Aiutatemi per favore a comprendere di cosa si sia trattato

Buongiorno.
Vi descrivo brevemente quello che mi è successo negli ultimi mesi, sperando possiate fornirmi una chiave di lettura.
A primavera mi sento via WhatsApp con una amica di vecchia data.
Piano piano, le conversazioni si intensificano sino a diventare quotidiane e ad accompagnarci tutto il giorno.
Entrambe stavamo vivendo un periodo difficile, quindi il sentirci è anche un supporto se vogliamo, si parla di tutto, si ride, si scherza, un pomeriggio prendiamo anche un caffè insieme, per il resto il rapporto è tramite chat.
A luglio decidiamo di uscire per un giro di sera, ma all'ultimo momento lei si tira indietro, e ciò accade per due sere consecutive.
Ci rimango male, ma non glielo dico.
Lei non propone un altro momento per uscire, anzi, nei tre giorni successivi al mancato appuntamento è piuttosto schiva, si fa sentire poco e risponde a stento ai messaggi.
Chiedo spiegazioni, le faccio presente che la sua assenza improvvisa mi sta facendo male, sembra crogiolarsi nel fatto di sentirmi dispiaciuta e che io abbia sentito la sua mancanza.
Questo genera in me più frustrazione, mi arrabbio, poi in qualche modo ci chiariamo e si va avanti per un altro paio di settimane a sentirci più o meno come prima.
Ogni tanto sparisce, per un giorno non si fa sentire e di solito sono sempre io che la cerco.
Così, all'inizio di agosto le dico che non mi sarei fatta sentire per un po', perché stavo male di mio, senza specificare che il motivo del malessere fosse lei.
Mi chiede se mi avesse fatto qualcosa, ha cercato di capire, l'ho solo tranquillizzata e basta.
Per circa due settimane ci sentiamo a giorni alterni, poi sempre meno e ora non ci sentiamo più da tre settimane, in cui io non ho mai smesso di pensare a lei, che, parimenti, non mi cerca ma mi guarda tutte le storie sui social un attimo dopo averle pubblicate (non so se ciò possa avere importanza).
Ultima precisazione, sicuramente rilevante: io sono una donna ed ero molto presa da lei, che all'inizio sembrava flirtare e mi ha chiesto anche quali fossero i miei sentimenti per lei.
Su questo punto io non me la sono sentita di rispondere, perché la nostra "frequentazione" on line era recente (un paio di mesi) e anche e soprattutto perché lei è fidanzata.
Mi aiutate a capire cosa sia accaduto?
Perché davvero non riesco a dare un nome ed una collocazione a questo rapporto.
Grazie
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.2k 193
Gentile utente,
anziché tutti i particolari di questa "frequentazione" via chat, i mancati appuntamenti, i controlli sulle storie online, forse sarebbe stato più opportuno dirci subito cosa lei provava davvero per la persona che definisce "amica".
Scrive: "Ultima precisazione, sicuramente rilevante: io sono una donna ed ero molto presa da lei".
Veramente il fatto di rilievo che ci permetterebbe di risponderle è se lei sia etero oppure omosessuale, e data l'età che dichiara, questo per lei è certamente ormai palese.
Dal suo racconto si può evincere la seconda eventualità, specie dove scrive: "mi ha chiesto anche quali fossero i miei sentimenti per lei. Su questo punto io non me la sono sentita di rispondere, perché la nostra "frequentazione" on line era recente (un paio di mesi) e anche e soprattutto perché lei è fidanzata".
E dunque, se lei dopo due mesi non ha saputo o voluto dire ad una donna che la considerava una cara amica o che era interessata a lei sotto il profilo amoroso, come possiamo capire noi cosa è successo, visto che nemmeno a noi lei chiarisce la natura di questo interesse, anzi la nasconde dietro termini quali "amica" o "supporto" di un periodo difficile?
Chiedere di cosa si sia trattato in questo mare di ambiguità è possibile per lei stessa, leggendo nei propri sentimenti, emozioni, gesti; per noi certamente è impossibile.
Buone cose.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#2]
Utente
Utente
Grazie innanzitutto per la disponibilità.

Preciso che io credo di essermi innamorata di questa donna.
È partita come un'amicizia, ma per me è diventato ben altro.
Se non le ho espresso i miei sentimenti, è solo perché non mi erano chiari i suoi e ho agito così per "proteggermi". Infatti, oltre ad essersi tirata indietro all'ultimo per vederci (me lo aveva chiesto lei), in un'altra occasione mi ha preso le mani ad esempio, carezzandole, e - quando ho ricambiato il gesto - lei ha precisato subito che le piacevano gli uomini, cosa che mi ha fatto immediatamente desistere dal continuare un approccio. Tuttavia, mi cercava ogni giorno, a volte sì preoccupava se non mi sentiva per qualche ora, mi aspettava di notte che tornassi da lavoro per poter addormentarsi, si parlava tanto e qualche volta, nello scherzo, mi ha chiesto se mi stessi innamorando. Forse se n'è accorta, ma non sembrava spaventata dalla cosa, anzi... Salvo poi "scomparire" per qualche giorno in cui diventava fredda e distante. Per questo suo agire ambivalente e per il fatto che fosse in una relazione, ho preferito fare un passo indietro e me ne sono allontanata, ma continuo a pensarci e mi manca. Vorrei capire cosa sono stata io per lei : un diversivo? Un modo per riempirsi l'ego? Ha provato anche lei qualcosa per me e ne ha avuto paura? Vorrei tanto capire. Spero di essermi spiegata meglio e mi scuso se non l'ho fatto prima
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.2k 193
Gentile utente,
stavolta la sua richiesta si articola in domande più definite e cercherò di rispondere, anche a vantaggio di altri utenti con problemi simili, tenendo conto però del fatto:
- che lei ci sta chiedendo di interpretare i sentimenti di una terza persona a noi del tutto ignota, visto che non abbiamo nemmeno una sua email, quindi tutto quello che dirò giace nel campo delle mere ipotesi;
- che ancora una volta lei non chiarisce se è omosessuale e se il suo orientamento è palese alle persone a lei vicine, nella fattispecie a questa sua amica.
Lei sa certo che le donne in genere si scambiano tra loro e anche con amici e parenti uomini delle affettuosità estranee al costume maschile: abbracci, baci, carezze che nulla vogliono indicare di erotico, tant'è vero che si si esercitano anche nei confronti dei figli e in generale dei bambini.
Questo vale per le donne etero e anche per le donne omosessuali, come lei sa se appartiene a questa categoria: non è che ogni volta che abbraccia un'amica per salutarla, per manifestarle affetto, per consolarla di un dispiacere, lei volge pensieri erotici.
Tra lei e l'amica di cui scrive si era istaurato un rapporto molto affettuoso, all'inizio non a carattere sessuale, mentre la sessualità è parte essenziale del rapporto amoroso propriamente detto.
Quali fossero o siano diventati le intenzioni e i sentimenti della sua amica dipende da ciò che sapeva di lei che ci scrive: se la conosceva come omosessuale può aver fruito della sua amicizia, all'inizio senza voler invadere una sfera diversa; come avviene nell'amicizia tra un uomo e una donna, in cui ci si impongono limiti precisi se si tiene all'amicizia e si vuole che duri e rimanga tale.
Se non lo sapeva, può averlo intuito e aver cominciato a giocare col fuoco, per curiosità o altro?
Se invece lo sapeva per ammissione di lei che ci scrive, si aprono tutti gli scenari che lei stessa prospetta: "un diversivo? Un modo per riempirsi l'ego? Ha provato anche lei qualcosa per me e ne ha avuto paura?".
Penso che la sua amica stessa avrebbe difficoltà a rispondere a queste domande. Forse però alle origini della vostra amicizia c'è stato un bisogno di vicinanza e di confidenza, un affetto e un piacere della reciproca compagnia non inquinati dagli sviluppi successivi, di fronte ai quali la sua amica ha fatto un passo indietro.
Per lei che ci scrive, invece, potremmo fare molto di più, se ce ne avesse dato modo.
Non posso sapere se lei si trova nella condizione di dubbio doloroso che investe molti omosessuali riguardo la risposta della persona amata quando quest'ultima è -realmente o in apparenza- etero, oppure se invece sta vivendo un'ambiguità tipica dei nostri giorni: lei stessa etero, ha scambiato per innamoramento il desiderio di un'amicizia femminile intima ed esclusiva.
Su questo punto però, le ripeto, avrebbe dovuto essere più chiara con noi.
Buone cose.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com