Consulto su percorso psicologico più adatto
Salve, sono un ragazzo di 24 anni.
Devo fare una premessa: circa un anno fa sono stato ricoverato in reparto di neurologia dopo che in pronto soccorso ho accusato un malore che mi ha fatto perdere i sensi per qualche minuto.
Dopo vari esami negativi il malore é stato ricollegato a una grave forma di insonnia che avevo da almeno un paio d'anni, e che avevo provato a curare con vari farmaci nel corso del tempo (melatonina, zolpidem, halcion), ma senza successo.
Nel frattempo avevo provato anche con la psicoterapia e tecniche come il training autogeno.
Alla fine in conclusione il mio corpo non ha retto le 3-4 ore di sonno combinate con università, lavoro e impegni serali, e in ospedale mi é stata prescritta un cura con trittico e stilnox, e posso che dire che dopo un anno il problema dell'insonnia sembra risolto.
Il fatto é che risolto un problema se ne é fatto un altro, dato che ho iniziato a essere colpito sempre più frequentemente da dolori fisici come contratture al collo e alle spalle, dolori alla mandibola e, soprattutto nell'ultimo periodo cefalee tensive che mi rendono sempre più difficile affrontare la vita di tutti i giorni.
Oltre a questo una forte stanchezza e sempre meno motivazione nelle cose che di cui mi occupavo e in cui sono bravo.
Anche qui ho cercato la soluzione come fosse di natura fisica, ma nulla, tutto nella norma.
Nel frattempo ho continuato a vedere uno psicologo, che é arrivato alla conclusione che io abbia una personalita evitante, descrizione nella quale mi riconosco molto.
Però, al di là dell'aiuto datomi a comprendere meglio i miei problemi, sono mancate le soluzioni e ad ora mi ritrovo in un limbo che sembra non avere fine.
I mal di testa sono peggiorati, e mi sto lentamente isolando sempre di più da amici e conoscenze, uscendo sempre meno.
Ora come ora posso dire che anche solo l'idea di uscire e avere interazioni sociali mi fa sempre più paura, e non capisco come uscire da questo circolo vizioso, che sembra sfuggirmi sempre piu di mano.
Prima l'insonnia e poi i mal di testa, mi fanno pensare che siano solo sintomi di un problema di base che non riesco ancora bene a riconoscere, e che non abbia senso provare a risolvere i sintomi in se.
Per questo mi sento sempre più sconfortato perché faccio sempre più fatica a vedere un uscita, anche se sono sempre stato una persona positiva inizio davvero a fare fatica... Secondo voi che cosa dovrei provare?
Ho già cambiato psicologo due volte, e con l'ultima sembrava andare molto bene, ma semplicemente sembra non bastare... Ringrazio in anticipo chi avrà la pazienza di leggere e darmi una possibile risposta!
Devo fare una premessa: circa un anno fa sono stato ricoverato in reparto di neurologia dopo che in pronto soccorso ho accusato un malore che mi ha fatto perdere i sensi per qualche minuto.
Dopo vari esami negativi il malore é stato ricollegato a una grave forma di insonnia che avevo da almeno un paio d'anni, e che avevo provato a curare con vari farmaci nel corso del tempo (melatonina, zolpidem, halcion), ma senza successo.
Nel frattempo avevo provato anche con la psicoterapia e tecniche come il training autogeno.
Alla fine in conclusione il mio corpo non ha retto le 3-4 ore di sonno combinate con università, lavoro e impegni serali, e in ospedale mi é stata prescritta un cura con trittico e stilnox, e posso che dire che dopo un anno il problema dell'insonnia sembra risolto.
Il fatto é che risolto un problema se ne é fatto un altro, dato che ho iniziato a essere colpito sempre più frequentemente da dolori fisici come contratture al collo e alle spalle, dolori alla mandibola e, soprattutto nell'ultimo periodo cefalee tensive che mi rendono sempre più difficile affrontare la vita di tutti i giorni.
Oltre a questo una forte stanchezza e sempre meno motivazione nelle cose che di cui mi occupavo e in cui sono bravo.
Anche qui ho cercato la soluzione come fosse di natura fisica, ma nulla, tutto nella norma.
Nel frattempo ho continuato a vedere uno psicologo, che é arrivato alla conclusione che io abbia una personalita evitante, descrizione nella quale mi riconosco molto.
Però, al di là dell'aiuto datomi a comprendere meglio i miei problemi, sono mancate le soluzioni e ad ora mi ritrovo in un limbo che sembra non avere fine.
I mal di testa sono peggiorati, e mi sto lentamente isolando sempre di più da amici e conoscenze, uscendo sempre meno.
Ora come ora posso dire che anche solo l'idea di uscire e avere interazioni sociali mi fa sempre più paura, e non capisco come uscire da questo circolo vizioso, che sembra sfuggirmi sempre piu di mano.
Prima l'insonnia e poi i mal di testa, mi fanno pensare che siano solo sintomi di un problema di base che non riesco ancora bene a riconoscere, e che non abbia senso provare a risolvere i sintomi in se.
Per questo mi sento sempre più sconfortato perché faccio sempre più fatica a vedere un uscita, anche se sono sempre stato una persona positiva inizio davvero a fare fatica... Secondo voi che cosa dovrei provare?
Ho già cambiato psicologo due volte, e con l'ultima sembrava andare molto bene, ma semplicemente sembra non bastare... Ringrazio in anticipo chi avrà la pazienza di leggere e darmi una possibile risposta!
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Salve al di là delle ipotesi diagnostiche che ha ricevuto mi sembra che il problema sia la paura per i disagi psicofisici che vive e per il fatto di non riuscire ad uscirne, come se sia sentisse intrappolato e impotente di fronte a una situazione che le sembra senza possibilità d'uscita. Lo sconforto e l' isolamento sono le conseguenze di questi vissuti. È necessario fare un reset, fermare quel circolo vizioso che sembra essersi innescato, lasciar andare la paura e provare a ritrovare quel ragazzo positivo e socievole che è seppellito da questo turbinio di eventi. Utili a tale scopo possono rivelarsi percorsi di ristrutturazione cognitiva, tecniche di meditazione e.di visualizzazione.mentale. le auguro il meglio e la saluto
Dr. Stefano Falcini
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 151 visite dal 27/09/2024.
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