Non volevo fare sesso, mi sono bloccato e non riuscivo a dire no

Ieri sera ero in una discoteca gay a Milano, mi stavo divertendo assieme al mio migliore amico.

Quando si avvicina a noi due ragazzi inglesi che ci provano spudoratamente con noi tutta la serata.
Nulla di strano, a ballare è abbastanza comune questa situazione.

Uno di loro prima che io uscissi dalla discoteca mi diede il suo instangram dicendomi di scrivergli che dopo la discoteca avrebbe fatto un festino a casa sua.

Io e il mio amico presi dalla foga del momento, essendo che non eravamo mai andati ad un festino abbiamo deciso di provare.

Arrivati a casa loro, il ragazzo che aveva parlato con me mi prese subito e mi portò in camera da letto, mi inizio a baciare tutto, io inizialmente ricambiai ma non mi sentivo per niente a mio agio.
Inizio a svestirmi e toccarmi ovunque, io notai subito che lui era molto eccitato.
Mi sono bloccato completamente, non sapevo cosa fare e ne cosa dire.
Provo poi ad avere un rapporto anale con me, ma ogni volta che provava lo allontanavo dicendo di no, ero vergine ci ha provato veramente tante volte.
Nonostante i miei no continui.
Ad una certa mi mise a pancia in giù e da lì è come se mi fossi arreso alla situazione.
È riuscito nel suo intento.
Ricordo solo tanto dolore e una sensazione pessima, volevo solo andarmene ma non sapevo come fare.
Ero completamente bloccato.
Difatti in tutto quel tempo non ho avuto nemmeno in erezione.
Ero tutto rigido e fuori agio.

Finché non arriva un messaggio dal mio amico che era nell’altra stanza dove diceva di andarcene.
Quindi ho preso i vestiti e me ne sono andato via.

Vorrei capire perché in quella situazione mi sono bloccato, perché non ho preso è andato via fin da subito.
Il ragazzo in questione non mi piaceva nemmeno.
Ma penso che vedesse che tutto quello era troppo per me e non stavo bene.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.2k 193
Gentile utente,
da quello che ci racconta lei ha subito una violenza, e in questa situazione il "blocco", o "paralisi" della volontà e del corpo, è frequente.
In genere non si riesce a ribellarsi e nemmeno a gridare; forse per paura che accada di peggio, forse perché si resta increduli fino all'ultimo su ciò che ci stanno facendo, forse perché avvertiamo la forza e la determinazione dell'aggressore come soverchianti e non abbiamo gli strumenti per contrastarli.
In ogni caso la violenza è un trauma destinato a lasciare strascichi, soprattutto se non lo si elabora: ritorni incessanti di ricordi sgradevoli, sonno interrotto, ipereccitabilità dolorosa ad ogni minimo stress, bisogno di piangere, e su tutto, l'impressione di essere stato abusato.
Ne sono addolorata per lei.
Se vede crescere o durare troppo a lungo i sintomi che le ho elencato, cerchi un terapeuta esperto nel trauma. Intanto sia tenero con sé stesso.
Auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com