Un serio aiuto medico, che ha sempre rifiutato,

Grazie in anticipo.
Sono stato per 6 anni con una ragazza bulimica. Ora mi ha lasciato in modo molto brusco, dicendo che gli mancavano coccole e parole d'amore. Premetto che ho dato sei anni della mia vita per lei, arrivando quasi ad annullare la mia vita sociale. La sua malattia con il tempo è andata peggiorando e se prima riuscivo a tranquilizzarla, con il tempo è stato sempre più difficile. Lei cercava in me l'amore che le è sempre mancato, io a modo mio credo di averglielo sempre dato, ma alla fine ero diventato il parafulmine della sua rabbia e della sua insoddisfazione della vita. Su molte cose rimanevo passivo perchè non sapevo come reagire. Intorno a lei vedeva solo nemici, i genitori, i soci del lavoro alla fine pure io ero diventato un nemico che subiva le sue rabbie, anche se non ero direttamente coinvolto. La sua eterna insoddisfazione era la scintilla del litigio, il suo vedersi diversa da quello che realmente è. Quando stava bene era la ragazza più dolce e sensibile del mondo , quando era in crisi si trasformava ed era francamente difficile avvicinarla.
Ora dopo qualche mese di tira e molla lei ha deciso di troncare, facendolo anche in maniera un pò subdola, per telefono e negando ogni possibile mia richiesta di parlare e discutere.
Ora, io la amo, in queste settimane ho capito molti errori da parte mia, però sono conscio che lei abbia bisogno di un serio aiuto medico, che ha sempre rifiutato, per esperienze negative passate( era anoressica).
Ora vorrei riavvicinarla e aiutarla seriamente, non so come fare, visto che inizialmente l'ho tempestata di messaggi e lei mi ha pregato di lasciarla stare. Io sono determinato a fare l'UOMO che lei cercava in me. Voglio aiutarla a tutti i costi. Grazie dell'interessamento.
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Dr.ssa Marisa Nicolini Psicologo, Psicoterapeuta 132 6
Gentile utente,
Lei si attribuisce molti errori che, comunque, avrà fatto in buona fede, anche perchè è molto difficile aiutare solo con l'amore e la sopportazione chi si trova in quelle difficoltà. Non si faccia sensi di colpa!
D'altra parte non si può "aiutare a tutti i costi" chi, invece, deve trovare in se stessa la motivazione e la determinazione di sottoporsi a cure specialistiche per trattare la propria malattia.
In questo momento sembrano non esserci molti spazi di confronto con la Sua ex: la cosa più sensata da fare è lasciare trascorrere un po' di tempo perchè ciascuno di voi due possa riprendersi la sua vita e chiarirsi le idee. Se successivamente ci saranno spazi per un re-incontro, il dialogo potrà forse riprendere, su qualche piano.
Il mio consiglio è piuttosto rivolto a Lei: rifletta, ed eventualmente si faccia aiutare da uno psicologo, per capire se la Sua accondiscenza, ragazza a parte, non sia il frutto di una scarsa autostima e di una carente autodeterminazione, tratti questi che potrebbero crearLe difficoltà anche in altre relazioni, non solo sentimentali.
Buona domenica,

Dott.ssa Marisa Nicolini, psicologa-psicoterapeuta
m_nicolini@virgilio.it
riceve a Roma e a Viterbo

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Utente
Utente
Grazie del consiglio. A volte credo di essere troppo altruista, credendo che per questa mia "dote" possa ricevere consensi. Agli occhi degli altri sono una brava e buona persona e a volte mi basta questo per stare bene con me stesso. Io mi voglio bene così come sono e forse è una di quelle cose che ad una ragazza bulimica, che è esattamente il contrario, da fastidio.
Grazie ancora e cercherò di seguire il consiglio anche se la ferita d'amore è ancora abbastanza aperta.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile ragazzo, concordo decisamente su tutti i punti che la collega le ha fatto presente. L'idea che l'amore possa risolvere ogni cosa è un'illusione diffusa, che si scontra però con la realtà dei fatti. È difficile aiutare le persone a uscire dai propri problemi anche quando vogliamo loro del bene, perché la motivazione a farlo deve venire dalla persona stessa e non dall'esterno.

A volte le cose non succedono per caso e se la sua ragazza ha deciso di lasciarla, potrebbe essere stato perché anche lei, in fondo, si è resa conto che prima di pensare ad essere felice con un'altra persona dovrà pensare a stare bene con se stessa.

La maniera migliore di superare i momenti dolorosi come questo, come quando si è lasciati, è concentrarsi nel fare ciò che ci piace di più e ci riesce meglio. E non vedo motivi per colpevolizzarsi, è probabile che non sia dipeso da lei come le cose sono andate.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#4]
Utente
Utente
E' comunque bello sapere che c'è qualcuno che mi ascolta. Ancora grazie.
Quello che non capisco nelle ragazze bulimiche è questa voglia continua di conferme d'amore, che comunque sembrano non andare mai bene.Io non mi sto colpevolizzando,ma mi spiace non essere riuscito ad aiutarla concretamente prima. Vorrei tanto prenderla e portarla con me da uno psicologo e fargli capire che sta buttando via gli anni migliori della sua vita. Quando gli dicevo queste cose sembrava che io minimizzassi i suoi problemi. Ho rinunciato a tante cose per lei,anche il sesso, sarei disposto ancora a farlo se sapessi che un giorno potrà vedere e vivere la vita come deve essere vissuta.La rottura che ha imposto mi è servita in queste settimane per scavare un pochino dentro di me e prendere forza per affrontare il problema. Ho solo paura che sia troppo tardi, anche se in questo caso non è mai tardi.
Il problema è che non ho la minima idea di come avvicinarla per proporgli una visita medica in mia compagnia o perlomeno fargli capire che su di me potrà contare più di prima. Io penso che restando da sola non andrà mai in cura e il problema persisterà.
Insomma ci tengo troppo a lei. Anche se è stata lei ad abbandonarmi conoscendola, mi pare di averla abbandonata io al destino con la sua triste malattia.
Ancora grazie.
[#5]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Da ciò che descrive la ragazza potrebbe non soffire esattamente o non soltanto di bulimia, ma anche di altre cose. Ciò però non cambia la sostanza delle cose, che è quella che già le abbiamo fatto presente. In questo momento il suo senso di colpa è da ricondurre più che altro al dolore di essere stato lasciato. È un tentativo di riprendere in mano il controllo delle cose: se la colpa è mia, posso fare qualcosa per riparare.

Può leggere quest'articolo informativo:
http://www.giuseppesantonocito.it/news.htm?m=98&c=1

e richiedere eventualmente lei stesso un consulto psicologico, se ne sente il bisogno.

Cordiali saluti
[#6]
Utente
Utente
Grazie dottore. La voglia di cercare di riprendere in mano la situazione è ovvia, perchè provo veri sentimenti per lei e lei lo sa, piuttosto era lei nella sua insicurezza a chiedere sempre la prova d'amore. Ma sono anche giunto alla conclusione che insistendo peggiorerò solo la situazione. Rimane il rimpianto di non aver fatto qualcosa prima che sarebbe servito prima a lei e poi alla vita di coppia. Comunque il 90% dei litigi nascevano dalla sua bulimia e dal suo umore. Allegro quando la bilancia le sorrideva il contrario quando si sentiva in colpa per aver mangiato o peggio essersi abbuffata.Giornate splendide e giornate nere. Ora anche il non sapere se sta bene o no mi preoccupa.
Buona serata.
[#7]
Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Gentile Utente,
forse tutta questa vicenda oggi le appare ingiusta ed inspiegabile proprio perchè Lei stesso, dopo tutti questi anni di alti e bassi, di bello e cattivo tempo, forse ha perso la lucidità e la spontaneità necessarie in una vera storia d'amore.

O forse semplicemente oggi Lei si sente molto solo, e la solitudine la sta portando a rimuginare continuamente sulle responsabilità e sulle colpe.

Stare con una ragazza impulsiva ed instabile non è semplice, e il fatto che siete stati insieme per 6 anni ci dice che Lei almeno ci ha provato, anche se le cose appunto erano difficili.

Ora forse è il tempo dei rimpianti e del sentirsi soli: usi questo tempo per riflettere sì sugli errori, ma anche per guardarsi dentro e per chiedersi cosa potrebbe riservarle il futuro in una situazione come quella descritta.

Non creo, infine, che imporre la Sua presenza a questa ragazza possa aiutarla in qualche modo. Se proprio vuole comunicarle la Sua disponibilità ad aiutarla le scriva una lettera, lasciandole la libertà di non replicare.
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