Affrontare la paura del fallimento personale e della delusione dei genitori

Buongiorno.
Vi scrivo perché da diverso tempo mi affligge la mia situazione familiare.
Ho 32 anni, dopo una serie di lavoretti mi ritrovo disoccupata e alla ricercare di lavoro.
Sono laureata, ho sempre fatto lavori non inerenti la mia laurea e dal COVID in poi faccio sempre più fatica a trovare qualcosa.
Costa meno assumere qualcuno più giovane o senza laurea e mi sento tremendamente scoraggiata quando vado ai colloqui e mi chiedono come mai a 32 anni mi propongo per lavori che mi piacerebbero ma per cui non ho esperienza pregressa.
Ho seguito corsi di informatica da sola, mi sono iscritta a più corsi formativi regionali e attendo che qualcuno venga attivato, ma nel frattempo mi sento sempre più triste, scoraggiata e senza voglia di andare avanti.
La parte peggiore di questo mio malessere è l'ambiente familiare: mio padre è sempre stato burbero e autoritario, da quando sono tornata a vivere con i miei genitori per non spendere in affitto, non fa che insultarmi e deridermi, dice che non sono neppure in grado di sorridere in maniera carina per le foto sul curriculum, che verrò sempre scartata, che sarò una fallita e che a 32 anni sarò fortunata se qualcuno mi vorrà come badante in nero.
Questo sconforto mi porta a cercare ancora meno lavori e ogni volta che un colloquio va male penso sempre più che abbia ragione.
Modifico il curriculum quotidianamente e ogni volta che lo leggo mi sale una sensazione di disperazione e rassegnazione.
Ormai quando so di avere un colloquio inizio a provare malessere fisico, mi viene tachicardia, problemi intestinali, crisi di pianto.
Sono una persona molto introversa e pacata, questa situazione mi sta divorando da dentro e non so come uscirne.
Sono destinata ad essere un fallimento?
Come posso piacere a qualcuno e farmi assumere se mi guardo e per prima penso di essere fuori tempo e fuori luogo?
Tutti mi guardano come mi guarda mio padre?
Lui mi vede solo come un peso e una persona stupida e incapace.


A volte mi chiedo se abbia senso andare avanti se tanto sono una delusione per chiunque mi veda e mi conosca.


Ho anche insicurezze estetiche da sempre, a scuola venivo presa in giro per il peso, ora sono molto magra e conto le kcal di ogni cosa che mangio per paura di ingrassare, quindi i commenti sulle foto che metto sul cv o sul mio aspetto mi feriscono molto.


Non so davvero come fare.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 194
Gentile ragazza,
la diagnosi in pratica l'ha fatta da sé: "Come posso piacere a qualcuno e farmi assumere se mi guardo e per prima penso di essere fuori tempo e fuori luogo?"
Ha perfettamente ragione. Si guardi intorno: le persone serene e appagate si "sorridono" da dentro. Si approvano; si accettano, con tutta la serena consapevolezza dei loro umani limiti.
Suo padre, che sia come lei lo descrive o che sia tale il "genitore interiorizzato", rappresenta al momento uno spauracchio per la sua autostima.
Deve affidarsi a qualcuno che s'intenda anche di curriculum: andrà bene uno psicologo con esperienza, uno psicologo del lavoro o un'agenzia Dale Carnegie.
Cerchi in rete anche i corsi gratuiti su Youtube di Compassion Focused Therapy.
Purtroppo da qui non posso dirle di più, non sapendo in cosa è laureata, in quali campi ha già lavorato e nemmeno in quali cerca l'attuale lavoro.
Esca dal pessimismo, e se può anche dalla casa paterna.
Coraggio!

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com