Ho perso l'abitudine a studiare,come rimediare?
buonasera dottori, ho 38 anni appena compiuti e purtroppo studio ancora.
studio ancora si fa per dire perche' sono anni che non do esami e ormai ho perso l'abitudine allo studio.
Tuttavia io voglio andare avanti e laurearmi e mi piacerebbe avere qualche consiglio sul come non cadere in depressione nel vedere che gli altri danno esami e tu no, e sopratutto su come riprendere l'abitudine a studiare.
Grazie
studio ancora si fa per dire perche' sono anni che non do esami e ormai ho perso l'abitudine allo studio.
Tuttavia io voglio andare avanti e laurearmi e mi piacerebbe avere qualche consiglio sul come non cadere in depressione nel vedere che gli altri danno esami e tu no, e sopratutto su come riprendere l'abitudine a studiare.
Grazie
Gentile utente,
in ogni università c'è uno psicologo dedicato proprio a problemi come il suo. In aggiunta c'è un tutor che può crearle un elenco di esami, con tempi e metodi per superarli.
Ovviamente alla sua età lei ha riempito le sue giornate di cose differenti dallo studio. Occorre dolcemente smontarle, cominciando a dedicare alcune ore alla frequenza, con registrazione delle lezioni e appunti, e altre ore al ripasso sui libri, meglio se in biblioteca.
In genere per completare una laurea che ha cessato di essere una meta ambita può essere indispensabile recuperare la motivazione e l'allenamento. Quello allo studio non è differente da quello allo sport: procedere a piccoli passi, ma con costanza.
Buone cose.
in ogni università c'è uno psicologo dedicato proprio a problemi come il suo. In aggiunta c'è un tutor che può crearle un elenco di esami, con tempi e metodi per superarli.
Ovviamente alla sua età lei ha riempito le sue giornate di cose differenti dallo studio. Occorre dolcemente smontarle, cominciando a dedicare alcune ore alla frequenza, con registrazione delle lezioni e appunti, e altre ore al ripasso sui libri, meglio se in biblioteca.
In genere per completare una laurea che ha cessato di essere una meta ambita può essere indispensabile recuperare la motivazione e l'allenamento. Quello allo studio non è differente da quello allo sport: procedere a piccoli passi, ma con costanza.
Buone cose.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

Utente
si dottoressa ma di fatti dei piccoli passi li sto facendo;sto andando a tirocinio,ho preso tutte le presenze necessarie per fare esami,non e' che ho abolito ogni contatto con l'università
Gentile utente,
se ha preso anche contatti con lo psicologo della sua università, non vedo perché scrive a noi.
A che facoltà è iscritto?
se ha preso anche contatti con lo psicologo della sua università, non vedo perché scrive a noi.
A che facoltà è iscritto?
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

Utente
no dottoressa c'e' un equivoco,io non ho contattato lo psicologo dell'università,gli accorgimenti di cui parlavo sopra li ho applicati autonomamente.Sono seguito gia' da uno psichiatra per disturbo bipolare

Utente
dottoressa ma puo' esserci anche un'interferenza nella concentrazione causata dagli antipsicotici che assumo per il disturbo bipolare?
Gentile utente,
questa specifica domanda va rivolta sia allo psichiatra che ha prescritto i farmaci, sia all* psicoterapeuta che certo la segue.
Spesso i farmaci sono un alibi; il mancato allenamento allo studio basta da solo a comportare fatica nel riprenderlo.
In quasi tutte le condizioni è possibile studiare, purché ci sia una forte motivazione e soprattutto quando si comprende che concentrarsi su di sé e sul proprio disturbo non è il modo per risolverlo, ma per incrementarlo.
Affidarsi invece a momenti sempre più estesi in cui si esercita l'attenzione su altro da sé, come avviene durante lo studio, aiuta a tenere a bada il disturbo.
Gli specifici escamotage per intensificare comprensione del testo, memoria, capacità di ripetere e di collegare le nozioni, possono esserle forniti sia dal suo psicoterapeuta, sia dallo psicologo dell'università, che la invito di nuovo a contattare.
Buone cose.
questa specifica domanda va rivolta sia allo psichiatra che ha prescritto i farmaci, sia all* psicoterapeuta che certo la segue.
Spesso i farmaci sono un alibi; il mancato allenamento allo studio basta da solo a comportare fatica nel riprenderlo.
In quasi tutte le condizioni è possibile studiare, purché ci sia una forte motivazione e soprattutto quando si comprende che concentrarsi su di sé e sul proprio disturbo non è il modo per risolverlo, ma per incrementarlo.
Affidarsi invece a momenti sempre più estesi in cui si esercita l'attenzione su altro da sé, come avviene durante lo studio, aiuta a tenere a bada il disturbo.
Gli specifici escamotage per intensificare comprensione del testo, memoria, capacità di ripetere e di collegare le nozioni, possono esserle forniti sia dal suo psicoterapeuta, sia dallo psicologo dell'università, che la invito di nuovo a contattare.
Buone cose.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 456 visite dal 21/09/2024.
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