Ho sbagliato?
Salve,
Ho 33 anni e soffro di doc a sfondo morale da quando ne avevo 17.
Negli ultimi mesi mi assilla una cosa che ho fatto o meglio non ho fatto.
Tre anni fa vivevo a Roma con il mio compagno e dato che volevo un animaletto e il mio compagno è allergico a pelo del gatto e del cane, optai per un coniglio nano ariete.
Dopo una decina di giorni era il compleanno di mio padre e decidemmo di lasciarlo a casa recintato nel corridoio.
La sera del compleanno vedemmo attraverso le telecamere che stava mangiando una pianta (anche se ora mi viene il dubbio se effettivamente l’ha mangiata in questa precisa occasione) e io vidi su internet che questa pianta era velenosa per i conigli.
Al ritorno a casa il coniglio stava bene e non ci pensai più di tanto.
Nei giorni seguenti la rividi mangiare e pensai di spostarla, ma poi forse anche perché il mio compagno non voleva toglierla (anche su questo ho i dubbi) la lasciammo.
Ogni volta che la vedevo le toglievo la foglia da bocca.
Dopo un po’ aveva staccato tutte le foglie a cui arrivava e io pensai va be adesso non arriva più.
Insomma per un po’ di tempo pensavo alla pericolosità ma poi decidevo di lasciarla sopratutto per un motivo estetico che ora mi fa sentire egoista.
Alla fine decidemmo di regalare il coniglio perché di fatto noi vivevamo tra Roma e Napoli e gli spostamenti cominciavano ad essere stressanti per il coniglio, così come lasciarlo solo a casa.
La ragazza a cui l’ho dato, che aveva anche un altro coniglio, l’ha portata a sterilizzare ed è morta sotto i ferri, così ora mi sento ancora più in colpa.
Sto già seguendo da diversi mesi una terapia cognitivo-comportamentale e assumo antidepressivi ma comunque mi sento sempre in colpa.
Volevo sapere da voi, al di là del mio disturbo, perché mi sono comportata in quel modo con il coniglio?
Sono una persona orribile ed egoista?
Per piacere, siate sinceri
Grazie mille
Fulvia
Ho 33 anni e soffro di doc a sfondo morale da quando ne avevo 17.
Negli ultimi mesi mi assilla una cosa che ho fatto o meglio non ho fatto.
Tre anni fa vivevo a Roma con il mio compagno e dato che volevo un animaletto e il mio compagno è allergico a pelo del gatto e del cane, optai per un coniglio nano ariete.
Dopo una decina di giorni era il compleanno di mio padre e decidemmo di lasciarlo a casa recintato nel corridoio.
La sera del compleanno vedemmo attraverso le telecamere che stava mangiando una pianta (anche se ora mi viene il dubbio se effettivamente l’ha mangiata in questa precisa occasione) e io vidi su internet che questa pianta era velenosa per i conigli.
Al ritorno a casa il coniglio stava bene e non ci pensai più di tanto.
Nei giorni seguenti la rividi mangiare e pensai di spostarla, ma poi forse anche perché il mio compagno non voleva toglierla (anche su questo ho i dubbi) la lasciammo.
Ogni volta che la vedevo le toglievo la foglia da bocca.
Dopo un po’ aveva staccato tutte le foglie a cui arrivava e io pensai va be adesso non arriva più.
Insomma per un po’ di tempo pensavo alla pericolosità ma poi decidevo di lasciarla sopratutto per un motivo estetico che ora mi fa sentire egoista.
Alla fine decidemmo di regalare il coniglio perché di fatto noi vivevamo tra Roma e Napoli e gli spostamenti cominciavano ad essere stressanti per il coniglio, così come lasciarlo solo a casa.
La ragazza a cui l’ho dato, che aveva anche un altro coniglio, l’ha portata a sterilizzare ed è morta sotto i ferri, così ora mi sento ancora più in colpa.
Sto già seguendo da diversi mesi una terapia cognitivo-comportamentale e assumo antidepressivi ma comunque mi sento sempre in colpa.
Volevo sapere da voi, al di là del mio disturbo, perché mi sono comportata in quel modo con il coniglio?
Sono una persona orribile ed egoista?
Per piacere, siate sinceri
Grazie mille
Fulvia
[#1]
Gentile utente,
Lei ci chiede come mai si è comportata in quel modo con il coniglio, raccomandandoci di "essere sinceri".
In tutta sincerità noi non possiamo saperlo, non conoscendola di persona.
E per lo stesso motivo non possiamo nemmeno fornirle delle valutazioni su di lei, dando risposta alla sua richiesta: " Sono una persona orribile ed egoista?"
Possiamo però per certo sapere che la sua mente da tempo si è incagliata lì, sul coniglio.
E su inappellabili giudizi morali inerenti ai propri detestabili comportamenti, immagino.
Ciò non può meravigliare noi psicoterapeut*, considerato che da ben 16 anni, cioè fin da quando era adolescente, lei soffre di "DOC a sfondo morale".
E' un tipo di pensiero ossessivo che porta a pensare -ossessivamente per l'appunto- se ci si è applicati con sufficiente cura, se si è fatto il massimo in una certa situazione. Senza riuscire a placarsi, dato che la mente trova sempre un "meglio" che poteva essere messo in atto; e di conseguenza scatta il senso di colpa inappellabile.
Condividiamo la sua scelta di abbinare psicoterapia e sostegno farmacologico.
Tenga conto però che la terapia cognitivo comportamentale ha bisogno di un impegno attivo da parte del/la paziente, sia per quanto riguarda le consegne che si ricevono inerenti ai comportamenti, sia per i pensieri che la mente produce.
Saluti cordiali.
dott. Brunialti
Lei ci chiede come mai si è comportata in quel modo con il coniglio, raccomandandoci di "essere sinceri".
In tutta sincerità noi non possiamo saperlo, non conoscendola di persona.
E per lo stesso motivo non possiamo nemmeno fornirle delle valutazioni su di lei, dando risposta alla sua richiesta: " Sono una persona orribile ed egoista?"
Possiamo però per certo sapere che la sua mente da tempo si è incagliata lì, sul coniglio.
E su inappellabili giudizi morali inerenti ai propri detestabili comportamenti, immagino.
Ciò non può meravigliare noi psicoterapeut*, considerato che da ben 16 anni, cioè fin da quando era adolescente, lei soffre di "DOC a sfondo morale".
E' un tipo di pensiero ossessivo che porta a pensare -ossessivamente per l'appunto- se ci si è applicati con sufficiente cura, se si è fatto il massimo in una certa situazione. Senza riuscire a placarsi, dato che la mente trova sempre un "meglio" che poteva essere messo in atto; e di conseguenza scatta il senso di colpa inappellabile.
Condividiamo la sua scelta di abbinare psicoterapia e sostegno farmacologico.
Tenga conto però che la terapia cognitivo comportamentale ha bisogno di un impegno attivo da parte del/la paziente, sia per quanto riguarda le consegne che si ricevono inerenti ai comportamenti, sia per i pensieri che la mente produce.
Saluti cordiali.
dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 335 visite dal 19/09/2024.
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