Disturbo ansia da separazione bambina 8 anni
Buongiorno dottori.
Purtroppo ad Agosto la mamma di un'amica di classe di mia figlia è morta a causa di un tumore scoperto un mese prima quindi è stata una cosa improvvisa che ha scosso un po' tutti.
Mia figlia è una bambina introversa e molto attaccata a me, purtroppo da quando è successa questa tragedia ha cominciato a piangere quando dovevo uscire per andare a lavoro o anche solo a fare la spesa.
Inizialmente sono riuscita a gestire il pianto, lei si calmava quando uscivo e parlavamo a telefono.
Poi le crisi sono diventate così forti da dovermi prendere due giorni a lavoro e non è più voluta andare nemmeno a scuola.
Ha paura che io muoia, che andando in macchina resto bloccata o mi perdo, che non rispondo a telefono perché mi è successo qualcosa.
Mia figlia era appena nata quando il suo padre naturale è scomparso dalle loro vite (ho un altra figlia di 11 anni) ma sono 7 anni che il mio compagno fa da padre ed è sempre presente e amorevole.
Portandola da una psicologa infantile mi ha detto che al momento non serve una terapia, sono io che devo parlare con lei apertamente della morte, rassicurarla e coccolarla.
Che a scuola deve lasciarmi andare via sapendo che le maestre le danno il telefono per sentirmi in qualsiasi momento, ma questo non funziona.
Con fatica siamo riuscite ad entrare a scuola ma io devo restare fuori a direzione della sua finestra così che mi vede, ho provato a dirle che andavo a fare spesa ma niente piangeva dicendo che aveva iniziato a tremare ecc... così non mi sono allontanata.
A lavoro ha trovato la strategia che se è lei ad accompagnarmi sta tranquilla quindi sono 10 giorni che vengo accompagnata ma deve esserci anche lei.
Mentre ero a lavoro ha provato il mio compagno a portarla a scuola, lei parte con tutte le buone intenzioni ma niente poi si blocca e non è entrata nonostante io fossi già a lavoro.
Ora la psicologa ha detto che bisogna forzarla ma facendole capire che siccome lei non riesce a superare la paura dobbiamo aiutarla noi, quindi tenerla di forza, dirle che va tutto bene che piangerà che tremerà ma le maestre la dovranno coccolare e io la chiamerò dicendo che sto andando a fare spesa e le dirò ogni mio spostamento.
Solo così potrà superare altrimenti penserà che anche noi abbiamo paura.
Io non volevo arrivare a questo perché al solo pensiero di doverla lasciare in quelle condizioni, con quelle forti crisi mi sento male perché poi si mette la mano al petto dice che il cuore le va a mille e non riesce a respirare.
È davvero questa la cosa giusta da fare?
E davvero al momento non ha bisogno di un supporto psicologico perché sono io che devo parlare con lei di queste sue paure?
La psicologa rimane disponibile telefonicamente e vedere come va e magari rivederci tra due settimane.
C è da dire che dopo purtroppo la morte di questa signora io ho avuto un aborto spontaneo precoce ed è morto anche il cane del mio compagno, perciò piange e mi dice"muoiono tutti".
E' tanto sensibile non mangia carne da un anno per quanto ama gli animali. Non capisco perché a lavoro lei riesce a staccarsi da me e tornare a casa mentre a scuola no?
Grazie.
Purtroppo ad Agosto la mamma di un'amica di classe di mia figlia è morta a causa di un tumore scoperto un mese prima quindi è stata una cosa improvvisa che ha scosso un po' tutti.
Mia figlia è una bambina introversa e molto attaccata a me, purtroppo da quando è successa questa tragedia ha cominciato a piangere quando dovevo uscire per andare a lavoro o anche solo a fare la spesa.
Inizialmente sono riuscita a gestire il pianto, lei si calmava quando uscivo e parlavamo a telefono.
Poi le crisi sono diventate così forti da dovermi prendere due giorni a lavoro e non è più voluta andare nemmeno a scuola.
Ha paura che io muoia, che andando in macchina resto bloccata o mi perdo, che non rispondo a telefono perché mi è successo qualcosa.
Mia figlia era appena nata quando il suo padre naturale è scomparso dalle loro vite (ho un altra figlia di 11 anni) ma sono 7 anni che il mio compagno fa da padre ed è sempre presente e amorevole.
Portandola da una psicologa infantile mi ha detto che al momento non serve una terapia, sono io che devo parlare con lei apertamente della morte, rassicurarla e coccolarla.
Che a scuola deve lasciarmi andare via sapendo che le maestre le danno il telefono per sentirmi in qualsiasi momento, ma questo non funziona.
Con fatica siamo riuscite ad entrare a scuola ma io devo restare fuori a direzione della sua finestra così che mi vede, ho provato a dirle che andavo a fare spesa ma niente piangeva dicendo che aveva iniziato a tremare ecc... così non mi sono allontanata.
A lavoro ha trovato la strategia che se è lei ad accompagnarmi sta tranquilla quindi sono 10 giorni che vengo accompagnata ma deve esserci anche lei.
Mentre ero a lavoro ha provato il mio compagno a portarla a scuola, lei parte con tutte le buone intenzioni ma niente poi si blocca e non è entrata nonostante io fossi già a lavoro.
Ora la psicologa ha detto che bisogna forzarla ma facendole capire che siccome lei non riesce a superare la paura dobbiamo aiutarla noi, quindi tenerla di forza, dirle che va tutto bene che piangerà che tremerà ma le maestre la dovranno coccolare e io la chiamerò dicendo che sto andando a fare spesa e le dirò ogni mio spostamento.
Solo così potrà superare altrimenti penserà che anche noi abbiamo paura.
Io non volevo arrivare a questo perché al solo pensiero di doverla lasciare in quelle condizioni, con quelle forti crisi mi sento male perché poi si mette la mano al petto dice che il cuore le va a mille e non riesce a respirare.
È davvero questa la cosa giusta da fare?
E davvero al momento non ha bisogno di un supporto psicologico perché sono io che devo parlare con lei di queste sue paure?
La psicologa rimane disponibile telefonicamente e vedere come va e magari rivederci tra due settimane.
C è da dire che dopo purtroppo la morte di questa signora io ho avuto un aborto spontaneo precoce ed è morto anche il cane del mio compagno, perciò piange e mi dice"muoiono tutti".
E' tanto sensibile non mangia carne da un anno per quanto ama gli animali. Non capisco perché a lavoro lei riesce a staccarsi da me e tornare a casa mentre a scuola no?
Grazie.
[#1]
Gentilissima,
rifletta su come lei ha vissuto questi lutti e su com'è il rapporto con sua figlia. Come le ha consigliato la Collega più che lavorare con la bambina potrebbe essere utile lavorare su di sé ed eventualmente affiancare un lavoro di parent training che dia a lei e al suo compagno gli strumenti per aiutare sua figlia in questo momento.
Cordialmente.
Dott. Mario Canovi.
rifletta su come lei ha vissuto questi lutti e su com'è il rapporto con sua figlia. Come le ha consigliato la Collega più che lavorare con la bambina potrebbe essere utile lavorare su di sé ed eventualmente affiancare un lavoro di parent training che dia a lei e al suo compagno gli strumenti per aiutare sua figlia in questo momento.
Cordialmente.
Dott. Mario Canovi.
Dr. Mario Canovi
Psicologo - Ipnologo
Trento - Volano (TN) - Padova - online
mail: info@mariocanovi.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 171 visite dal 11/10/2024.
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