Vorrei un parere su una situazione che mi sta facendo male

Salve vorrei trattare una tematica che in questo periodo mi sta facendo male e mi sta facendo perdere me stessa.
Sono consapevole di aver sbagliato, di essere una brutta persona e sto cercando di porre rimedio.

Sono fidanzata da tanti anni, ma sono l’amante di un uomo sposato che mi ha sempre detto di non voler lasciare la famiglia perché non era giusto nei confronti della figlia.
Con il tempo si è legato a me, ma.
Mi dice che la moglie è una persona estremamente gelosa e possessiva, che lo ricatta con la figlia in caso di separazione, ma che lui stesso non riesce ad abbandonare la figlia e ha paura di rimanere solo e che io non lasci la mia relazione, non avendolo fatto ancora oggi.

abbiamo sempre fantasticato su una vita insieme, su come potrebbe essere ma dato che il dolore era tanto, gli ho proposto più volte di essere solo amanti in modo che io riesca ad andare avanti con la mia vita.
Le sue risposte sono sempre state che non voleva essere solo amante e che mi vedeva nel suo futuro.
Quello che vorrei capire è perché quando si tratta la tematica in maniera più seria, mi dice che non è possibile per me aspettare e che è una situazione troppo complicata per avere un buon esito.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 193
Gentile utente,
come lei scrive, la sua "è una situazione troppo complicata per avere un buon esito".
Soprattutto perché lei non ci dice quale scopo si prefigge, in tutto questo.
Cerco di aiutarla a fare chiarezza con qualche domanda.
Ha un fidanzato da anni: avete progetti di convivenza o matrimonio? Oppure già convivete, ma lei non lo ama? Per quale ragione lo tradisce e nello stesso tempo rimane fidanzata con lui?
Ha un amante sposato che da un canto non vuole lasciare la famiglia, dall'altro non vuole essere solo amante. Che cosa vuole, allora?
In tutto questo c'è da chiedersi cosa dirà e farà il suo fidanzato, quando saprà che lei è l'amante di un altro. Provi a immaginarlo.
Restiamo in attesa delle sue risposte.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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Utente
Utente
Abbiamo progetti di convivenza. Io pensavo di amarlo e non pensavo di arrivare a fare una cosa del genere.
Non lo lascio perché è la mia quotidianità ed è l’unico che vedo al mio fianco nel futuro, perché è una persona con cui vado sempre d’accordo e che mi ha sempre fatto stare bene.
Sono diventata amante perché mi sono innamorata e ho iniziato a pensare di amarlo e di volerlo nel mio futuro ma non è ciò che lui ha voluto
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 193
Gentile utente,
vede bene che lei è confusa.
Tiene in piedi una relazione, quella col fidanzato, profondamente "tarlata", pronta a crollare perché manca dei prerequisiti indispensabili della relazione di coppia: oltre alla lealtà e alla sincerità, mancano l'attrazione e l'amore.
Di questo fidanzato dice: "è l’unico che vedo al mio fianco nel futuro".
In che modo? Con una sequela di inganni e di tradimenti? Nel silenzio delle emozioni d'amore? E magari ha in progetto di sposarlo, promettendogli davanti ad un prete o all'uficiale di stato civile fedeltà e rispetto?
A lei piacerebbe venire ingannata così?
Poche righe sotto lei parla ancora di qualcuno che vede nel suo futuro, ma a questo punto non è il fidanzato, bensì l'amante. Unico limite a questo futuro insieme è la volontà dell'amante stesso, espressa fin dal primo giorno: "ma non è ciò che lui ha voluto".
Non le viene il timore di non essere davvero legata a nessuno dei due?
Può darsi che rapporti di famiglia e di amicizia insufficienti al suo bisogno di affetto le facciano cercare compensi ovunque, senza accorgersi che anziché creare relazioni, lei tende a distruggerle.
Se desidera appoggiarsi ad un solido rapporto d'amore, non si accorge che nessuno di questi due uomini glielo consente davvero, forse perché lei non ha saputo o voluto costruirlo?
Sono tutte domande che deve rivolgere seriamente a sé stessa in vista della costruzione di un futuro che ormai, se tarda ancora a definirsi, rischia di svanire nel nulla.
La invito a riflettere.
Buone cose.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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Utente
Utente
Credo di avere da un lato la stabilità e la progettualità, dall’altro la passione e l’infatuazione. Credo di essere stata responsabile di un fallimento di un rapporto anziché tentare di risolvere ciò che non andava e di essermi messa in una situazione più grande di me, facendomi coinvolgere e credendo fosse amore ciò che non era. Sono molto confusa e penso che sono una persona che ha molta paura di uscire dalla sua gabbia e sta rimanendo ferma in qualcosa che lentamente mi sta uccidendo per la sola paura di prendere una decisione, quella di dover stare sola..
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Utente
Utente
non penso di essere stata responsabile della distruzione di entrambi i rapporti, ma forse solo del primo.. quello che mi dava stabilità e tranquillità, perché sentivo la necessità di vivere qualcosa di intenso a livello emozionale e mi sono lasciata travolgere da qualcosa che reputo sbagliato. Credo di non amare nessuna di queste due persone
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 193
Gentile utente,
la riflessione sta dando frutti. Riporto dalle sue email alcune frasi che possono essere considerate i confini del suo problema, per aiutarla a delimitarlo e farla uscire dalla confusione.
In #2, ancora confusa, lei contrapponeva le due relazioni senza analizzarne la natura e senza valutare il nesso tra loro: "Non lo lascio perché è la mia quotidianità ed è l’unico che vedo al mio fianco nel futuro, perché è una persona con cui vado sempre d’accordo e che mi ha sempre fatto stare bene", scrive del fidanzato; e dell'amante: "Sono diventata amante perché mi sono innamorata e ho iniziato a pensare di amarlo e di volerlo nel mio futuro".
Dunque da una parte il benessere narcotizzante di una quotidianità piatta, dall'altra l'emozione dell'innamoramento. Non potrebbe la prima situazione aver provocato la seconda?
In #4 lei è consapevole della contrapposizione tra due bisogni (stabilità e progettualità da un lato, dall’altro passione e infatuazione) che non si sono realizzati con la stessa persona. E qui si chiede perché, e si dà anche una risposta: "Credo di essere stata responsabile di un fallimento di un rapporto anziché tentare di risolvere ciò che non andava".
Questa può essere la spiegazione del passato, forse anche una strada da percorrere in futuro: alle carenze di un rapporto troppo spesso ci si rassegna pensando che non ci sia altro da fare. Eppure a volte basta segnalare il proprio reale bisogno, chiedere quello che non c'è ma che l'altro potrebbe dare se correttamente instradato. Invece ci si intristisce fino al crollo finale, nel suo caso l'innamoramento pieno di illusioni per un altro.
Sempre in #4 lei fa un'analisi del suo stato emotivo e di ciò che lo determina: "penso che sono una persona che ha molta paura di uscire dalla sua gabbia e sta rimanendo ferma in qualcosa che lentamente mi sta uccidendo per la sola paura di prendere una decisione, quella di dover stare sola..."
Qui riesce a vedersi con chiarezza: ha paura del cambiamento, tanto più se questo cambiamento vuol dire restare sola.
Questa chiarezza è marcata in #5, dove comprende a quale dei rapporti ha nuociuto e quali sentimenti nutre a questo punto per entrambi i suoi uomini.
La strada per uscire dalla confusione mi sembra adesso molto più vicina. Tenga conto che le pressioni emotive e le parole dei due uomini, in particolare quelle volutamente confusive dell'amante, rischiano di allontanarla dalla soluzione.
Se non riesce da sola ad andare avanti nello scoprire i suoi reali bisogni e a tradurre la consapevolezza in azione, ricordi che esistono gli psicologi.
Buone cose.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com