Crisi matrimoniale. non so se questo rapporto mi stia facendo del bene
Buonasera, ho 41 anni e sono sposata da 2 anni e mezzo con mio marito che ne ha 50.
Prima di sposarci siamo stati fidanzati 6 anni, anche se non sono mancati tira e molla, l'ultimo di una durata di quasi un anno.
Non è mai stato un rapporto facile il nostro, siamo molto diversi ed io mi ritengo essere, per certi aspetti, una persona più semplice di lui.
Il mio problema con mio marito è sostanzialmente legato ad un suo vizio, quello del bere.
Non so se la sua sia una dipendenza grave ma sicuramente è una forma di dipendenza.
E' sempre stato abituato a fare aperitivi, spesso rinforzati, e non solo durante il fine settimana.
Da quando ci siamo sposati la nostra vita insieme è segnata da continui litigi cui si alterna qualche giorno di serenità.
I nostri litigi sono stati quasi sempre dovuti al problema aperitivo.
Non sopporto di vedere mio marito, a 50 anni, rientrare a casa brillo.
Uscire da lavoro e doverlo aspettare mentre preparo di corsa il pranzo e lui se ne sta al bar.
O, passare la domenica a piangermi addosso perché, in preda agli effetti dell'alcol, se ne va per i fatti suoi, trattandomi anche malamente.
I nostri litigi sono stati da subito devastanti, lui esce di casa e se ne va a stare nella sua casa in campagna anche per giorni.
Ho imparato a dormire da sola, a pranzare e cenare da sola.
A volte mi chiedo se sono io ad essere poco tollerante, perché lui fa la vittima, dice di non fare nulla di male.
Non capisce che certi comportamenti mi fanno soffrire.
Il fatto che abbiamo problemi economici e lo vedo sperperare i suoi pochi soldi così mentre io mi occupo delle bollette e, quasi ogni mese, mi ritrovo a dovergli dare i soldi per pagare qualche suo debito.
Tante volte, si è preso le sue cose con l'intenzione di andarsene da casa, per poi tornare.
Io l'ho sempre riaccolto, anche se spesso ho messo in dubbio il nostro matrimonio, sono sempre quella che fa le prediche, che lo rimprovera...ed è vero.
Cerco di farlo ragionare, in realtà vorrei che questo suo aspetto cambiasse.
Vorrei che lo comprendesse spontaneamente.
Spesso mi dà ragione ma poi la storia si ripete sempre.
Sto perdendo di bellezza anche ai miei occhi.
Piango spesso.
Mi sento incompresa e non valorizzata profondamente.
Mi sento sola.
Prima di sposarci siamo stati fidanzati 6 anni, anche se non sono mancati tira e molla, l'ultimo di una durata di quasi un anno.
Non è mai stato un rapporto facile il nostro, siamo molto diversi ed io mi ritengo essere, per certi aspetti, una persona più semplice di lui.
Il mio problema con mio marito è sostanzialmente legato ad un suo vizio, quello del bere.
Non so se la sua sia una dipendenza grave ma sicuramente è una forma di dipendenza.
E' sempre stato abituato a fare aperitivi, spesso rinforzati, e non solo durante il fine settimana.
Da quando ci siamo sposati la nostra vita insieme è segnata da continui litigi cui si alterna qualche giorno di serenità.
I nostri litigi sono stati quasi sempre dovuti al problema aperitivo.
Non sopporto di vedere mio marito, a 50 anni, rientrare a casa brillo.
Uscire da lavoro e doverlo aspettare mentre preparo di corsa il pranzo e lui se ne sta al bar.
O, passare la domenica a piangermi addosso perché, in preda agli effetti dell'alcol, se ne va per i fatti suoi, trattandomi anche malamente.
I nostri litigi sono stati da subito devastanti, lui esce di casa e se ne va a stare nella sua casa in campagna anche per giorni.
Ho imparato a dormire da sola, a pranzare e cenare da sola.
A volte mi chiedo se sono io ad essere poco tollerante, perché lui fa la vittima, dice di non fare nulla di male.
Non capisce che certi comportamenti mi fanno soffrire.
Il fatto che abbiamo problemi economici e lo vedo sperperare i suoi pochi soldi così mentre io mi occupo delle bollette e, quasi ogni mese, mi ritrovo a dovergli dare i soldi per pagare qualche suo debito.
Tante volte, si è preso le sue cose con l'intenzione di andarsene da casa, per poi tornare.
Io l'ho sempre riaccolto, anche se spesso ho messo in dubbio il nostro matrimonio, sono sempre quella che fa le prediche, che lo rimprovera...ed è vero.
Cerco di farlo ragionare, in realtà vorrei che questo suo aspetto cambiasse.
Vorrei che lo comprendesse spontaneamente.
Spesso mi dà ragione ma poi la storia si ripete sempre.
Sto perdendo di bellezza anche ai miei occhi.
Piango spesso.
Mi sento incompresa e non valorizzata profondamente.
Mi sento sola.
[#1]
Gentile Utente,
spiace che dopo sei anni di fidanzamento siate in questa situazione matrimoniale.
Non si può dire che fossero mancati i campanelli di allarme; solo che -come spesso accade- forse essi sono stati sottovalutati pensando che l'obiettivo fosse il matrimonio. O forse che il matrimonio avrebbe sistemato tutto.
Ed invece
.la fatica della convivenza,
.la maggiore confidenza,
.l'indebolirsi dell'attrazione dovuta alla consuetudine,
.il tutto aggravato dalle difficoltà economiche,
la somma di tutto ciò è in grado di trasformare l'esperienza matrimoniale in una quotidianità dolorosa.
Lei non ci pone domande, e dunque considero questa mail come uno sfogo, una ricerca di ascolto, a fronte del sentirsi incompresa e sola.
Un'unica precisazione.
Lei vorrebbe che in lui l'aspetto ... alcolico potesse cambiare, e che lui "comprendesse spontaneamente".
Nessuna forma di dipendenza offre questa possibilità.
E dunque se Suo marito desiderasse veramente liberarsi dalla sostanza e riprendere in mano la propria vita personale e di coppia, occorrerebbe che affrontasse seriamente un percorso specialistico.
A fronte della sua solitudine interiore, gentile Kathrin,
Le consiglierei alcuni colloqui di sostegno psicologico presso il Consultorio familiare (gratuiti).
Saluti cari.
Dott. Brunialti
spiace che dopo sei anni di fidanzamento siate in questa situazione matrimoniale.
Non si può dire che fossero mancati i campanelli di allarme; solo che -come spesso accade- forse essi sono stati sottovalutati pensando che l'obiettivo fosse il matrimonio. O forse che il matrimonio avrebbe sistemato tutto.
Ed invece
.la fatica della convivenza,
.la maggiore confidenza,
.l'indebolirsi dell'attrazione dovuta alla consuetudine,
.il tutto aggravato dalle difficoltà economiche,
la somma di tutto ciò è in grado di trasformare l'esperienza matrimoniale in una quotidianità dolorosa.
Lei non ci pone domande, e dunque considero questa mail come uno sfogo, una ricerca di ascolto, a fronte del sentirsi incompresa e sola.
Un'unica precisazione.
Lei vorrebbe che in lui l'aspetto ... alcolico potesse cambiare, e che lui "comprendesse spontaneamente".
Nessuna forma di dipendenza offre questa possibilità.
E dunque se Suo marito desiderasse veramente liberarsi dalla sostanza e riprendere in mano la propria vita personale e di coppia, occorrerebbe che affrontasse seriamente un percorso specialistico.
A fronte della sua solitudine interiore, gentile Kathrin,
Le consiglierei alcuni colloqui di sostegno psicologico presso il Consultorio familiare (gratuiti).
Saluti cari.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#3]
Prego, mi fa piacere.
Noi qui ci siamo.
Saluti cari.
Dott. Brunialti
Noi qui ci siamo.
Saluti cari.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
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Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 681 visite dal 22/09/2024.
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