Come mai non riesco a superare l intervento al cuore di mio marito?
Buongiorno dottore,
Mio marito a breve farà 4 anni da quando si è sottoposto a riparazione della valvola mitrale e 1 bypass... da allora la mia vita è cambiata... vivo costantemente con la paura che un giorno si debba rioperare alla valvola... del bypass non mi preoccupo forse perche ho l esperienza di mio padre che nel 97 ne fece 3... a mio marito è stato fatto in emergenza perche pare che durante la mini invasiva della riparazione della mitrale hanno pizzicato la coronaria... e quindi ha rischiato molto...ma non era ostruito... non riesco a superare questa cosa... aspetto che nel mio consultorio arrivi il nuovo psicologo perche vorrei iniziare una terapia... ma ho paura che non debba avere dei risultati... perche ho queste paure??
Si ci sono stati casi che si sono rioperati... ma non e che se ne sentono tutti i giorni... cosa mi consiglia?
Non riesco a vivere a pieno le mie giornate a godere di ogni momento perche ho paura che un giorno debba risuccedere di nuovo.
E quindi non godo il presente...
Saluti
Mio marito a breve farà 4 anni da quando si è sottoposto a riparazione della valvola mitrale e 1 bypass... da allora la mia vita è cambiata... vivo costantemente con la paura che un giorno si debba rioperare alla valvola... del bypass non mi preoccupo forse perche ho l esperienza di mio padre che nel 97 ne fece 3... a mio marito è stato fatto in emergenza perche pare che durante la mini invasiva della riparazione della mitrale hanno pizzicato la coronaria... e quindi ha rischiato molto...ma non era ostruito... non riesco a superare questa cosa... aspetto che nel mio consultorio arrivi il nuovo psicologo perche vorrei iniziare una terapia... ma ho paura che non debba avere dei risultati... perche ho queste paure??
Si ci sono stati casi che si sono rioperati... ma non e che se ne sentono tutti i giorni... cosa mi consiglia?
Non riesco a vivere a pieno le mie giornate a godere di ogni momento perche ho paura che un giorno debba risuccedere di nuovo.
E quindi non godo il presente...
Saluti
[#1]
Gentile utente,
il responso del dr Cecchini dovrebbe aver messo in fuga le sue preoccupazioni.
Come psicologa devo dirle che la sua ansia non è opportuna né per lei né per suo marito. Provi a godere i momenti belli e l'attuale stato di buona salute, anziché fasciarsi la testa su eventualità che forse non si produrranno mai.
Le dico questo con particolare cognizione di causa perché ho avuto io stessa non la riparazione, ma la sostituzione di una valvola cardiaca, quella aortica, con protesi biologica, ed è scontato che dovrò ripetere l'intervento, che nel mio caso è stato non un intervento mini-invasivo, ma a cuore aperto. Se stessi lì a preoccuparmi non mi godrei più la vita!
Io credo che la sua attuale preoccupazione consegua alle complicanze inattese dell'intervento. Questo può destare nel paziente e nei suoi congiunti un'impressione di incertezza e di sfiducia molto dolorosa, ma perché dovrebbero ripetersi le stesse difficoltà, sempre nel caso che l'intervento vada ripetuto, come del resto il dr Cecchini esclude? Tenga conto che la medicina va sempre avanti, non indietro.
Si faccia curare l'ansia e pensi a stare bene, per sé e per suo marito.
Un abbraccio.
il responso del dr Cecchini dovrebbe aver messo in fuga le sue preoccupazioni.
Come psicologa devo dirle che la sua ansia non è opportuna né per lei né per suo marito. Provi a godere i momenti belli e l'attuale stato di buona salute, anziché fasciarsi la testa su eventualità che forse non si produrranno mai.
Le dico questo con particolare cognizione di causa perché ho avuto io stessa non la riparazione, ma la sostituzione di una valvola cardiaca, quella aortica, con protesi biologica, ed è scontato che dovrò ripetere l'intervento, che nel mio caso è stato non un intervento mini-invasivo, ma a cuore aperto. Se stessi lì a preoccuparmi non mi godrei più la vita!
Io credo che la sua attuale preoccupazione consegua alle complicanze inattese dell'intervento. Questo può destare nel paziente e nei suoi congiunti un'impressione di incertezza e di sfiducia molto dolorosa, ma perché dovrebbero ripetersi le stesse difficoltà, sempre nel caso che l'intervento vada ripetuto, come del resto il dr Cecchini esclude? Tenga conto che la medicina va sempre avanti, non indietro.
Si faccia curare l'ansia e pensi a stare bene, per sé e per suo marito.
Un abbraccio.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
[#2]
Utente
Dottoressa grazie mille per la risposta... il dottore Cecchini non so chi sia..mi illumini che magari vado a leggere qualcosa... mio marito pultroppo ha fatto mini invasiva per valvolae successivamente sternotomia lo stesso giorno.. per via del bypass fatto in emergenza.. forse questo mi ha turbato perche mi dissero che aveva rischiato...perche ovviamente gli è ststo causato l infarto...per fortuna preso in tempo... mi spiace anche per lei che ha subito lo stesso intervento alla aorta... e non nego che invidio la sua serenità... ma la normalità è la sua non la mia..
[#3]
Gentile signora,
il dr Cecchini è l'esperto cardiologo che le ha risposto precedentemente su questa piattaforma, al link https://www.medicitalia.it/consulti/cardiologia/1020019-valvola-mitrale.html
Non può aver dimenticato le sue parole rassicuranti; ci sono stati diversi scambi. Li rilegga.
Certamente le complicanze nell'intervento di suo marito hanno innescato, o meglio acutizzato, una sua ansia che va curata.
In considerazione del fatto che la vita va gestita al meglio, si faccia coraggio e si rivolga subito ad uno psicologo.
Auguri.
il dr Cecchini è l'esperto cardiologo che le ha risposto precedentemente su questa piattaforma, al link https://www.medicitalia.it/consulti/cardiologia/1020019-valvola-mitrale.html
Non può aver dimenticato le sue parole rassicuranti; ci sono stati diversi scambi. Li rilegga.
Certamente le complicanze nell'intervento di suo marito hanno innescato, o meglio acutizzato, una sua ansia che va curata.
In considerazione del fatto che la vita va gestita al meglio, si faccia coraggio e si rivolga subito ad uno psicologo.
Auguri.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
[#4]
Utente
Ah si dottoressa non ricordavo il suo nome.. ora ho riletto e mi sono rasserenata un po... pultroppo questi pensieri ritornano alla mente in alcuni periodi dell anno.. si cmq andrò da uno psicologo...sono in attesa di una chiamata dal consultorio del mio paese.. si perche cmq voglio elaborarlo al meglio questo pensiero.. perche stasera mi sono rasserenata ma magari tra un mese sono punto e a capo...comunque ho pensato di scrivere,scrivere un diario.. ho letto che faccia bene..lei me lo consiglia?
[#5]
Gentile utente,
non avevo visto la sua risposta per cui replico in ritardo; mi scusi.
Tenere un diario può senz'altro essere utile, perché le permette di esternare le sua paure, averne consapevolezza, confutarle razionalmente.
Ci sono altre procedure che aiutano. Qui gliene cito due, per quando i pensieri intrusivi si presentano in forma disturbante.
La prima è un "diario degli stati emotivi", che online posso descriverle solo imperfettamente. Deve fare un foglio con una tabella di diverse righe suddivise in 5 colonne, dove scrivere, nel momento in cui si sente aggredita dai pensieri ossessivi: 1) data e ora; 2) cosa stava facendo; 3) cosa stava pensando; 4) cosa aveva intenzione di fare dopo; 5) quale pensiero ossessivo le ha attraversato la mente.
Questo tipo di diario andrebbe poi analizzato con un curante, ma lei ha detto che presto ne vedrà uno.
Secondo ausilio. Dopo aver compilato brevemente quanto detto sopra, releghi il pensiero ossessivo ad un'ora precisa del giorno in cui sa di poter essere senza impegni e tranquilla. Diciamo, gli dia "appuntamento" per quell'ora del giorno e lo mandi via, non ci pensi più.
All'ora stabilita si sieda per mezz'ora e richiami i pensieri ossessivi, dia libero sfogo anche ai peggiori, scrivendoli o registrandoli a voce. Metta un timer. Scaduto il tempo non ci pensi più.
Questi ausili e altri possono essere utili, ma in genere vanno adattati e gestiti con l'aiuto di un* psicolog*.
Buone cose.
non avevo visto la sua risposta per cui replico in ritardo; mi scusi.
Tenere un diario può senz'altro essere utile, perché le permette di esternare le sua paure, averne consapevolezza, confutarle razionalmente.
Ci sono altre procedure che aiutano. Qui gliene cito due, per quando i pensieri intrusivi si presentano in forma disturbante.
La prima è un "diario degli stati emotivi", che online posso descriverle solo imperfettamente. Deve fare un foglio con una tabella di diverse righe suddivise in 5 colonne, dove scrivere, nel momento in cui si sente aggredita dai pensieri ossessivi: 1) data e ora; 2) cosa stava facendo; 3) cosa stava pensando; 4) cosa aveva intenzione di fare dopo; 5) quale pensiero ossessivo le ha attraversato la mente.
Questo tipo di diario andrebbe poi analizzato con un curante, ma lei ha detto che presto ne vedrà uno.
Secondo ausilio. Dopo aver compilato brevemente quanto detto sopra, releghi il pensiero ossessivo ad un'ora precisa del giorno in cui sa di poter essere senza impegni e tranquilla. Diciamo, gli dia "appuntamento" per quell'ora del giorno e lo mandi via, non ci pensi più.
All'ora stabilita si sieda per mezz'ora e richiami i pensieri ossessivi, dia libero sfogo anche ai peggiori, scrivendoli o registrandoli a voce. Metta un timer. Scaduto il tempo non ci pensi più.
Questi ausili e altri possono essere utili, ma in genere vanno adattati e gestiti con l'aiuto di un* psicolog*.
Buone cose.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 429 visite dal 04/11/2024.
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