Relazione con separato con figlie

Salve,
Scrivo per esporre una situazione che mi crea molta confusione.
Da diversi mesi si è fatto avanti con me un padre di due figlie piccole, lasciato dalla moglie.
È in corso la causa di separazione.

Ci conosciamo da anni ma superficialmente, abitando in città distanti.
Stiamo bene insieme ma ho molti dubbi: mi chiedo quanto sia libero emotivamente dalla moglie.
Ne parla spesso, anche se male, e di recente ha voluto firmare un annuncio con cui partecipava ad un lutto con il nome suo e della moglie...si è giustificato dicendo che da separati si fa così.

Giustamente ama moltissimo le figlie e leggendo anche qui vedo molte testimonianze di persone che fanno fatica in queste situazioni da "seconda compagna ".
Gli ho proposto quindi di vederci da amici e si è detto d'accordo, anche se in realtà è un'amicizia particolare.
La distanza tra noi non aiuta; d'altra parte, continuando a vedersi l'attaccamento aumenta.

Insomma sono combattuta, perché insieme stiamo bene e sento che lui un po a me ci tiene - ma non so fino a che punto - poi però ho molti dubbi: come reagirà l ex moglie se la situazione dovesse consolidarsi?
Avrà lui la forza di difendere la nostra coppia?
Purtroppo per ora mi sembra ancora attaccato a lei: potranno le cose migliorare con il tempo?
Quanto vale la pena investire?

Grazie a chi risponderà.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.3k 193
Gentile utente,
spesso ci viene chiesto, relativamente ad una relazione: "Quanto vale la pena investire?"
Questa visione "finanziaria" dei sentimenti, sempre più diffusa, lascia un po' a disagio, perché se è vero che sarebbe da sprovveduti "investire" in un rapporto che appare una causa sicura di infelicità, nei casi dubbi o difficili ci si chiede dove sia finita la magia dell'innamoramento, il trasporto che faceva dire a Giulietta: "Chiunque tu sia, ti seguirò dovunque".
In altre parole, la cautela è auspicabile, ma quando è troppa uccide lo slancio e finisce per essere la causa principale di una scelta sbagliata e poi di una conduzione sbagliata della relazione.
Lei si chiede quanto quest'uomo sia emotivamente libero dalla moglie, e nota che ne parla spesso "anche se male".
Dipende: se sono separati da cinque anni, forse la separazione non voluta (lei dice che è stato lasciato dalla moglie) è un chiodo doloroso, rimasto sul fondo, non superato sul piano del risentimento, ma in quello di nuove abitudini di vita.
Se invece parliamo di pochi mesi, la separazione è ancora tutta da elaborare, e in questo caso lei rischia di essere la classica figura di transizione tra il matrimonio e una nuova libertà interiore non ancora conquistata.
Ciò non vuol dire che lei non potrebbe in nessun caso trasformarsi in una nuova compagna, ma per questo occorrerà molta pazienza, una lunga tolleranza del dolore di lui, molta sincerità dalle due parti.
Inoltre, un giorno il ricordo del precedente matrimonio potrà cessare la sua carica di sofferenza e di rimpianto, ma l'amore per i figli rimarrà sempre, e un secondo partner dovrà gestire con molto equilibrio il suo ruolo, secondario per certi aspetti affettivi, primario per i nuovi diritti creati dal fatto che potrebbe esserci una convivenza o un nuovo matrimonio.
Lei ha creduto di risolvere col proporgli di vedervi "da amici", e lui ha accettato. Teme però che entrambi potreste affezionarvi.
Consideri che la vostra non è una vera amicizia, se avete rapporti sessuali, perché manca del rapporto limpido e leale e della stabilità che questo sentimento comporta.
In questo caso entrambi dovreste chiedervi cosa vi aspettate davvero dalla vostra relazione, e se l'attuale accomodamento sia quello che vi fa stare meglio o quello che rischia di deludere tutti e due.
Scrive: "sento che lui un po' a me ci tiene - ma non so fino a che punto".
E' probabile che lui stia percorrendo il cammino doloroso del distacco da un progetto di matrimonio e di famiglia a cui teneva. E lei quanto ci tiene a lui? Abbastanza da ascoltare i suoi sfoghi, comprenderlo, supportarlo, o no?
Se lei ha delle sue fragilità, per cui vuole essere amata da subito, in maniera totale ed esclusiva, potreste farvi male a vicenda.
Altre sue domande cruciali sono: "come reagirà l'ex moglie se la situazione dovesse consolidarsi? Avrà lui la forza di difendere la nostra coppia?"
Questo fa pensare ad una situazione magmatica, in cui i due ex non hanno chiarito i reciproci sentimenti, le delusioni, le ferite che si sono inferti.
In questi casi noi consigliamo la terapia di coppia, soprattutto quando ci sono figli piccoli.
Questa terapia non è fatta, come molti credono, per restituire la coppia all'integrità di relazione perduta, né per trovare un accordo ad ogni costo: ha invece lo scopo principale di spazzare via i malintesi, le offese, i rancori che inibiscono il dialogo per riaprire la comunicazione, e lo scopo di riscostruire con pazienza la narrazione di ciò che la relazione è stata e di ciò che l'ha portata a concludersi. Sulla base di questa chiarezza i due possono capire quale cammino hanno compiuto e comunicarlo ai figli.
Come può ben capire, questo è utile per i due ex partner, è indispensabile per i figli, e crea una base serena e senza equivoci per chi dovesse arrivare come partner in un secondo momento.
Le faccio tanti auguri. Per ogni ulteriore chiarimento, siamo qui.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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Utente
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Gentile Dottoressa,
Grazie per la sua risposta. Credo che infatti lui debba ancora elaborare la situazione, avendo subito la separazione, che tra l'altro non è ancora conclusa, pur con la relativa causa in corso: ad oggi ufficialmente è sposato.
Preciso che non abbiamo rapporti sessuali, altrimenti non gli avrei proposto di vederci da amici. Mi è sembrata una soluzione per conoscerci meglio e vedere come evolve la sua situazione.
Con sua moglie sono stati in terapia di coppia, prima che la moglie decidesse di separarsi.
Un saluto