Paura e ansia mi tormentano perchè non so cosa fare nella vita
Buongiorno a tutt*.
Chi vi scrive è un laureato di 25 anni che non sa cosa gli piacerebbe fare nella vita.
Durante questi giorni in cui pensavo e pensavo, puff, spunta la domanda: "e se invece il mio futuro è il sacerdozio o comunque la vita religiosa?
".
Perchè?
Premetto che quando avevo 14-15 anni ho fatto il chierichetto per un po' di tempo, mi piaceva anche, ci andavo quasi sempre anche per chiacchierare (a quel tempo non avevo amici), ho fatto qualche campo scuola con l'Azione Cattolica, però mai mi era passato dalla mente questo pensiero.
Anzi, quando facevo il chierichetto ed ero sull'altare, vi confesso che mi piaceva guardar tutti dall'alto in maniera seriosa, come se io ricoprissi una posizione di rilievo rispetto a chi ci guardava dal basso (un pensiero un po' brutto, effettivamente).
Poi ho lasciato senza problemi, ho iniziato ad avere nuovi amici, uscire e godermi un po' i miei anni.
mi sono laureato due volte ma non ho mai effettivamente amato la materia di studio (economia), i miei due hobby sono la musica (ascolto e colleziono) e un pochino la cucina (= specifico, mi piace molto l'attività di panificazione ossia fare il pane e tutto ciò che prevede l'uso del lievito tanto che nel tempo ho creato un mio lievito madre come si faceva una volta, però non riesco a praticarla perchè vivo con i miei e quindi è un po' difficile).
Quindi, veniamo al problema: ogni volta che cerco lavoro vado in ansia perchè mi chiedo "e se non mi piace?
e se non è questo ciò che desidero?
" e ritorna sempre la domanda relativa alla vita religiosa perchè da un po' di tempo mi accade che passo da una chiesetta/cappella quando vado a fare jogging e sento come se dovessi/volessi entrare ma allo stesso tempo provo ansia, turbamenti, paure non appena mi ritorna in mente quella domanda.
ogni volta che vedo riferimenti religiosi come programmi tv, messe, statue, quadri, chiese, mi vien da guardare ma allo stesso tempo mi viene paura, ansia e angoscia.
Eppure caratterialmente sono uno che vive tra la tranquillità, il relax, la serenità con momenti di gioia e festa.
Altre volte mi son chiesto "chissà come sarebbe la vita da frate" perchè ho in mente che loro vivono in maniera tranquilla, rilassata però poi mi chiedo "ma io, sono disposto a fare la loro vita ossia il pregare ogni tot ore, andare alle messe, rinunciare anche ad eventuali beni materiali/hobby?
".
Non so darmi delle risposte.
A giorni avrò un colloquio di lavoro e ho già tanta paura perchè so che non è un lavoro che mi piacerebbe fare ma accetto perchè in vita mia non ho mai fatto un viaggio, mi piacerebbe visitare posti nuovi ma senza disponibilità economica non potrei, di conseguenza vorrei sfruttare questa possibilità.
Così come vorrei pagarmi un master da 3000 in ambito musicale (ossia lavorare nelle etichette discografiche) per capire se questo mio hobby può essere concretizzato anche in ambito lavorativo e se può essere una strada da percorrere.
Grazie x eventuali risposte
Chi vi scrive è un laureato di 25 anni che non sa cosa gli piacerebbe fare nella vita.
Durante questi giorni in cui pensavo e pensavo, puff, spunta la domanda: "e se invece il mio futuro è il sacerdozio o comunque la vita religiosa?
".
Perchè?
Premetto che quando avevo 14-15 anni ho fatto il chierichetto per un po' di tempo, mi piaceva anche, ci andavo quasi sempre anche per chiacchierare (a quel tempo non avevo amici), ho fatto qualche campo scuola con l'Azione Cattolica, però mai mi era passato dalla mente questo pensiero.
Anzi, quando facevo il chierichetto ed ero sull'altare, vi confesso che mi piaceva guardar tutti dall'alto in maniera seriosa, come se io ricoprissi una posizione di rilievo rispetto a chi ci guardava dal basso (un pensiero un po' brutto, effettivamente).
Poi ho lasciato senza problemi, ho iniziato ad avere nuovi amici, uscire e godermi un po' i miei anni.
mi sono laureato due volte ma non ho mai effettivamente amato la materia di studio (economia), i miei due hobby sono la musica (ascolto e colleziono) e un pochino la cucina (= specifico, mi piace molto l'attività di panificazione ossia fare il pane e tutto ciò che prevede l'uso del lievito tanto che nel tempo ho creato un mio lievito madre come si faceva una volta, però non riesco a praticarla perchè vivo con i miei e quindi è un po' difficile).
Quindi, veniamo al problema: ogni volta che cerco lavoro vado in ansia perchè mi chiedo "e se non mi piace?
e se non è questo ciò che desidero?
" e ritorna sempre la domanda relativa alla vita religiosa perchè da un po' di tempo mi accade che passo da una chiesetta/cappella quando vado a fare jogging e sento come se dovessi/volessi entrare ma allo stesso tempo provo ansia, turbamenti, paure non appena mi ritorna in mente quella domanda.
ogni volta che vedo riferimenti religiosi come programmi tv, messe, statue, quadri, chiese, mi vien da guardare ma allo stesso tempo mi viene paura, ansia e angoscia.
Eppure caratterialmente sono uno che vive tra la tranquillità, il relax, la serenità con momenti di gioia e festa.
Altre volte mi son chiesto "chissà come sarebbe la vita da frate" perchè ho in mente che loro vivono in maniera tranquilla, rilassata però poi mi chiedo "ma io, sono disposto a fare la loro vita ossia il pregare ogni tot ore, andare alle messe, rinunciare anche ad eventuali beni materiali/hobby?
".
Non so darmi delle risposte.
A giorni avrò un colloquio di lavoro e ho già tanta paura perchè so che non è un lavoro che mi piacerebbe fare ma accetto perchè in vita mia non ho mai fatto un viaggio, mi piacerebbe visitare posti nuovi ma senza disponibilità economica non potrei, di conseguenza vorrei sfruttare questa possibilità.
Così come vorrei pagarmi un master da 3000 in ambito musicale (ossia lavorare nelle etichette discografiche) per capire se questo mio hobby può essere concretizzato anche in ambito lavorativo e se può essere una strada da percorrere.
Grazie x eventuali risposte
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Mamma mia, quanta incertezza, quanta ansia, quanta confusione nella sua mente!!!! Una domanda che mi sorge spontanea: da chi ha acquisito tutta quest'ansia che sente?? Chi della sua famiglia le ha trasmesso tutta questa sfiducia in se stesso, tanto da minare la sua autostima e non credere in nessuna cosa che fa? La cosa non risale da adesso che ha 25 anni, ma parte da lontano. Il carattere di una persona si forma man mano che si cresce e in base all'esposizione a un ambiente sicuro o insicuro o addirittura ambivalente. Bisognerebbe capire quale base lei ha avuto e partire da lì. E' capace di tenere un diario di questo tipo descrivendo tutto il suo percorso fino ad oggi? Farebbe chiarezza sia a lei, prima di tutto, ma anche ad un professionista al quale le consiglio vivamente di rivolgersi.
Una cosa almeno l'ha fatta: si è laureato
Mi faccia sapere
Una cosa almeno l'ha fatta: si è laureato
Mi faccia sapere
Dr.ssa Giuliana Leoni
psicologa - psicoterapeuta - sessuologa clinica
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 270 visite dal 12/10/2024.
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