Sono stanco di prendere farmaci
Gentili dottori, per circa 5 anni ho intrapreso un percorso di psicanalisi (prima 3, poi 2 sedute a settimana) interrotto bruscamente a causa della morte di mia madre.
La diagnosi che mi era stata fatta allora era di delirio di indegnità con ansia, DOC e depressione.
Unita alla psicoterapia, ho intrapreso un percorso farmacologico, tuttora in corso (20 mg.
Paroxetina e 1 mg di modalina).
Lo psichiatra mi era stato indicato dalla mia terapeuta e mi risulta essere a sua volta anche psicoanalista.
Nell’ultima visita di controllo, settimana scorsa, ho chiesto al medico una previsione sulla durata della terapia farmacologica.
La risposta mi ha deluso.
Per riassumere:
1.
Non essendo in corso una psicoterapia, devo continuare con i farmaci
2.
Con la frase: La gente pretende di risolvere i suoi problemi in poche sedute, a mio parere il medico ha espresso una sfiducia negli approcci terapeutici diversi dalla psicanalisi.
Da allora, non nego che mi é venuta l’idea di chiedere un parere ad un altro psichiatra (ancora da individuare).
Tuttavia, ho anche timore della reazione del mio attuale medico.
La diagnosi che mi era stata fatta allora era di delirio di indegnità con ansia, DOC e depressione.
Unita alla psicoterapia, ho intrapreso un percorso farmacologico, tuttora in corso (20 mg.
Paroxetina e 1 mg di modalina).
Lo psichiatra mi era stato indicato dalla mia terapeuta e mi risulta essere a sua volta anche psicoanalista.
Nell’ultima visita di controllo, settimana scorsa, ho chiesto al medico una previsione sulla durata della terapia farmacologica.
La risposta mi ha deluso.
Per riassumere:
1.
Non essendo in corso una psicoterapia, devo continuare con i farmaci
2.
Con la frase: La gente pretende di risolvere i suoi problemi in poche sedute, a mio parere il medico ha espresso una sfiducia negli approcci terapeutici diversi dalla psicanalisi.
Da allora, non nego che mi é venuta l’idea di chiedere un parere ad un altro psichiatra (ancora da individuare).
Tuttavia, ho anche timore della reazione del mio attuale medico.
[#1]
Gentile utente,
Presumo non sia stata una buona idea interrompere un percorso di psicoterapia in concomitanza con la morte della madre, che già rappresenta un evento pesante da digerire; soprattutto se in aggiunta ad un DOC impegnativo.
In linea generale (possiamo dare solamente una valutazione generale-generica non conoscendola di persona) si condivide il parere della psichiatra che, in assenza di un supporto psicoterapeutico, non sia proprio il caso di smettere anche i farmaci, trovandosi così completamente scoperto.
Considerato che ha già fatto cinque anni di psicoterapia di un certo orientamento, forse potrebbe riprendere il percorso psicologico sperimentando un differente approccio, ad esempio integrato.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Presumo non sia stata una buona idea interrompere un percorso di psicoterapia in concomitanza con la morte della madre, che già rappresenta un evento pesante da digerire; soprattutto se in aggiunta ad un DOC impegnativo.
In linea generale (possiamo dare solamente una valutazione generale-generica non conoscendola di persona) si condivide il parere della psichiatra che, in assenza di un supporto psicoterapeutico, non sia proprio il caso di smettere anche i farmaci, trovandosi così completamente scoperto.
Considerato che ha già fatto cinque anni di psicoterapia di un certo orientamento, forse potrebbe riprendere il percorso psicologico sperimentando un differente approccio, ad esempio integrato.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 233 visite dal 05/10/2024.
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