Insuccesso psicoterapia

Gentili psicologi e psicoterapeuti iscritti,
come già scritto in precedenti consulti, sono in terapia praticamente da tutta la vita, e francamente non no ho tratto alcun beneficio.
Ho provato praticamente tutti gli orientamenti esistenti, o meglio quelli più accreditati: psicoanalisi, terapia cognitivo-comportamentale, terapia breve strategica, terapia sistemico-relazionale, counseling a orientamento gestaltico.

Sinceramente non ho conseguito nessun tipo di miglioramento: resto completamente privo di forza di volontà, in preda alle emozioni più adolescenziali o addirittura infantili, prigioniero di ossessioni e compulsioni.
La sessualità è completamente insesistente.
La notte, quando va bene, dormo tre ore.
Ho acquistato anche tre libri sull'insonnia, scritti da professionisti molto affermati, ma sono rimasto sconcertato dalla loro banalità.

L'ultima terapeuta - con tutto il rispetto - si sta rivelando particolarmente inutile.
Non mi piace il suo approccio, lo trovo molto freddo e meccanicistico, a tratti perfino svilente, e comunque agli antipodi dalla mia sensibilità.
Purtroppo sono anche in terapia con farmaci, e rispondo poco anche a quelli.
Volevo provare a sospendere ogni tipo di psicoterapia per vedere se - in maniera apparentemente paradossale - potrei averne qualche giovamento.
Ovviamente ne avrei un riscontrabile e oggettivo beneficio economico.

Se potevate farmi sapere cosa ne pensate.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.3k 193
Gentile utente,
esistono alcune persone "resistenti alla psicoterapia", ma per quanto ho verificato in lunghi anni di professione questa resistenza è riferibile a caratteristiche specifiche di ciascun paziente.
Lei ha già avuto l'articolata risposta della dottoressa Brunialti sulle ragioni della sua resistenza ad una terapeuta che non collude con le sue ossessioni, né col suo ostinato rivangare il passato, procedimento che ben conosciamo e che è inutile, anzi controproducente se la meta che ci si prefigge è la guarigione.
Dalle cose che dice oggi sembrerebbe che desideri uscire dallo stato di malattia. Premesso che affidarsi al proprio curante è un atto adulto, non capriccioso e infantile, di presa di possesso della propria realtà, le prospetto altre due strade: l'EMDR e l'Analisi Transazionale.
Proprio nella sua città c'è la sede della Scuola di Psicoterapia in Analisi Transazionale.
L'utilità di questa terapia sembra indicata dalle sue parole: "resto completamente privo di forza di volontà, in preda alle emozioni più adolescenziali o addirittura infantili, prigioniero di ossessioni e compulsioni".
L'EMDR invece si rivolge a traumi profondi.
Valuti lei, assieme alla sua terapeuta, se può trovare in una di queste soluzioni il salto verso la conquista di una realtà adulta.
Auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com