è possibile guarire da doc da falsi ricordi?
Salve, sono una ragazza di 24 anni, da quando avevo 15 anni vado da una psicologa e da quando ne ho 18 prendo psicofarmaci contro la depressione maggiore, un disturbo che mi è stato riscontrato.
Da quando sono piccola soffro di Doc di tipo aggressivo, ma sono sempre riuscita in qualche modo a farcela.
Tuttavia a luglio a seguito di un periodo stressante, mi sopraggiunge una fissazione che ancora oggi non mi è passata e mi sta logorando piano piano.
Ovvero quella di aver potuto far del male ad una persona, addirittura ucciderla, spingendola nel condominio di una scala.
So che ha poco senso, anche per me.
In quanto non so neanche in che palazzo sarebbe avvenuto, non ci sono notizie al riguardo e la mia psicologa è psichiatra mi hanno riscontrato un doc da falsi ricordi perché il mio discorso su come fosse avvenuto il delitto fa acqua da tutte le parti.
Tuttavia, essendo molto moralista, avendo sempre compiuto del bene agli altri e non amando la violenza, questo pensiero mi logora talmente tanto che mi risulta persino difficile dormire e avere una soddisfacente vita sociale.
Gli specialisti che mi seguono mi hanno tranquillizzata, dicendo che si tratta solo di un doc.
Ma la mia paura più grande è convincermi di ciò e poi, essendo anche credente, scoprire in una vita dopo la morte che in realtà ho compiuto veramente quel gesto efferato.
Non trovo pace e volevo chiedere a voi esperti se è possibile uscirne da tutta questa storia per poter continuare a condurre una vita normale
Da quando sono piccola soffro di Doc di tipo aggressivo, ma sono sempre riuscita in qualche modo a farcela.
Tuttavia a luglio a seguito di un periodo stressante, mi sopraggiunge una fissazione che ancora oggi non mi è passata e mi sta logorando piano piano.
Ovvero quella di aver potuto far del male ad una persona, addirittura ucciderla, spingendola nel condominio di una scala.
So che ha poco senso, anche per me.
In quanto non so neanche in che palazzo sarebbe avvenuto, non ci sono notizie al riguardo e la mia psicologa è psichiatra mi hanno riscontrato un doc da falsi ricordi perché il mio discorso su come fosse avvenuto il delitto fa acqua da tutte le parti.
Tuttavia, essendo molto moralista, avendo sempre compiuto del bene agli altri e non amando la violenza, questo pensiero mi logora talmente tanto che mi risulta persino difficile dormire e avere una soddisfacente vita sociale.
Gli specialisti che mi seguono mi hanno tranquillizzata, dicendo che si tratta solo di un doc.
Ma la mia paura più grande è convincermi di ciò e poi, essendo anche credente, scoprire in una vita dopo la morte che in realtà ho compiuto veramente quel gesto efferato.
Non trovo pace e volevo chiedere a voi esperti se è possibile uscirne da tutta questa storia per poter continuare a condurre una vita normale
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Gentile utente,
La situazione che descrive è sicuramente complessa.
È importante comprendere che i pensieri intrusivi, come quelli che sta vivendo, sono spesso associati al Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC che Le è stato diagnosticato), e non riflettono la sua vera volontà o le sue azioni. Ecco alcuni punti da considerare:
Riconoscere il DOC:
I pensieri aggressivi e violenti che sperimenta, nonostante siano angoscianti, sono sintomi del DOC. È fondamentale accettare che questi pensieri non indicano che lei voglia o possa realmente agire in quel modo. Sono solo pensieri, e non definiscono chi è come persona.
È positivo sapere che Lei sta seguendo un percorso terapeutico con una psicologa che è anche psichiatra: si tratta di una professionista con doppia laurea e iscritta sia all'Ordine dei medici che a quello degli psicologi?
È importante continuare a lavorare su di sè per esplorare queste paure e trovare strategie efficaci per gestirle.
Occorre anche Imparare di più su come funzionano i pensieri ossessivi; ciò può aiutarla a dissociarsi da essi. Comprendere che avere un pensiero non significa agire su di esso può essere liberatorio.
Ed inoltre: se la sua fede è importante per lei, potrebbe essere utile parlarne con una figura di riferimento spirituale. Molti trovano conforto nel discutere le loro paure e preoccupazioni anche in un contesto spirituale, oltre che psicologico.
È possibile uscire da questa fase della sua vita e continuare a condurre una vita normale. La chiave è continuare a cercare supporto e affrontare i pensieri con pazienza e comprensione. Non è sola in questo percorso e ci sono strumenti e persone disponibili ad aiutarla.
Auspico che queste indicazioni possano esserLe di aiuto,
e La invito a continuare a condividere le Sue preoccupazioni con i Suoi specialisti in presenza: essi la conoscono di persona.
Cordiali Saluti.
Dott. Brunialti
La situazione che descrive è sicuramente complessa.
È importante comprendere che i pensieri intrusivi, come quelli che sta vivendo, sono spesso associati al Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC che Le è stato diagnosticato), e non riflettono la sua vera volontà o le sue azioni. Ecco alcuni punti da considerare:
Riconoscere il DOC:
I pensieri aggressivi e violenti che sperimenta, nonostante siano angoscianti, sono sintomi del DOC. È fondamentale accettare che questi pensieri non indicano che lei voglia o possa realmente agire in quel modo. Sono solo pensieri, e non definiscono chi è come persona.
È positivo sapere che Lei sta seguendo un percorso terapeutico con una psicologa che è anche psichiatra: si tratta di una professionista con doppia laurea e iscritta sia all'Ordine dei medici che a quello degli psicologi?
È importante continuare a lavorare su di sè per esplorare queste paure e trovare strategie efficaci per gestirle.
Occorre anche Imparare di più su come funzionano i pensieri ossessivi; ciò può aiutarla a dissociarsi da essi. Comprendere che avere un pensiero non significa agire su di esso può essere liberatorio.
Ed inoltre: se la sua fede è importante per lei, potrebbe essere utile parlarne con una figura di riferimento spirituale. Molti trovano conforto nel discutere le loro paure e preoccupazioni anche in un contesto spirituale, oltre che psicologico.
È possibile uscire da questa fase della sua vita e continuare a condurre una vita normale. La chiave è continuare a cercare supporto e affrontare i pensieri con pazienza e comprensione. Non è sola in questo percorso e ci sono strumenti e persone disponibili ad aiutarla.
Auspico che queste indicazioni possano esserLe di aiuto,
e La invito a continuare a condividere le Sue preoccupazioni con i Suoi specialisti in presenza: essi la conoscono di persona.
Cordiali Saluti.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 305 visite dal 10/10/2024.
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