Figlio di 5 anni che sta avendo problemi
Buongiorno,
La presente per chiedervi aiuto con mio figlio.
È un bambino molto energico e ribelle, qualsiasi no, anche se a suo vantaggio, è una buona ragione per contraddire me e la mamma, ma non è questo il problema, è solo per farvi capire il carattere.
Gioca a calcio da quando aveva 3 anni e mezzo, è davvero molto bravo e promettente, tanto che attualmente gioca contro bambini di 8 anni.
Non esiste altro al di fuori del calcio, gli piace solo quello e vuole sempre giocare solo a quello, anche con me.
Questo per mettervi al corrente che non sta subendo alcuna pressione da parte mia, anche se sono molto fiero delle sue capacità.
Ha le aspettative personali altissime, vuole e finché non raggiunge l'obbiettivo è sempre arrabbiato.
Agli allenamenti si fa sempre sentire per il suo forte carattere.
Fino all'anno scorso questo problema si presentava solo in allenamento, mai in partita.
Quest'anno invece, non vuole neanche più entrare, dice che vuole stare con noi, che vuole dirci delle cose e ha il terrore di dimenticarsele, in modo maniacale e per un paio di settimane ossessivo compulsivo.
2 mesi fa è mancato il mio migliore amico, suo padrino, e l'adulto più vicino a lui dopo noi genitori.
Ho accusato il colpo e l'ha notato.
Ho smesso di farmi vedere debole dopo l'ultima volta che sono crollato, ma lui ne ha comunque risentito.
La pedagogista scolastica ci ha spiegato che la fissa per i ricordi in campo, potrebbe essere riconducibile alla perdita del padrino, la paura di perdere anche i ricordi.
Sabato dopo l'ennesima sceneggiata in campo, dove sembriamo noi genitori a voler obbligare il bambino a giocare a calcio, abbiamo deciso di lasciarlo a casa lunedì dall'allenamento, e domani c'è il prossimo e non sappiamo cosa fare.
Gli abbiamo spiegato che se a lui piace giocare lo portiamo, se non gli piace più non andiamo più, ma continua con questo loop dove dice che lui vuole giocare, ma ci vuole in campo anche a noi... siamo tra l'altro tra i pochi genitori che si guardano tutto l'allenamento e non si spostano.
Ha avuto episodi simili anche a scuola, ma sono stati risolti in fretta grazie alla caparbietà delle maestre.
Rimane il problema nel calcio, dove davvero adesso non sappiamo più cosa fare.
Portarlo e insistere, portarlo e lasciare che vada come deve andare, non portarlo più... Consigli?
La presente per chiedervi aiuto con mio figlio.
È un bambino molto energico e ribelle, qualsiasi no, anche se a suo vantaggio, è una buona ragione per contraddire me e la mamma, ma non è questo il problema, è solo per farvi capire il carattere.
Gioca a calcio da quando aveva 3 anni e mezzo, è davvero molto bravo e promettente, tanto che attualmente gioca contro bambini di 8 anni.
Non esiste altro al di fuori del calcio, gli piace solo quello e vuole sempre giocare solo a quello, anche con me.
Questo per mettervi al corrente che non sta subendo alcuna pressione da parte mia, anche se sono molto fiero delle sue capacità.
Ha le aspettative personali altissime, vuole e finché non raggiunge l'obbiettivo è sempre arrabbiato.
Agli allenamenti si fa sempre sentire per il suo forte carattere.
Fino all'anno scorso questo problema si presentava solo in allenamento, mai in partita.
Quest'anno invece, non vuole neanche più entrare, dice che vuole stare con noi, che vuole dirci delle cose e ha il terrore di dimenticarsele, in modo maniacale e per un paio di settimane ossessivo compulsivo.
2 mesi fa è mancato il mio migliore amico, suo padrino, e l'adulto più vicino a lui dopo noi genitori.
Ho accusato il colpo e l'ha notato.
Ho smesso di farmi vedere debole dopo l'ultima volta che sono crollato, ma lui ne ha comunque risentito.
La pedagogista scolastica ci ha spiegato che la fissa per i ricordi in campo, potrebbe essere riconducibile alla perdita del padrino, la paura di perdere anche i ricordi.
Sabato dopo l'ennesima sceneggiata in campo, dove sembriamo noi genitori a voler obbligare il bambino a giocare a calcio, abbiamo deciso di lasciarlo a casa lunedì dall'allenamento, e domani c'è il prossimo e non sappiamo cosa fare.
Gli abbiamo spiegato che se a lui piace giocare lo portiamo, se non gli piace più non andiamo più, ma continua con questo loop dove dice che lui vuole giocare, ma ci vuole in campo anche a noi... siamo tra l'altro tra i pochi genitori che si guardano tutto l'allenamento e non si spostano.
Ha avuto episodi simili anche a scuola, ma sono stati risolti in fretta grazie alla caparbietà delle maestre.
Rimane il problema nel calcio, dove davvero adesso non sappiamo più cosa fare.
Portarlo e insistere, portarlo e lasciare che vada come deve andare, non portarlo più... Consigli?
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Premesso che fare ipotesi a distanza è sempre estremamente complicato, bisognebbe capire se questo comportamento di richiesta di prossimità continua nei confronti di voi genitori, sia comparso successivamente alla perdita del vostro amico, perchè se così fosse, si potrebbe pensare che il bambino, che come voi è in piena elaborazione dell lutto, avendo perso un suo punto di riferimento, teme di perdere anche voi, ed esprime con il suo comportamento queste paure. I bambini sono essere psicosomatici, nel senso che esprimono con il corpo o con i comportamenti ciò che non sanno ancora esprimere a parole, quindi la paura di perdere i genitori, a seguito dell'esperienza della perdita dell'amico, si esprime con la richiesta ossessiva di avere voi sempre vicino a lui, anche quando gioca a calcio. Le consiglio di parlare liberamente con suo figlio, anche del dolore di questa perdita che ha investito inevitabilemente tutti voi, perchè, com'è evidente, nascondere il dolore, non serve a nessuno, ne a voi genitori ne a lui. Potrebbe essere molto utile dare voce alle sue paure, grazie all'aiuto di uno psicoterapeuta, che potrebbe accompagnare tutto il nucleo familiane nell'elaborazione di questo lutto.
Dott.ssa Angela Marchetti | Psicologa Psicoterapeuta Terapeuta EMDR
Riceve a Palermo e online tel. 3803166395
www.angelamarchetti.it
[#2]
Utente
Buonasera e grazie.
Si esattamente, abbiamo avuto un incontro con la psicoterapeuta scolastica, che ci ha esposto lo stesso punto di vista, ha paura di perdere anche noi e il bambino ne ha preso consapevolezza, ce l'ha detto. Tengo a precisare che non abbiamo iniziato a nascondere il dolore, bensì a trovarne lati positivi, per quanti ce ne possano essere, cercando di ricordarlo sempre per le esperienze belle che abbiamo passato insieme. Mi aveva visto in uno stato davvero pietoso e mi resi conto che questo influì drasticamente sul suo comportamento.
Si esattamente, abbiamo avuto un incontro con la psicoterapeuta scolastica, che ci ha esposto lo stesso punto di vista, ha paura di perdere anche noi e il bambino ne ha preso consapevolezza, ce l'ha detto. Tengo a precisare che non abbiamo iniziato a nascondere il dolore, bensì a trovarne lati positivi, per quanti ce ne possano essere, cercando di ricordarlo sempre per le esperienze belle che abbiamo passato insieme. Mi aveva visto in uno stato davvero pietoso e mi resi conto che questo influì drasticamente sul suo comportamento.
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È naturale voler proteggere i nostri figli dal dolore, ma è altrettanto importante aiutarli a capire e ad elaborare il lutto, in quanto evento che fa parte della vita. I seguenti suggerimenti potrebbero aiutarvi a raggiungere lo scopo:
-parlate insieme del lutto in modo chiaro e semplice, spiegando al vostro bambino cosa significa la morte, utilizzando parole che può comprendere, magari aiutandovi con uno dei tanti albi illustrati in vendita in libreria, sull’argomento;
-rispondete alle sue domande, i bambini sono curiosi e potrebbero avere molte domande. Rispondete con onestà, ma adattate le vostre risposte alla sua età. Se non sapete come rispondere, va bene ammetterlo e cercare insieme le risposte;
-condividete i vostri sentimenti, è importante che il bambino sappia che è normale essere tristi, arrabbiati o confusi. Condividete i vostri sentimenti con lui e incoraggiatelo a fare lo stesso;
-create un ricordo speciale del vostro amico, potreste fare insieme un disegno, scrivere una lettera o creare un album di foto per ricordare l'amico di famiglia. Questo può essere un modo concreto per il vostro bambino di esprimere i suoi sentimenti e onorare la memoria del vostro amico;
-offrite rassicurazioni, i bambini piccoli possono avere paure legate alla morte. Rassicuratelo che voi siete lì per lui e che è al sicuro. Potete anche spiegargli che la maggior parte delle persone vive una lunga vita prima di morire.
Se questo non dovesse bastare consultate un professionista che possa aiutarvi in questo processo di elaborazione.
Ricordate che ogni bambino vive il lutto a modo suo, la vostra presenza e comprensione sono i più grandi aiuti che potete offrire al bambino in questo momento.
Un caro saluto
-parlate insieme del lutto in modo chiaro e semplice, spiegando al vostro bambino cosa significa la morte, utilizzando parole che può comprendere, magari aiutandovi con uno dei tanti albi illustrati in vendita in libreria, sull’argomento;
-rispondete alle sue domande, i bambini sono curiosi e potrebbero avere molte domande. Rispondete con onestà, ma adattate le vostre risposte alla sua età. Se non sapete come rispondere, va bene ammetterlo e cercare insieme le risposte;
-condividete i vostri sentimenti, è importante che il bambino sappia che è normale essere tristi, arrabbiati o confusi. Condividete i vostri sentimenti con lui e incoraggiatelo a fare lo stesso;
-create un ricordo speciale del vostro amico, potreste fare insieme un disegno, scrivere una lettera o creare un album di foto per ricordare l'amico di famiglia. Questo può essere un modo concreto per il vostro bambino di esprimere i suoi sentimenti e onorare la memoria del vostro amico;
-offrite rassicurazioni, i bambini piccoli possono avere paure legate alla morte. Rassicuratelo che voi siete lì per lui e che è al sicuro. Potete anche spiegargli che la maggior parte delle persone vive una lunga vita prima di morire.
Se questo non dovesse bastare consultate un professionista che possa aiutarvi in questo processo di elaborazione.
Ricordate che ogni bambino vive il lutto a modo suo, la vostra presenza e comprensione sono i più grandi aiuti che potete offrire al bambino in questo momento.
Un caro saluto
Dott.ssa Angela Marchetti | Psicologa Psicoterapeuta Terapeuta EMDR
Riceve a Palermo e online tel. 3803166395
www.angelamarchetti.it
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 242 visite dal 30/10/2024.
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