La mia ragazza è incinta, sto male, aiutatemi

Gentilissimi,

Erano giorni in cui la mia ragazza aveva un ritardo abbastanza lungo, tipo 7 giorni; oramai l'ansia mi aveva travolto completamente, quindi l'ho spinta a fare il test di gravidanza.

L'esito è stato positivo.

Ovviamente abbiamo concordato insieme di procedere con l'interruzione della gravidanza, stamane è andata al centro analisi per i BETA, poi successivamente procederemo all'interruzione della gravidanza.

Purtroppo dottori, non è stato voluto, ne tantomeno abbiamo i mezzi in grado di mantenerlo, ne tantomeno siamo pronti;
Mi sento uno schifo, come se stessi commettendo non so un omicidio, la mia ragazza mi vuole lasciare, non so che fare, aiutatemi, sto male.



Scusatemi, grazie.
[#1]
Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.3k 193
Gentile utente,
la sua domanda non può essere risolta da un consulto online, ma richiede almeno una consultazione in presenza e forse una terapia, infatti la intitola: "sto male, aiutatemi".
Una gravidanza non prevista è un evento abbastanza drammatico, per questo non finiremo mai di ricordare che pochi metodi sono abbastanza sicuri (la pillola e la spirale) e gli altri sono via via meno sicuri, fino ai più pericolosi: il preservativo (specie se usato male) e soprattutto il coito interrotto.
Possono usare questi metodi solo quelle coppie per le quali un'eventuale gravidanza non è una tragedia, il che può accadere per ragioni opposte:
- il figlio non cercato viene accettato come se lo fosse;
- l'aborto è considerato senza conseguenze, né fisiche né affettive né morali.
Nel suo caso, pur essendo lei abbondantemente adulto, si è trovato nelle attuali difficoltà quando non ricorreva nessuna delle due contingenze di cui sopra.
Infatti scrive: "non è stato voluto, ne tantomeno abbiamo i mezzi in grado di mantenerlo, ne tantomeno siamo pronti".
Ossia non vuole questo bambino, anche se le ragioni per cui ha deciso di eliminarlo possono apparire un po' immature: non sapeva che l'esito dei rapporti sessuali non protetti è la gravidanza?
Scrive anche: "Mi sento uno schifo, come se stessi commettendo non so un omicidio, la mia ragazza mi vuole lasciare, non so che fare, aiutatemi, sto male".
Quindi non era pronto neanche a questa soluzione e alle sue conseguenze emotive, morali e relazionali.
Io credo che l'unico aiuto potrà trovarlo in un colloquio con un* psicolog*, ma di persona, perché qui a noi sfuggono tutti i dati della situazione indesiderabile in cui si è venuto a trovare: l'età della partner, la natura del vostro rapporto, al limite anche la volontà della ragazza in questa contingenza.
Lei appare, anche dai precedenti consulti, troppo concentrato su sé stesso.
Si faccia aiutare di persona. Auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#2]
Utente
Utente
Gentilissima dottoressa,

La ringrazio di cuore per avermi risposto, partendo dal presupposto che sono un soggetto che prende farmaci come zoloft e Depakin, in quanto mi fu diagnosticata il classico doc ossessivo.
In generale sono un soggetto altamente sensibile e pauroso, ogni cosa sembra che non mi sta bene, davanti alle responsabilità scappo come un coniglio.
Non sono una brutta persona, sono semplicemente immaturo su tanti aspetti, e sono consapevole che devo migliorare, farmi aiutare da chi di dovere.
So che online non posso risolvere i miei problemi, volevo però un consiglio su come gestire questa situazione che mi sta causando parecchia ansia; non vedo l'ora (brutto da dirsi) che finisca tutto.

Grazie tante.
[#3]
Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.3k 193
Gentile utente,
lei si dipinge in termini che non fanno pensare ad una volontà di recupero della salute e di acquisizione della maturità dei suoi anni.
Prende farmaci che vanno ben oltre la diagnosi di doc ossessivo, ma non prende precauzioni per non far rischiare la gravidanza alla partner; "sono un soggetto altamente sensibile e pauroso, ogni cosa sembra che non mi sta bene, davanti alle responsabilità scappo come un coniglio"; e malgrado questa descrizione conclude: "Non sono una brutta persona, sono semplicemente immaturo su tanti aspetti, e sono consapevole che devo migliorare, farmi aiutare da chi di dovere".
Quando pensa di farsi aiutare? E' sicuro che quando "finirà tutto" sarà sereno e tranquillo?

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#4]
Utente
Utente
Dottoressa,
In primis quando lei scrive "prende farmaci oltre la diagnosi di doc" cosa intende?
In secundis diciamo che io non sto mai bene al 100%, vivo sempre di constanti alti e bassi;
La mia situazione lavorativa è precaria, alcune volte non so se amo realmente la mia ragazza oppure no;
Vivo in alcuni periodi di ossessioni perenni, come il doc da relazione, paura del fare del male, paura dell'omosessualità e tanto altro.
Sessualmente voglio sempre qualcosa di più che mi appaghi;
Insomma un disastro.
Cosa ne pensa?
[#5]
Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.3k 193
Gentile utente,
quale rapporto c'è tra farmaci e diagnosi lo deve dire lo specialista che glieli ha prescritti. Può chiedere nella nostra sezione Psichiatria se i farmaci da lei elencati sono attinenti alla diagnosi che le è stata fatta. Le raccomando di riportare tale diagnosi integralmente.
Le caratteristiche che elenca dovrebbero essere trattate, oltre che con i farmaci, con la psicoterapia; lei è arrivato alla sua età senza cominciarne una?
Tenga conto che alle ASL, al Consultorio Familiare, al Centro di Salute Mentale, presso le Scuole di psicoterapia, anche con il bonus psicologi, ove ricorrano le condizioni economiche, può iniziare una psicoterapia a costi accettabili o gratuitamente. Anche alle ASL, prima di ricorrere all'interruzione di gravidanza, dovrebbe parlare con lo psicologo del servizio pubblico a ciò preposto.
La cosa davvero importante è l'intenzione di guarire. Purtroppo le persone affette da disturbi mentali talvolta si sentono giustificati dalla malattia e hanno scelto quella determinata malattia proprio per non affrontare la vita, perché hanno sviluppato fin da piccoli una paura eccessiva e credono che la loro malattia li "protegga".
Se lei si rompesse una gamba andrebbe dall'ortopedico chiedendo l'ingessatura e perfino l'operazione, pur di recuperare la salute... a meno che la gamba rotta non fosse un sistema per non fare un'azione che la disturba; andare al lavoro, per esempio.
Valuti lei se i sintomi che ha descritto li vuole superare, o se li ritiene "utili" per sfuggire alle responsabilità adulte.
La vita è sua, e come tutti noi ne ha una sola. Buone cose.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com