Salve, ho bisogno di un aiuto orientativo su quale terapia psicologica fa più per me

Salve, come si può leggere dal titolo, ho bisogno di un aiuto orientativo e ho pensato che qui sarebbe stato il posto più adatto per fare tali domande. Ultimamente, ho partecipato a due sedute di psicoterapia sistemico-relazionale, solo che adesso, sono titubante sull'aiuto effettivo che può offrirmi questo tipo di percorso. Inizialmente il mio obiettivo era di capire come approcciarsi per fare nuove conoscenze, sviluppare i rapporti, mantenere rapporti, trovare una ragazza, starci assieme, saper andare d'accordo con la famiglia ecc... Ma forse, sono tutte cose che derivano da un'iniziale non accettazione di sè e da una bassa autostima. I metodi che la mia specialista usa, ho notato che sono forse, troppo orientati verso l'esterno, invece che parlare altrettanto dell'interno, soprattutto, abbiamo approfondito parlando della mia parentela, quindi di conseguenza, del mio albero generazionale. Mi rendo conto che non sono interessato ad entrare in questi discorsi, faccio davvero fatica a parlare dei miei parenti, finendo per non rispettare i compiti dati, che di solito sono diretti con le figure famigliari. Detto questo, probabilmente preferisco un approccio più orientato su di me, pensado che ho anche cose più importanti, che ho paura non andremo a trattare con grande profondità. Soffro da quando ho memoria di una bassa autostima, spesso fuggo dai problemi, preferisco procrastinare anziché affrontare le mie paure, soffro anche di ansia sociale, di situazioni passate non metabolizzate, di moduli di pensiero a mio vedere non ottimali, di paure future che non riesco a neutralizzare, di una visione di me negativa, sia caratterialmente e sia in aspetto, seppur apprezzo qualche mia tendenza specifica, ho paura di fallire, di essere rifiutato da amici, ragazze o chiunque altro. Io, visto che faccio una vita, che ormai, può tendere alla frenesia, vista la mia vita "universitaria", forse è meglio qualcosa di velocemente applicabile, forse qualcosa di più pratico e che incida su comportamenti. Non mi dispiace anche qualcosa di creativo, quindi alla Junghiana, visto il mio percorso artistico affine. Però, ritornando al sistemico-relazionale, ci sono possibilità che mi possa offrire tutte le cose che cerco, o è una perdita di tempo nel mio caso? Grazie per le risposte in anticipo.
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Dr. Federico Tagliatti Psicologo, Psicoterapeuta 63 6
Ciao, il fatto di trovare un percorso che si concentri sul tuo mondo interiore e che affronti la tua autostima, l’ansia sociale e il timore del fallimento ci dice che probabilmente un approccio più introspettivo potrebbe essere più adatto di quello sistemico-relazionale, che, come hai notato, lavora molto sulle dinamiche familiari e sul contesto relazionale. Sentire l’esigenza di lavorare direttamente sui tuoi vissuti interni, sui tuoi schemi di pensiero e sulle tue paure, come anche sull’autostima, potrebbe portarti a trarre beneficio da un approccio orientato in modo più diretto sull’esplorazione di te stesso e del tuo mondo simbolico, come ad esempio l’analisi junghiana o anche un percorso psicodinamico classico.

La terapia sistemico-relazionale può sicuramente aiutare a capire come le influenze familiari e le relazioni passate incidano sulla tua attuale modalità di rapportarti agli altri; tuttavia, se questa prospettiva ti sembra distante o faticosa e senti la necessità di un lavoro più individualizzato, potrebbe essere più utile cercare un percorso che si concentri maggiormente sulla tua identità e sulle dinamiche interne. Un orientamento come quello junghiano, che hai accennato, potrebbe offrirti strumenti creativi e simbolici per esplorare in modo profondo la tua autostima e il modo in cui ti percepisci e ti relazioni, stimolando anche l’aspetto artistico e immaginativo che fa parte di te.