Cane in famiglia
Buonasera, vorrei un parere esterno riguardante una questione familiare.
Io e il mio compagno conviviamo da quasi cinque anni con il mio cane Sara che lui adora, e abbiamo quindi creato la nostra piccola famiglia.
Il mio compagno è di origini campane e ogni Natale io, lui e la cagnolona andiamo a casa dei suoi genitori per qualche giorno.
Il primo anno hanno accolto il cane senza problemi, gli anni successivi la madre ha iniziato ad avanzare lamentele ma alla fine siamo comunque sempre andati.
Quest’anno i genitori hanno venduto la casa e al momento stanno vivendo a casa della figlia (la sorella del mio compagno), quindi anche noi saremmo dovuti essere ospitati a casa sua.
La sorella ha detto però che non avrebbe voluto il cane in casa, perché l’idea non le piace, inoltre ci sono già tre gatti (che il mio cane ha conosciuto e con i quali però non ci sono mai stati problemi) e in più ha paura che possa in qualche modo contaminare la casa e creare pericoli sanitari per il bambino che ha avuto a giugno.
(Preciso che la mia cagnolona è vaccinata, pulita regolarmente, è educatissima, non abbaia, non sporca, non corre per casa, non disturba in alcun modo, si sdraia e si mette a dormire, anche perché a 14 anni).
Il mio compagno mi ha quindi detto che se volevo andare con lui, sarei dovuta andare sola, senza il mio cane, che ormai è il nostro cane, poiché anche lui la tratta come una figlia. Io non lo concepisco, perchè per me è come una figlia, in più anziana.
A me fa soffrire sia il trattamento da parte della sua famiglia, sia l’atteggiamento che ha assunto lui a riguardo, perché non ha cercato una soluzione, ma ci ha semplicemente scaricate come se non gli importasse passare il Natale anche con noi.
Ha detto che quest’anno la sua priorità è passare il Natale con il nipotino arrivato a giugno, anche perché tanto Con te e Sara sto tutti i giorni.
Dopo tutto non siamo anche anche noi parte della sua famiglia?
Attendo consigli, grazie.
Io e il mio compagno conviviamo da quasi cinque anni con il mio cane Sara che lui adora, e abbiamo quindi creato la nostra piccola famiglia.
Il mio compagno è di origini campane e ogni Natale io, lui e la cagnolona andiamo a casa dei suoi genitori per qualche giorno.
Il primo anno hanno accolto il cane senza problemi, gli anni successivi la madre ha iniziato ad avanzare lamentele ma alla fine siamo comunque sempre andati.
Quest’anno i genitori hanno venduto la casa e al momento stanno vivendo a casa della figlia (la sorella del mio compagno), quindi anche noi saremmo dovuti essere ospitati a casa sua.
La sorella ha detto però che non avrebbe voluto il cane in casa, perché l’idea non le piace, inoltre ci sono già tre gatti (che il mio cane ha conosciuto e con i quali però non ci sono mai stati problemi) e in più ha paura che possa in qualche modo contaminare la casa e creare pericoli sanitari per il bambino che ha avuto a giugno.
(Preciso che la mia cagnolona è vaccinata, pulita regolarmente, è educatissima, non abbaia, non sporca, non corre per casa, non disturba in alcun modo, si sdraia e si mette a dormire, anche perché a 14 anni).
Il mio compagno mi ha quindi detto che se volevo andare con lui, sarei dovuta andare sola, senza il mio cane, che ormai è il nostro cane, poiché anche lui la tratta come una figlia. Io non lo concepisco, perchè per me è come una figlia, in più anziana.
A me fa soffrire sia il trattamento da parte della sua famiglia, sia l’atteggiamento che ha assunto lui a riguardo, perché non ha cercato una soluzione, ma ci ha semplicemente scaricate come se non gli importasse passare il Natale anche con noi.
Ha detto che quest’anno la sua priorità è passare il Natale con il nipotino arrivato a giugno, anche perché tanto Con te e Sara sto tutti i giorni.
Dopo tutto non siamo anche anche noi parte della sua famiglia?
Attendo consigli, grazie.
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Gentile utente, comprendo bene l’affettivo che provate verso il vostro cane, dolce nonnina considerata a tutti gli effetti una componente della famiglia. Pur considerando le motivazioni che la portano a porsi varie domande sull’importanza della sua famiglia per il suo compagno e chi sono i componenti realmente che la compongono, occorre guardare a realtà in modo oggettivo.
La realtà oggettiva presume che trascorrere le feste natalizie con la famiglia del suo compagno vorrebbe dire essere ospiti della sorella, la quale, come padrona di casa può avanzare numerose motivazioni, più o meno legittime e più o meno condivisibili, per non accogliere il cane nella sua casa. Comprendo la ferita emotiva che scaturisce da un suo pensiero che sottolinea il confronto tra il valore della famiglia d’origine e la famiglia composta da voi tre , provate a parlarne con calma, magari non rientrava nell’intenzione del suo compagno sminuire l’amore e l’appartenenza affettiva verso di voi ma esprimeva il desiderio di conoscere il nipotino. Occorre riconoscere che tenere in braccio un neonato per la prima volta è una esperienza affettiva che riscalda il cuore nelle feste familiari e fa emergere diverse emozioni in tutti i componenti della famiglia, l’arrivo di un bebè presuppone l’evoluzione del sistema familiare. Il dialogo è la strada maestra per fare delle scelte consapevoli e corrette, seguendo i bisogni reali di ognuno è possibile trovare soluzioni adeguate tra diversi scenari:
-accettare la volontà della padrona di casa rinunciando al Natale in famiglia per restare a casa propria con il cane?
-lasciare andare da solo il compagno a conoscere il nipotino appena nato?
-prenotare un bed e breakfast che accoglie animali vicino ai parenti di lui?
-andare insieme dalla sorella del compagno lasciando il cane per una settimana in una struttura di accoglienza per animali?
Queste ultime due soluzioni vi permetterebbe di riunire le famiglie e al contempo di rafforzare il suo bisogno di essere considerata parte integrante della famiglia, non esclusa nè svalorizzata.
Vi auguro una buona scelta per una felice riunione familiare.
Cordialmente
Dott.ssa Maria Graziano
La realtà oggettiva presume che trascorrere le feste natalizie con la famiglia del suo compagno vorrebbe dire essere ospiti della sorella, la quale, come padrona di casa può avanzare numerose motivazioni, più o meno legittime e più o meno condivisibili, per non accogliere il cane nella sua casa. Comprendo la ferita emotiva che scaturisce da un suo pensiero che sottolinea il confronto tra il valore della famiglia d’origine e la famiglia composta da voi tre , provate a parlarne con calma, magari non rientrava nell’intenzione del suo compagno sminuire l’amore e l’appartenenza affettiva verso di voi ma esprimeva il desiderio di conoscere il nipotino. Occorre riconoscere che tenere in braccio un neonato per la prima volta è una esperienza affettiva che riscalda il cuore nelle feste familiari e fa emergere diverse emozioni in tutti i componenti della famiglia, l’arrivo di un bebè presuppone l’evoluzione del sistema familiare. Il dialogo è la strada maestra per fare delle scelte consapevoli e corrette, seguendo i bisogni reali di ognuno è possibile trovare soluzioni adeguate tra diversi scenari:
-accettare la volontà della padrona di casa rinunciando al Natale in famiglia per restare a casa propria con il cane?
-lasciare andare da solo il compagno a conoscere il nipotino appena nato?
-prenotare un bed e breakfast che accoglie animali vicino ai parenti di lui?
-andare insieme dalla sorella del compagno lasciando il cane per una settimana in una struttura di accoglienza per animali?
Queste ultime due soluzioni vi permetterebbe di riunire le famiglie e al contempo di rafforzare il suo bisogno di essere considerata parte integrante della famiglia, non esclusa nè svalorizzata.
Vi auguro una buona scelta per una felice riunione familiare.
Cordialmente
Dott.ssa Maria Graziano
Dott.ssa Maria Graziano Psicologa
Consulenze psicologiche in presenza e on line
mari.graziano1971@gmail.com
www.analisiemozionalemariagraziano.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 279 visite dal 23/10/2024.
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