Il mio ragazzo ha accusato un calo del desiderio impressionante

salve...
sono veramente disperata. Sto con un ragazzo da 2 anni. Nei primi tempi è stato tutto perfetto, ci intendevamo alla perfezione sia mentalmente che fisicamente. Ma da un anno a questa parte, in maniera sempre piu' problematica il mio ragazzo ha accusato un calo del desiderio impressionante. Facevamo l'amore sempre piu' raramente, una volta al mese o una volta ogni 2 mesi. Ci siamo lasciati piu' di una volta, inoltre, prima per problemi legati a dei frequenti attacchi di panico che lo hanno demoralizzato moltissimo, e che ci hanno portato a frequenti litigi; poi per i problemi sessuali che continuavano ad aumentare. Ora, dopo un periodo di separazione di un mese, sembrava che le divergenze e le discussioni si fossero placate, siamo stati molto felici in un primo momento, ma, quando abbiamo riprovato a fare l'amore, nonostante l'eccitazione iniziale, alla fine non siamo riusciti a completare il rapporto, come al solito. Tra l’altro abbiamo provato a parlarne molte volte, ma non abbiamo mai capito la causa principale. Ci amiamo moltissimo e nonostante tutti i problemi che abbiamo affrontato, abbiamo cercato di andare avanti trovando sempre una soluzione. Lui dice di trovarmi bellissima e non ha difficoltà di erezione. Ha mancanza di desiderio e non riesce a raggiungere l'orgasmo. Il problema si è notevolmente accentuato da quando prende una farmaco per gli attacchi di panico , ENTACT (da circa 7 mesi), ma comunque è da prima che aveva difficoltà, anche se in maniera meno evidente! Forse sono io il problema? A volte mi ha detto che è il fatto di fare sesso proprio con ME, che lo blocca, perchè sono IO e non un’altra. Per questo sto veramente soffrendo troppo e mi sento molto demotivata e priva di ottimismo.
Non so... non so proprio come venirne fuori , la situazione è veramente pesante e nel frattempo o mi sento sempre meno bella e meno attraente, anche se mi ripete che non è l’aspetto fisico il problema. La verità è che non lo sa neanche lui, e da uno psicologo non vuole proprio andare. Che cosa devo fare? Ho paura che non ci sia una via d’uscita.
Spero che mi possiate indirizzare in qualche modo.. ne ho veramente bisogno. Vi ringrazio in anticipo, cordiali saluti.
[#1]
Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Gentile Utente,
è comprensibile sentirsi disperati in una situazione del genere, soprattutto se il partner ci ferisce dicendoci che con un'altra persona non avrebbe problemi sessuali.

Non metto in dubbio l'amore del suo ragazzo (anche perchè in quel caso la risposta su cosa fare sarebbe scontata...), mi sembra invece che non stia troppo bene, dal punto di vista psicologico.

Decidere di farsi curare non è mai una scelta semplice, lo diventa però se il prezzo da pagare per rimanere così è troppo elevato.

Cosa può fare lei? Alzi il prezzo, si chieda se è disposta a stare con lui anche soffrendo in questo modo, si chieda se è giusto che i problemi del suo ragazzo arrivino a farla stare così male.

Se la risposta è si, beh allora non ha bisogno di consigli ma di tempo

Ma se la risposta fosse no, ne parli con lui, gli dica che stare con una persona per amore non significa annullare se stessi (amore e volontariato sono cose diverse) e stare molto male, al punto da mettere in dubbio la propria femminilità.

L'unico modo per farlo reagire, mi sembra, forse è quello di metterlo alle strette. Lo so che questa idea la fa soffrire, ma non mi sembra lei non stia soffrendo ora.

Gli proponga di accompagnarlo da uno psicologo

Cordialmente

Daniel Bulla
dbulla@libero.it
[#2]
Psicoterapeuta, Medico di medicina generale attivo dal 2006 al 2008
Psicoterapeuta, Medico di medicina generale
Il suo ragazzo nasconde a se stesso i propri problemi psichici, e lo fa proiettandoli su di lei "con un'altra non li avrebbe",intanto esprime il suo amore nei suoi confronti:
-negando la femminilità della propria ragazza
-la sua donna è la causa della mancanza di desiderio
-il grande amore per lei,lo "costringe" a portare avanti una storia che gli nega il desiderio.
-e in che modo reagisce alla " sofferenza della propria ragazza "??
Rifletta un attimo su questi punti, sul proprio malessere,e sul proprio futuro con un ragazzo con tali problemi.
Gli proponga di andare entrambi da un psicoterapeuta, di affrontare il problema, che a questo punto non è solo legato alla sfera sessuale, ma coinvolge le dinamiche tra voi due.
Se non dovesse accettare,rifletta su se stessa, su cio' che un amore così puo' darle.Non rinunci al suo essere DONNA, in tutti i sensi.
Con tanti auguri
Dott.ssa I. Di Sipio
[#3]
Utente
Utente
vi ringrazio per i vostri pareri... in effetti mi domando continuamente, se ne valga la pena continuare un rapporto in questo modo; però ho sempre pensato che l'amore possa essere in grado di risolvere tutto. Probabilmente sono anche abbastanza ingenua, ma è l'unica cosa a cui posso aggrapparmi..
[#4]
Dr.ssa Roberta Cacioppo Psicologo, Psicoterapeuta 340 11
Gentile utente,

leggendo quello che ha scritto non penso proprio si tratti di un problema di coppia, per lo meno non primariamente, anche se poi ovviamente vi si riflette causando sofferenze.

Il disturbo di attacchi di panico costuituisce una patologia piuttosto complessa, in cui le manifestazioni ansiose sono solo la facciata esterna di problematiche che vanno più in profondità.

Il calo di desiderio sessuale, o la modificazione di alcune condotte sessuali sono frequentemente associate a questo tipo di problematiche, e in quanto parte di una sintomatologia più complessa vanno affrontate.

Lei però afferma che il suo partner non ha intenzione di consultare uno specialista... allora mi rifaccio a quanto affermato dal dr. Bulla: se è abbastanza forte lo metta alle strette, ben consapevole del fatto che amare non significa annullarsi e non farsi rispettare dall'altro.

L'amore non è affatto curativo!

A volte può capitare che in persone che hanno un qualche tipo di sintomatologia - soprattutto ansiosa - i primi mesi di relazione con un'altro vedano un miglioramento dei sintomi, ma è solo una questione temporanea, perchè nella maggior parte dei casi la situazione si complica invece ancora di più.

Non pensi di avere una missione nei confronti del suo partner: affronti il problema con lui, gli offra la sua vicinanza se decide di affrontare il problema, ma non si annulli lei!

Cordialmente,

Roberta Cacioppo
r.cacioppo@psicologia-milano.it

Roberta Cacioppo - Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa clinica -
www.psicoterapia-milano.it
www.sessuologia-milano.it

[#5]
Dr. Daniele Bonanno Psicologo, Sessuologo 73 1
Gentile utente, è certamente importante darsi uno spazio di riflessione per riflettere sugli spunti proposti dai coleghi ma ho anche l'impressione che non sia ben chiara la natura della difficoltà sessuale dalla quale deriva il vostro disagio relazionale.
Se ho ben capito all'interno di una situazione di calo del desiderio non si presentano difficoltà di erezione nei rapporti quanto difficoltà del suo ragazzo a raggiungere l'orgamo.
E' bene prima di tutto precisare che questa seconda difficoltà rappresenta un disturbo sessuale ben noto chiamato "disturbo dell'orgasmo maschile o eiaculazione ritardata" in cui in presenza di una adeguata erezione è tuttavia impossibile l'orgasmo e l'eiaculazione, vi è spesso la percezione di un'imminenza orgasmica ma senza ulteriori sviluppi, il rapporto diventa così progressivamente meccanico e faticoso fino ad una sua necessaria interruzione (il farmaco può ulteriormente inibire la reattività sessuale e il riflesso orgasmico).
Quello che sarebbe importante sapere è se l'eiaculazione ritardata ha preceduto o seguito cronologicamente il calo del desiderio.
Il rapporto tra le difficoltà sessuali e gli attacchi di panico sono senz'altro da approfondire.
Sul piano relazionale è molto frequente che la donna viva la difficoltà sessuale del partner come un rifiuto, una negazione della propria femminilità o anche come un vero e proprio segno della fine dell'amore. Raramente è così ma per un uomo alle prese con un disturbo sessuale può divenire davvero difficile dimostrarlo. Se la "prova d'amore" nella coppia diviene poi il superamento della difficoltà sessuale la situazione si complica ulteriormente.
Mi sembra prima di tutto necessario poter chiarire, mettere in ordine e distinguere i diversi livelli del vostro disagio e soprattutto disinvestire dalla sessualità significati "aggiunti" che in questo momento possono gravare con effetti paralizzanti.
Sarebbe importante comprendere il perchè della difficoltà del suo ragazzo a rivolgersi ad uno psicologo-sessuologo, a mio parere sarebbe comunque indicata una consultazione di coppia e può anche prendere in considerazione la possibilità di rivolgersi lei stessa ad un professionista per poter essere supportata nella gestione di questa fase di crisi relazionale.
Un saluto

Daniele Bonanno
bonanno@aisps.net




Dott. Daniele Bonanno
Psicologo perfezionato in Sessuologia Clinica
bonanno@aisps.net - http://www.aisps.net

[#6]
Utente
Utente
il calo del desiderio comunque è iniziato dopo il ripetuto problema dell'orgasmo ritardato! però come faccio a convincerlo ad andare da uno specialista? per lui sottoporsi a delle terapie sarebbe come un fallimento personale. E da sola non posso fare molto. Alla fine non posso essere sempre io a preoccuparmi! Dovrebbe farlo lui..
non so...
[#7]
Dr. Daniele Bonanno Psicologo, Sessuologo 73 1
Sospettavo in effetti che il calo del desiderio potesse essere reattivo alla eiaculazione ritardata, disturbo che rende la sessualità altamente frustrante alimentando sentimenti di inadeguatezza e condicendo molto spesso all'evitamento dell'intimità e all'inibizione del desiderio sessuale.
Pur tenendo presente come ogni difficoltà sessualeabbia una sua dimensione relazionale, quanto le mi conferma contribuisce all'esclusione di un reale calo del desiderio, dell'attrazione, dell'amore da parte del suo ragazzo.
Generalizzando potremmo dire che l'eiaculazione ritardata ha a che fare con la tendenza ad un eccessivo controllo delle proprie sensazione e la conseguente difficoltà nel lasciarsi completamente andare al proprio funzionamento corporeo automatico e spontaneo (non dimentichiamo che l'orgasmo è fisiologicamente un riflesso). Magari proprio una simile tendenza al controllo potrebbe contribuire al voler risolvere tutto autonomamente considerando un fallimento il ricorso ad una risorsa professionale.
Certamente non può essere lei a convincere il suo ragazzo ad una consultazione psicologica e allo stesso modo l'ipotesi di ricorrere personalmente ad una consulenza individuale è orientata al suo personale benessere più che a farsi carico lei della situazione di coppia.
Probabilmente potrebbe essere un primo passo importante per il suo ragazzo "dare un nome" alla sua difficoltà e approfondirne le caratteristiche così da poter riconoscere di avere un problema e forse trovare gli stimoli per affrontarlo in modo adeguato.
Un saluto.

Daniele Bonanno
bonanno@aisps.net




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