Sindrome dell'abbandono o manipolazione?
Buonasera gentili dottori.
Sono una donna di 42 anni, dinamica, grande lavoratrice, indipendente.
Sto vivendo una relazione in cui non riesco più a capire chi sto idealizzando e perchè.
Questa relazione con una persona che prima di diventare il mio attuale compagno era un conoscente.
Abbiamo avuto degli avvicinamenti in questi anni, ma il più decisivo è stato nel 2022 dove (come modus operandi d'atteggiamento) si era carino, presente, interessato, ci siamo frequentati e solo dopo aver fatto sesso ho scoperto che aveva appena chiuso una convivenza (io non lo immaginavo minimamente da come si poneva nei miei confronti) Ci siamo frequentati per un mese, dopodiché ha iniziato a rispondermi a singhiozzi e solo dopo avergli chiesto lumi mi disse che era tornata l'ex.
Scopro contestualmente di essere rimasta incinta e affronto il tutto da sola.
Il tutto mi costa una grossa delusione, tristezza e un senso di solitudine che mi porterò appresso per l'anno successivo.
Sparisco.
Si ripresenta dopo 4 mesi dicendo che aveva sbagliato tutto, per poi rimangiarsi le parole.
Questo tira e molla dura quasi un anno.
Poi torna nuovamente, sembra con le idee chiare, in un momento in cui si stava trasferendo e mettendo mano alla sua casa.
Gli concedo di stare da me ogni tanto, ma questo ogni tanto diventa un approfittarsi della mia disponibilità.
Scopro che mentre sta da me fa il piacione con altre donne mentre come me ha atteggiamenti che mi annichiliscono.
Impazzisco, lo mando via.
Torna da me dopo 3 settimane, dicendo che aveva sbagliato tutto, che sono la donna della sua vita, che mi vuole dare un figlio e bla bla bla.
Cedo, decido di darci un'altra occasione.
Torna a stare a giorni alterni da me (a giorni alterni perchè vivo con altre persone) pian piano inizia a infastidirsi quando non stiamo insieme e quasi pretendere di stare da me più spesso.
Non capisco dove non arrivi il concetto del "non vivo da sola, non è possibile" anche perchè non viene solo lui ma anche i suoi due cani, che adoro, ma convivendo con altre persone non mi sento di obbligare nessuno a dover vivere con animali che non erano previsti nel contratto di locazione (e una delle mie coinquiline non va pazza per i cani) E a lui questa cosa non gli scende.
Si infastidisce, continua a farmi pesare un sacco di cose, dal fatto che non ci vediamo spesso perchè il mio lavoro mi porta a passare gg fuori, al fatto che io viva "come una 15enne" insieme ad altre persone.
Se devo fare qualcosa devo aspettarmi la tragedia greca: si arrabbia perchè si sente scaricato e da li iniziano litigi infernali dove mi dice le peggio cose e mi fa sentire un inetta perchè non mi preoccupo per lui.
In tutto ciò ribadisco che: non ha un lavoro non ha un mezzo, e vive in una casetta dove manca il bagno.
Io ho cercato di aiutarlo, ma lui vuole sempre di più e non mi fa vivere tranquilla anche perchè aleggiano sempre altre donne (con la tattica che ha avuto anche con me) Mi fa sentire in colpa e mi sento male a saperlo così, e non riesco a chiudere
Sono una donna di 42 anni, dinamica, grande lavoratrice, indipendente.
Sto vivendo una relazione in cui non riesco più a capire chi sto idealizzando e perchè.
Questa relazione con una persona che prima di diventare il mio attuale compagno era un conoscente.
Abbiamo avuto degli avvicinamenti in questi anni, ma il più decisivo è stato nel 2022 dove (come modus operandi d'atteggiamento) si era carino, presente, interessato, ci siamo frequentati e solo dopo aver fatto sesso ho scoperto che aveva appena chiuso una convivenza (io non lo immaginavo minimamente da come si poneva nei miei confronti) Ci siamo frequentati per un mese, dopodiché ha iniziato a rispondermi a singhiozzi e solo dopo avergli chiesto lumi mi disse che era tornata l'ex.
Scopro contestualmente di essere rimasta incinta e affronto il tutto da sola.
Il tutto mi costa una grossa delusione, tristezza e un senso di solitudine che mi porterò appresso per l'anno successivo.
Sparisco.
Si ripresenta dopo 4 mesi dicendo che aveva sbagliato tutto, per poi rimangiarsi le parole.
Questo tira e molla dura quasi un anno.
Poi torna nuovamente, sembra con le idee chiare, in un momento in cui si stava trasferendo e mettendo mano alla sua casa.
Gli concedo di stare da me ogni tanto, ma questo ogni tanto diventa un approfittarsi della mia disponibilità.
Scopro che mentre sta da me fa il piacione con altre donne mentre come me ha atteggiamenti che mi annichiliscono.
Impazzisco, lo mando via.
Torna da me dopo 3 settimane, dicendo che aveva sbagliato tutto, che sono la donna della sua vita, che mi vuole dare un figlio e bla bla bla.
Cedo, decido di darci un'altra occasione.
Torna a stare a giorni alterni da me (a giorni alterni perchè vivo con altre persone) pian piano inizia a infastidirsi quando non stiamo insieme e quasi pretendere di stare da me più spesso.
Non capisco dove non arrivi il concetto del "non vivo da sola, non è possibile" anche perchè non viene solo lui ma anche i suoi due cani, che adoro, ma convivendo con altre persone non mi sento di obbligare nessuno a dover vivere con animali che non erano previsti nel contratto di locazione (e una delle mie coinquiline non va pazza per i cani) E a lui questa cosa non gli scende.
Si infastidisce, continua a farmi pesare un sacco di cose, dal fatto che non ci vediamo spesso perchè il mio lavoro mi porta a passare gg fuori, al fatto che io viva "come una 15enne" insieme ad altre persone.
Se devo fare qualcosa devo aspettarmi la tragedia greca: si arrabbia perchè si sente scaricato e da li iniziano litigi infernali dove mi dice le peggio cose e mi fa sentire un inetta perchè non mi preoccupo per lui.
In tutto ciò ribadisco che: non ha un lavoro non ha un mezzo, e vive in una casetta dove manca il bagno.
Io ho cercato di aiutarlo, ma lui vuole sempre di più e non mi fa vivere tranquilla anche perchè aleggiano sempre altre donne (con la tattica che ha avuto anche con me) Mi fa sentire in colpa e mi sento male a saperlo così, e non riesco a chiudere
[#1]
Buongiorno,
intanto le chiedo notizie in merito alla sua gravidanza.
Poi.,..lei si definisce una persona indipendente, per poi farsi condizionare la vita da una persona che di indipendente e stabile non ha nulla. E' una persona che la giudica soltanto, non ha e difficilmente avrà una stabilità a livello personale e professionale e anche sentimentale. Credo che i suoi sentimenti siano siano più di protezione e accudimento e non quelli tipici di un partner. Lei on è responsabile della vita di un altro adulto, anzi non ci guadagna nulla dal vostro rapporto. La vita di coppia nasce e cresce dal dare e avere (sentimenti, attenzioni, rispetto e anche vantaggi materiali) da parte di entrambi i partner. Lei si rispecchia in questa definizione di coppia?
Le consiglio attraverso un percorso psicologico di affrontare in modo definitivo la situazione e allontanarsi definitivamente da questa presenza che altro non fa che portare sofferenza e scompiglio nella sua vita. Già ne riconosce la tossicità della relazione. Ha solo bisogno di aiuto per fare il passo definitivo.
Saluti
intanto le chiedo notizie in merito alla sua gravidanza.
Poi.,..lei si definisce una persona indipendente, per poi farsi condizionare la vita da una persona che di indipendente e stabile non ha nulla. E' una persona che la giudica soltanto, non ha e difficilmente avrà una stabilità a livello personale e professionale e anche sentimentale. Credo che i suoi sentimenti siano siano più di protezione e accudimento e non quelli tipici di un partner. Lei on è responsabile della vita di un altro adulto, anzi non ci guadagna nulla dal vostro rapporto. La vita di coppia nasce e cresce dal dare e avere (sentimenti, attenzioni, rispetto e anche vantaggi materiali) da parte di entrambi i partner. Lei si rispecchia in questa definizione di coppia?
Le consiglio attraverso un percorso psicologico di affrontare in modo definitivo la situazione e allontanarsi definitivamente da questa presenza che altro non fa che portare sofferenza e scompiglio nella sua vita. Già ne riconosce la tossicità della relazione. Ha solo bisogno di aiuto per fare il passo definitivo.
Saluti
Dottoressa Raffaella Galati
Psicologa
3930317686
[#2]
Utente
Buongiorno dottoressa, la ringrazio per la gentile riposta.In merito alla gravidanza le dico che ho avuto un notevole distacco della placenta e questo, unito al fatto di portare a termine una gravidanza sola mi ha portata a praticare l'interruzione della stessa.Ero disperata, mi sentivo terribilmente sola, e questo senso di vuoto me lo sono portata appresso per molto, troppo tempo.
Nelle righe soprastanti scrivo di me che sono una persona indipendente perchè così è da quando sono adolescente.Quando afferma che nutro un grande senso di protezione nei confronti di questa persona è vero, ma i miei sentimenti non sono solo questi,ero molto innamorata.Ho aspettato, credendo nelle sue parole.E invece dietro alle mie preoccupazioni (cucino, ti lavo la roba, ti presto soldi, ti vengo a prendere, stai da me) non solo aleggiavano sempre altre donne, ma il suo atteggiamento é stato arrogante e pretenzioso.Fino a farmi demordere.Ora ho solo un enorme tristezza addosso.Mi rendo conto che non posso sopperire alle sue stesse mancanze e risolvere non solo i problemi gestionali della sua vita,ma anche il modo di fare tossico.Sta di fatto che questo non cambia il mio stato d'animo.Sapere che sta in uno stato di "inedia"mi fa stare male, ma al tempo stesso so che non posso "dedicarmi" a lui perchè significherebbe annullarmi.
Nelle righe soprastanti scrivo di me che sono una persona indipendente perchè così è da quando sono adolescente.Quando afferma che nutro un grande senso di protezione nei confronti di questa persona è vero, ma i miei sentimenti non sono solo questi,ero molto innamorata.Ho aspettato, credendo nelle sue parole.E invece dietro alle mie preoccupazioni (cucino, ti lavo la roba, ti presto soldi, ti vengo a prendere, stai da me) non solo aleggiavano sempre altre donne, ma il suo atteggiamento é stato arrogante e pretenzioso.Fino a farmi demordere.Ora ho solo un enorme tristezza addosso.Mi rendo conto che non posso sopperire alle sue stesse mancanze e risolvere non solo i problemi gestionali della sua vita,ma anche il modo di fare tossico.Sta di fatto che questo non cambia il mio stato d'animo.Sapere che sta in uno stato di "inedia"mi fa stare male, ma al tempo stesso so che non posso "dedicarmi" a lui perchè significherebbe annullarmi.
[#3]
Le ho chiesto della gravidanza per capire se poteva esserci un ulteriore legame con questa persona. Mi dispiace molto per l'epilogo. Aver affrontato da sola questa situazione è un'ulteriore ferita, ed esserne uscita dimostra solo che lei è una persona molto forte. Ovviamente parliamo di qualcosa che porterà sempre dentro, ma è giusto continuare a vivere. Le consiglio di cominciare subito una terapia, per riportarla ad essere come colei che già da adolescente (come mi ha raccontato) si è presa cura di se stessa. E' pienamente cosciente che questa persona porta solo sofferenza nella sua vita. Con il giusto aiuto riuscirà a superare la fine della storia e ad avere la sua vita in mano.
Dottoressa Raffaella Galati
Psicologa
3930317686
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 90 visite dal 07/11/2024.
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