Disagio psicologico per adolescenza senza sesso
Gentili Specialisti,
sono un uomo di 42 anni e ho da poco intrapreso una relazione sentimentale e sessuale con una donna di 34.
La signorina si dice attratta da me e coinvolta nella relazione e riferisce di provare piacere nei rapporti sessuali, nonostante alcune difficoltà da parte mia (mitigate dall'uso di farmaco PDE5i, dietro consiglio di specialista andrologo).
Il mio problema con la partner è che avverto una pesante asimmetria nei nostri "apprendistati sessuali".
Mentre la signorina ha un passato sessuale molto ricco (riferisce il primo rapporto sessuale completo all'età di 12 anni), io ho avuto una adolescenza senza sesso e ho iniziato l'attività sessuale solo in età adulta, all'epoca degli studi universitari.
Sento quindi dentro di me un "buco biografico" che mi impedisce di godermi la relazione (per fare un paragone, forse improprio, è come se stessi vedendo un film partendo dal secondo tempo, avendo saltato il primo), sia dal punto di vista affettivo sia da quello sessuale. Rilevo che lo stesso problema si era verificato nelle relazioni precedenti, quindi non sembra dipendere dalla partner, o per lo meno non solo da questo fattore.
Detto che purtroppo non è possibile modificare il passato e che conosco i limiti di un consulto telematico, vorrei capire se questo disagio ha un qualche fondamento e se possono esistere strategie per eliminarlo, o quantomeno mitigarlo.
Ringrazio per l'attenzione e porgo distinti saluti.
sono un uomo di 42 anni e ho da poco intrapreso una relazione sentimentale e sessuale con una donna di 34.
La signorina si dice attratta da me e coinvolta nella relazione e riferisce di provare piacere nei rapporti sessuali, nonostante alcune difficoltà da parte mia (mitigate dall'uso di farmaco PDE5i, dietro consiglio di specialista andrologo).
Il mio problema con la partner è che avverto una pesante asimmetria nei nostri "apprendistati sessuali".
Mentre la signorina ha un passato sessuale molto ricco (riferisce il primo rapporto sessuale completo all'età di 12 anni), io ho avuto una adolescenza senza sesso e ho iniziato l'attività sessuale solo in età adulta, all'epoca degli studi universitari.
Sento quindi dentro di me un "buco biografico" che mi impedisce di godermi la relazione (per fare un paragone, forse improprio, è come se stessi vedendo un film partendo dal secondo tempo, avendo saltato il primo), sia dal punto di vista affettivo sia da quello sessuale. Rilevo che lo stesso problema si era verificato nelle relazioni precedenti, quindi non sembra dipendere dalla partner, o per lo meno non solo da questo fattore.
Detto che purtroppo non è possibile modificare il passato e che conosco i limiti di un consulto telematico, vorrei capire se questo disagio ha un qualche fondamento e se possono esistere strategie per eliminarlo, o quantomeno mitigarlo.
Ringrazio per l'attenzione e porgo distinti saluti.
[#1]
Gentile utente,
Si potrebbe cambiare il titolo del Suo consulto in:
"Quali strategie usa la mente per boicottare l'oggi attraverso l'ieri".
Alcuni elementi della narrazione risultano piuttosto particolari, ed avremo piacere che lei ce ne desse riscontro:
- Come mai ha saputo l'età del primo rapporto sessuale della attuale "signorina" (12 anni), età di reato): chiedendolo esplicitamente, oppure adeguandosi ai racconti erotici spontanei della donna?
- Avendo già verificato in relazioni precedenti, che la conoscenza della pregressa sessualità della donna disturba la sua relazione attuale, come mai non ha messo in atto le opportune tattiche difensive?
- Correttamente ha identificato che la difficoltà si è manifestata ripetutamente in LEI, pur con partner divers*: che ipotesi ha fatto su questo suo ripetitivo e boicottante "ritorno al passato"?
Grazie.
Dott. Brunialti
Si potrebbe cambiare il titolo del Suo consulto in:
"Quali strategie usa la mente per boicottare l'oggi attraverso l'ieri".
Alcuni elementi della narrazione risultano piuttosto particolari, ed avremo piacere che lei ce ne desse riscontro:
- Come mai ha saputo l'età del primo rapporto sessuale della attuale "signorina" (12 anni), età di reato): chiedendolo esplicitamente, oppure adeguandosi ai racconti erotici spontanei della donna?
- Avendo già verificato in relazioni precedenti, che la conoscenza della pregressa sessualità della donna disturba la sua relazione attuale, come mai non ha messo in atto le opportune tattiche difensive?
- Correttamente ha identificato che la difficoltà si è manifestata ripetutamente in LEI, pur con partner divers*: che ipotesi ha fatto su questo suo ripetitivo e boicottante "ritorno al passato"?
Grazie.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Utente
Spett.le Dott.ssa Brunialti,
La ringrazio per la cortese risposta e volentieri aggiungo gli elementi da Lei richiesti:
1. L'ho saputo perché me l'ha raccontato lei. Stavamo parlando di nostre relazioni passate ed è uscita la vicenda. Purtroppo adesso non ricordo tutte le circostanze della conversazione, in ogni caso credo di averle chiesto io l'età del primo rapporto.
2. Non ho attuato "le opportune tattiche difensive" perché il passato sessuale della partner un po' mi interessa. Detto ciò, qui il problema non è tanto il passato della signorina, quanto piuttosto la mia assenza (o scarsità) di passato.
3. Possiamo pure togliere gli *, erano tutte donne. Detto questo, l'ipotesi che ho fatto è che io ho una "menomazione biografica" dovuta all'assenza di sesso in età adolescenziale, e questa ferita temo sia insanabile.
Porgo distinti saluti.
La ringrazio per la cortese risposta e volentieri aggiungo gli elementi da Lei richiesti:
1. L'ho saputo perché me l'ha raccontato lei. Stavamo parlando di nostre relazioni passate ed è uscita la vicenda. Purtroppo adesso non ricordo tutte le circostanze della conversazione, in ogni caso credo di averle chiesto io l'età del primo rapporto.
2. Non ho attuato "le opportune tattiche difensive" perché il passato sessuale della partner un po' mi interessa. Detto ciò, qui il problema non è tanto il passato della signorina, quanto piuttosto la mia assenza (o scarsità) di passato.
3. Possiamo pure togliere gli *, erano tutte donne. Detto questo, l'ipotesi che ho fatto è che io ho una "menomazione biografica" dovuta all'assenza di sesso in età adolescenziale, e questa ferita temo sia insanabile.
Porgo distinti saluti.
[#3]
"Il passato sessuale della partner un po' mi interessa", ci risponde.
Ma poi utilizza le informazioni per mettere a confronto le esperienze dell'una e dell'altro, a tutto svantaggio Suo. La auto-diagnosi? ".. pesante asimmetria nei nostri apprendistati sessuali".
'Chi se ne importa - direbbero molti - la storia me la gioco nel presente.'
E il Suo presente?
Le difficoltà attuali riguardano:
- la mente che riavvolge a suo modo il filo, ma sempre a Suo svantaggio,
- il corpo sessuale, che ha bisogno della chimica per funzionare (>> quale la diagnosi dell'andrologo?).
Il tutto attributo alla "menomazione biografica", elemento immodificabile, "ferita insanalbile".
Tenga conto che non esistono ferite insanabili, se non i lutti non elaborati.
E forse è proprio questo che viene perpetuato nel tempo: la mancata elaborazione.
Capisco che così detta sembra molto complicata.
E in realtà complesso lo è, come ogni costrutto mentale chiamato a giustificare (fornire ragione) di personali defaillances.
Tuttavia ho validi motivi professionali per ritenere che:
- un percorso psico-sessuale in presenza,
- con un* Psicoterapeuta con esperienza e
- competente in sessuologia clinica,
sia in grado di aiutarLa in modo significativo.
Ci ha mai pensato?
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Ma poi utilizza le informazioni per mettere a confronto le esperienze dell'una e dell'altro, a tutto svantaggio Suo. La auto-diagnosi? ".. pesante asimmetria nei nostri apprendistati sessuali".
'Chi se ne importa - direbbero molti - la storia me la gioco nel presente.'
E il Suo presente?
Le difficoltà attuali riguardano:
- la mente che riavvolge a suo modo il filo, ma sempre a Suo svantaggio,
- il corpo sessuale, che ha bisogno della chimica per funzionare (>> quale la diagnosi dell'andrologo?).
Il tutto attributo alla "menomazione biografica", elemento immodificabile, "ferita insanalbile".
Tenga conto che non esistono ferite insanabili, se non i lutti non elaborati.
E forse è proprio questo che viene perpetuato nel tempo: la mancata elaborazione.
Capisco che così detta sembra molto complicata.
E in realtà complesso lo è, come ogni costrutto mentale chiamato a giustificare (fornire ragione) di personali defaillances.
Tuttavia ho validi motivi professionali per ritenere che:
- un percorso psico-sessuale in presenza,
- con un* Psicoterapeuta con esperienza e
- competente in sessuologia clinica,
sia in grado di aiutarLa in modo significativo.
Ci ha mai pensato?
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#4]
Utente
Gentile Dott.ssa Brunialti,
effettivamente, ho omesso di parlare della diagnosi andrologica. Rimedio subito: il medico ha rilevato un lieve ispessimento della tunica albuginea, e quindi ha prescritto una terapia a base di tadalafil. Il farmaco dà risultati passabili, sia pure non costanti. Curiosamente, la partner riferisce piena soddisfazione sessuale ("sei il migliore che mi abbia sc...ta"... perdoni il linguaggio poco elegante, ma la ragazza non è un'accademica della Crusca): si potrebbe pensare che lo faccia per compiacermi, ma a me sembra sincera (potrei comunque sbagliarmi).
A un percorso psicologico non penso. Ho parlato infatti di "ferita insanabile" per un fatto di pura biologia. Il corpo umano, Lei mi insegna, è pronto per essere usato a scopi sessuali appena dopo la pubertà (diciamo entro i 13 / 14 anni): i nostri antenati preistorici si riproducevano a quell'età, non avevano materialmente il tempo di aspettare. Chi non ha rapporti sessuali a quell'età, e io non li ho avuti, manca di un passo fondamentale nello sviluppo, rimane "menomato" a vita. Se mi passa il paragone, è un po' come non aver mai imparato a parlare o a camminare. Si potrebbe parlare di una forma di disabilità, perdoni i toni magari esagerati.
Per quanto riguarda il "giocarsela al presente", beh, è quello che tento di fare, ma la "menomazione" non me la toglie nessuno.
In ogni caso, ritengo interessante il confronto con una specialista come Lei.
Di nuovo, i miei migliori saluti.
effettivamente, ho omesso di parlare della diagnosi andrologica. Rimedio subito: il medico ha rilevato un lieve ispessimento della tunica albuginea, e quindi ha prescritto una terapia a base di tadalafil. Il farmaco dà risultati passabili, sia pure non costanti. Curiosamente, la partner riferisce piena soddisfazione sessuale ("sei il migliore che mi abbia sc...ta"... perdoni il linguaggio poco elegante, ma la ragazza non è un'accademica della Crusca): si potrebbe pensare che lo faccia per compiacermi, ma a me sembra sincera (potrei comunque sbagliarmi).
A un percorso psicologico non penso. Ho parlato infatti di "ferita insanabile" per un fatto di pura biologia. Il corpo umano, Lei mi insegna, è pronto per essere usato a scopi sessuali appena dopo la pubertà (diciamo entro i 13 / 14 anni): i nostri antenati preistorici si riproducevano a quell'età, non avevano materialmente il tempo di aspettare. Chi non ha rapporti sessuali a quell'età, e io non li ho avuti, manca di un passo fondamentale nello sviluppo, rimane "menomato" a vita. Se mi passa il paragone, è un po' come non aver mai imparato a parlare o a camminare. Si potrebbe parlare di una forma di disabilità, perdoni i toni magari esagerati.
Per quanto riguarda il "giocarsela al presente", beh, è quello che tento di fare, ma la "menomazione" non me la toglie nessuno.
In ogni caso, ritengo interessante il confronto con una specialista come Lei.
Di nuovo, i miei migliori saluti.
[#5]
Gentili utente,
Il confronto con l* specialista - in questo caso sessuolog* clinic* - serve a poco se non si è aperti a porre in dubbio il proprio punto di vista.
Le Sue inscalfibili opinioni sulla "ferita insanabile", sulla "menomazione a vita", sulla "pura biologia" come se l'essere sessualmente "pronti" implicasse una necessità fisiologa,
tali inscalfibili opinioni Le garantiscono il vantaggio secondario di non dover giustificare oltre le difficoltà dell'oggi (v. erezione): nè a sè, nè alle altre.
Lo stesso farmaco potrebbe aiutarLa a capire: Tadanafil serve unicamente a sostenere l'erezione (non risulta curi la tunica albugine ispessita); ma funziona scarsamente quando la mente non gli permette di .. fare indisturbato la propria azione.
Nel consulto di apertura Lei ci chiedeva:
".. vorrei capire se questo disagio
- ha un qualche fondamento
- e se possono esistere strategie per eliminarlo, o quantomeno mitigarlo."
Riteniamo di aver risposto sia all'uno che all'altro dei due quesiti, risposte che riassumo così:
- il Suo disagio qualche fondamento ce l'ha, ma occorre diffidare dalle auto-diagnosi;
- la strategia c'è, ma occorre essere disposti a mettersi in discussione.
E dunque il nostro compito si conclude.
Vedrà poi Lei cosa farne delle risposte e dei suggerimenti ricevuti.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Il confronto con l* specialista - in questo caso sessuolog* clinic* - serve a poco se non si è aperti a porre in dubbio il proprio punto di vista.
Le Sue inscalfibili opinioni sulla "ferita insanabile", sulla "menomazione a vita", sulla "pura biologia" come se l'essere sessualmente "pronti" implicasse una necessità fisiologa,
tali inscalfibili opinioni Le garantiscono il vantaggio secondario di non dover giustificare oltre le difficoltà dell'oggi (v. erezione): nè a sè, nè alle altre.
Lo stesso farmaco potrebbe aiutarLa a capire: Tadanafil serve unicamente a sostenere l'erezione (non risulta curi la tunica albugine ispessita); ma funziona scarsamente quando la mente non gli permette di .. fare indisturbato la propria azione.
Nel consulto di apertura Lei ci chiedeva:
".. vorrei capire se questo disagio
- ha un qualche fondamento
- e se possono esistere strategie per eliminarlo, o quantomeno mitigarlo."
Riteniamo di aver risposto sia all'uno che all'altro dei due quesiti, risposte che riassumo così:
- il Suo disagio qualche fondamento ce l'ha, ma occorre diffidare dalle auto-diagnosi;
- la strategia c'è, ma occorre essere disposti a mettersi in discussione.
E dunque il nostro compito si conclude.
Vedrà poi Lei cosa farne delle risposte e dei suggerimenti ricevuti.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 220 visite dal 30/10/2024.
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