Problemi nella coppia: ogni tanto cerco distrazioni mentali e sento un calo del desiderio

Buongiorno, sono una ragazza di 27 anni, fidanzata da quasi due anni con un ragazzo di un anno più grande di me. Lui è il ragazzo perfetto, quello che i genitori vorrebbero per ogni figlia. Io prima di lui non ho avuto storie importanti, tante frequentazioni, qualche avventura, insomma mi sono divertita e ho avuto modo di esplorare la sessualità, di conoscermi. Sono sempre stata attratta dai classici ragazzacci, quelli sfuggenti che ti lasciano sempre in bilico. Poi ho conosciuto lui, inizialmente non ero attratta a livello fisico, non era il classico ragazzo che avrei frequentato, ma mentalmente vedevo una forte connessione e sono andata oltre l'estetica. Ci siamo conosciuti, i suoi modi di fare e la sua dolcezza mi hanno conquistata, mi ha aiutata in un periodo brutto (ho sofferto per anni di abbuffate) e ci siamo innamorati. Il primo anno è stato meraviglioso, abbiamo fatto tantissime cose. Tuttavia, durante la relazione io ho avuto momenti di tentennamento, calo del desiderio sessuale, mi venivano dubbi. Queste fasi le ho superate pensando che erano solo mie fantasie e una ricerca di evasione da una routine che comunque ad un certo punto viene ad instaurarsi in tutte le coppie. Ultimamente ho vissuto un altro periodo particolare: ero fortemente stressata per un concorso a cui tenevo molto ed ho vissuto 2 mesi di forte allontanamento da tutto il resto. Al mio ragazzo ho anche detto che ultimamente lui non mi piaceva più come prima fisicamente, mi sentivo meno attratta (negli ultimi mesi lui si era un po' lasciato andare). Lui mi ha detto che voleva migliorare fisicamente per me, che voleva tornare a piacermi. Io gli ho anche detto che ero confusa sulla relazione, non sapevo più cosa volevo. Lui mi è rimasto accanto e mi ha detto che capiva il momento, che pensava che i miei pensieri fossero dovuti al periodo che stavo passando. Nel mentre, in un momento a metà tra la fantasia e la ricerca di una via di fuga, ho contattato un ragazzo di cui mi sono invaghita anni fa, durante una vacanza in Calabria, che mi è rimasto nel cuore. Ci eravamo addirittura organizzati per passare una giornata insieme, a lui avevo detto di essere in un momento di crisi nella relazione e che potevamo fare questa follia. Poi il concorso è arrivato e non l'ho superato. Sono stata malissimo, il mio ragazzo mi è stato vicino. Avevo deciso di chiudere ma non ci sono riuscita. Quindi ho detto al ragazzo della Calabria che non potevamo vederci, che stavo passando un momento difficile. Ora sto cercando di recuperare il rapporto col mio ragazzo, le cose sembrano andare bene, a parte sentirmi in colpa per la vicenda con il ragazzo della Calabria. Ho solo paura di poter tornare, tra qualche tempo, a sentire di nuovo un calo di desiderio. Sono confusa, so che lo amo ma ho paura di quella parte di me più folle, che mi avrebbe spinto ad incontrare un ragazzo che vive lontano, per riprovare un brivido e le farfalle nello stomaco che non sento più... non mi capisco.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Gentile utente,

Forse non si tratta solo di "provare un brivido e quelle farfalle nello stomaco che non sento più", cosa possibile e prevedibile nelle relazioni che durano, e che vanno incontro alla trasformazione dall'innamoramento all'amore.

Forse si tratta di quella parte più profonda presente dentro di sé e che Lei descrive così:
"Sono sempre stata attratta dai classici ragazzacci, quelli sfuggenti che ti lasciano sempre in bilico", ragazzi cioè che suscitano adrenalina e frequentemente 'dipendenza da relazione tossica'.

Se così fosse, tale tratto rappresenta realmente una mina vagante nelle relazioni, e che lei esprime correttamente in questa maniera:
"Sono confusa, so che lo amo ma ho paura di quella parte di me più folle",
parte folle che realmente rende difficili le relazioni stabili con i 'bravi ragazzi', in quanto poco adrenaliniche.

Lei ha un'età anagraficamente adulta, e dunque non si può pensare che questo suo tratto sia proprio della fase evolutiva che sta attraversando, come può succedere a 16-18 anni.
Se diverrà ingombrante mettendo a rischio tutte le sue relazioni affettive, occorrerà metterci mano attraverso un percorso psicologico.

P.S: per quanto riguarda il calo del desiderio che può avvenire di tanto in tanto, è nella norma statistica che il desiderio non sia costante nel tempo, ma che soprattutto quello femminile sia influenzato da numerosi fattori, come potrà leggere qui:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/5932-desiderio-sessuale-femminile-scarso-una-pillola-fa-la-magia.html
e in quanto tale soggetto a fluttuazioni che vanno aldilà di quelle legate al ciclo, pur sempre presenti.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/