalla paura che la mia ragazza possa allontanarmi da lei e il resto della famiglia, mentre la sua disapprovazione nel mio passare la notte dalla mia ragazza è dovuto alla sua fede cattolica e una visione all'antica sulla preservazione della verginità fino al giorno del matrimonio.

Vorrei comunque che sappiate che soffro di disturbo ossessivo compulsivo che oltre ad incidere sul mio comportamento, mi porta anche ad avere pensieri ossessivi e persistenti che a volte tendono a trasformare piccoli disagi, incertezze o avvenimenti in catastrofi bibliche all'interno della mia testa, andando a scatenare un disagio mentale ingiustificato.
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Dr.ssa Raffaella Galati Psicologo 7
Gentile utente, grazie per averci scritto.
Per poterle dare qualche risposta è necessario capire innanzitutto se la sintomatologia è stata diagnosticata da altri specialisti, se segue qualche terapia psicologica e/o farmacologica per controllare la sintomatologia ossessiva che immagino condizioni in modo non lieve la sua vita, se lei ha mai affrontato apertamente la questa della morbosità del rapporto genitoriale con sua madre.
Sicuramente è necessario l'intervento di uno specialista nel caso in cui già non ci fosse.
Consiglio inoltre di inserire anche sua madre in una terapia familiare.
Saluti

Dottoressa Raffaella Galati
Psicologa
3930317686

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Utente
Utente
Grazie per l'interessamento, il disturbo ossessivo compulsivo mi è stato diagnosticato ma attualmente non seguo terapie e non ho mai assunto farmaci.
Vivo col disturbo da ormai quasi 6 anni e col tempo ho imparato a tenerlo sotto controllo grazie all'aiuto di famigliari e amici, questo però non significa che non continua a impattare la mia vita.
Ho affrontato brevemente la questione del rapporto materno mentre ero in terapia, e il come l'attaccamento di mia madre, che mi vede ancora come un bambino, mi impedisce di prendere decisioni per me stesso come una persona della mia età dovrebbe fare una volta raggiunta l'età adulta.
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Dr.ssa Raffaella Galati Psicologo 7
Allora cerchi un aiuto di uno specialista, prima che la situazione diventi ancora più difficile da gestire. Mi riferisco ai sintomi ossessivo compulsivi che già come lei stesso conferma portano le loro conseguenze. Con un buon lavoro terapeutico, che a mio personale parere dovrebbe coinvolgere anche sua madre (nella misura che la persona che la prenderò in cura riterrà opportuno), sicuramente riuscirà a vivere meglio la sua vita relazionale e di coppia.
Spero che la mia risposta le possa realmente essere d'aiuto.
Saluti

Dottoressa Raffaella Galati
Psicologa
3930317686