Pensieri negativi
Buongiorno.
Sono un uomo di 34 anni.
Ho subìto alle medie atti di bullismo, credo per il mio
carattere riservato e mobbing al lavoro, cosa che mi ha colpito maggiormente.
Non
mi sarei mai aspettato certi comportamenti tra adulti, in questo periodo è sopraggiunto anche l'Alzheimer per mia madre.
È stato devastante per me.
Questo provoca in me
continui flashback e pensieri negativi che influenzano la mia quotidianità.
Provo rabbia e rimorsi perché questa situazione mi rende nervoso verso i miei cari.
Non riesco ad avere progetti, ricordi o pensieri positivi.
Come si affronta questa situazione?
Grazie.
Sono un uomo di 34 anni.
Ho subìto alle medie atti di bullismo, credo per il mio
carattere riservato e mobbing al lavoro, cosa che mi ha colpito maggiormente.
Non
mi sarei mai aspettato certi comportamenti tra adulti, in questo periodo è sopraggiunto anche l'Alzheimer per mia madre.
È stato devastante per me.
Questo provoca in me
continui flashback e pensieri negativi che influenzano la mia quotidianità.
Provo rabbia e rimorsi perché questa situazione mi rende nervoso verso i miei cari.
Non riesco ad avere progetti, ricordi o pensieri positivi.
Come si affronta questa situazione?
Grazie.
[#1]
Buonasera,
quando siamo infanti o adolescenti e veniamo denigrati o presi in giro o comunque non valorizzati, senza che figure genitoriali o comunque di riferimento ci possano difendere, ecco che introiettiamo (facciamo nostre), queste carenze di difese, per cui, cresciamo sentendoci ancora vulnerabili e facilmente attaccabili come da piccoli e andiamo avanti nella vita con la stessa impotenza che abbiamo provato allora
E, di certo, l’Alzheimer di sua madre non l’aiuta, anzi, non fa altro che andare ad esacerbare questo stesso senso di impotenza già provato in precedenza
Sarebbe consigliabile un percorso di psicoterapia per andare a risanare queste stessi pattern relazionali con le figure di riferimento
Sperando di averle fornito uno spunto di riflessione
Qualora avesse bisogno,
Non esiti a contattarmi.
Saluti
Dottssa Federica Ferrari
quando siamo infanti o adolescenti e veniamo denigrati o presi in giro o comunque non valorizzati, senza che figure genitoriali o comunque di riferimento ci possano difendere, ecco che introiettiamo (facciamo nostre), queste carenze di difese, per cui, cresciamo sentendoci ancora vulnerabili e facilmente attaccabili come da piccoli e andiamo avanti nella vita con la stessa impotenza che abbiamo provato allora
E, di certo, l’Alzheimer di sua madre non l’aiuta, anzi, non fa altro che andare ad esacerbare questo stesso senso di impotenza già provato in precedenza
Sarebbe consigliabile un percorso di psicoterapia per andare a risanare queste stessi pattern relazionali con le figure di riferimento
Sperando di averle fornito uno spunto di riflessione
Qualora avesse bisogno,
Non esiti a contattarmi.
Saluti
Dottssa Federica Ferrari
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 254 visite dal 20/10/2024.
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