Sono a pezzi... la memoria inconscia mi ha illuso una vita intera?
Ciao a tutti sono un ragazzo abbastanza giovane e ho la passione per la matematica.
Tanto che sto conseguendo la seconda magistrale.
C'è una cosa che mi sta uccidendo dentro, mi fa morire e mi fa credere che sono una nullità assoluta, zero.
Fondamentalmente sono una persona incapace, zero.
Però nel mio ho sempre dimostrato teoremi.
Solo che qui casca l' asino.
Nel dimostrare spesso ho sfogliato libri e dispense.
E salta fuori che su praticamente tutte le cose che ho dimostrato I miei occhi sono già passati.
Cioè io non ricordavo quelle cose in modo consapevole ma consultando la cronologia del telefono veniva fuori che avevo sfogliato libri contenenti quelle dimostrazioni e probabilmente il mio maledetto occhio le ha incrociate.
Questo dovrebbe dimostrare che io le ho ricordate con l inconscio e non con la logica.
Quindi non ho mai creato niente di mio, zero, mentre tutti i miei coetanei ce hanno fatta.
Inoltre sono brutto e non ricco, ho trovato una relazione per miracolo.
Cosa faccio ridotto così ad uno straccio?
Non voglio più fare gli ultimi esami né lavorare per la tesi.
Il mio specialista dice di accettare cose incerte ma io voglio certezze perché gli altri le hanno e io no?
Perché devo sempre essere illuso di essere più bravo di quello che in realtà sono?
Un pappagallo e un copiatore senza senso.
Tanto che sto conseguendo la seconda magistrale.
C'è una cosa che mi sta uccidendo dentro, mi fa morire e mi fa credere che sono una nullità assoluta, zero.
Fondamentalmente sono una persona incapace, zero.
Però nel mio ho sempre dimostrato teoremi.
Solo che qui casca l' asino.
Nel dimostrare spesso ho sfogliato libri e dispense.
E salta fuori che su praticamente tutte le cose che ho dimostrato I miei occhi sono già passati.
Cioè io non ricordavo quelle cose in modo consapevole ma consultando la cronologia del telefono veniva fuori che avevo sfogliato libri contenenti quelle dimostrazioni e probabilmente il mio maledetto occhio le ha incrociate.
Questo dovrebbe dimostrare che io le ho ricordate con l inconscio e non con la logica.
Quindi non ho mai creato niente di mio, zero, mentre tutti i miei coetanei ce hanno fatta.
Inoltre sono brutto e non ricco, ho trovato una relazione per miracolo.
Cosa faccio ridotto così ad uno straccio?
Non voglio più fare gli ultimi esami né lavorare per la tesi.
Il mio specialista dice di accettare cose incerte ma io voglio certezze perché gli altri le hanno e io no?
Perché devo sempre essere illuso di essere più bravo di quello che in realtà sono?
Un pappagallo e un copiatore senza senso.
[#1]
Caro utente,
Mi spiace che in questo momento senta una sofferenza così grande da voler morire. Sarebbe un peccato perché lo star bene, fortunatamente, non è solo una prerogativa di ricchi, belli e premi Nobel.
Capisco il suo bisogno più certezze. Le certezze sono rassicuranti. Purtroppo la vita è piena di situazioni incerte ma con l'esperienza si possono valutare le situazioni e stabilire un ragionevole grado di probabilità che le cose vadano bene per poi decidere di conseguenza.
Partiamo da alcuni fatti:
1) Se sta già conseguendo la seconda magistrale ha di sicuro delle buone capacità. Si tratta di definire quali sono i suoi punti forti, quelli che l'hanno portata a tutti i risultati conseguiti finora ed eventualmente trovarne anche altri ancora inesplorati.
2) E' riuscito a trovare una relazione quindi essere in relazione per lei è qualcosa di possibile.
3) Succede che gli altri a volte siano (o solo appaiano) più sicuri nelle decisioni da prendere ma questo può verificarsi per vari motivi tra cui, ad esempio una diversa percezione personale del rischio.
Non specifica che tipo di specialista la sta seguendo in questo momento. Volendo ipotizzare che sia uno psicoterapeuta, credo sia importante per lei discutere con lui del suo stato emotivo e di queste sue convinzioni su di Sé e magari anche a interrogarsi sul significato che avrebbe per lei laurearsi.
La saluto caramente e le auguro di poter presto vivere una vita per lei soddisfacente.
Mi spiace che in questo momento senta una sofferenza così grande da voler morire. Sarebbe un peccato perché lo star bene, fortunatamente, non è solo una prerogativa di ricchi, belli e premi Nobel.
Capisco il suo bisogno più certezze. Le certezze sono rassicuranti. Purtroppo la vita è piena di situazioni incerte ma con l'esperienza si possono valutare le situazioni e stabilire un ragionevole grado di probabilità che le cose vadano bene per poi decidere di conseguenza.
Partiamo da alcuni fatti:
1) Se sta già conseguendo la seconda magistrale ha di sicuro delle buone capacità. Si tratta di definire quali sono i suoi punti forti, quelli che l'hanno portata a tutti i risultati conseguiti finora ed eventualmente trovarne anche altri ancora inesplorati.
2) E' riuscito a trovare una relazione quindi essere in relazione per lei è qualcosa di possibile.
3) Succede che gli altri a volte siano (o solo appaiano) più sicuri nelle decisioni da prendere ma questo può verificarsi per vari motivi tra cui, ad esempio una diversa percezione personale del rischio.
Non specifica che tipo di specialista la sta seguendo in questo momento. Volendo ipotizzare che sia uno psicoterapeuta, credo sia importante per lei discutere con lui del suo stato emotivo e di queste sue convinzioni su di Sé e magari anche a interrogarsi sul significato che avrebbe per lei laurearsi.
La saluto caramente e le auguro di poter presto vivere una vita per lei soddisfacente.
Dott.ssa Gordana Cifali
Psicologa- Psicoterapeuta
www.equilibratamente.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 287 visite dal 12/10/2024.
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