Ansia nella ricerca prima gravidanza
Gent.
mi, ho 33 anni e circa 1 anni e mezzo fa ho scoperto una positività genetica per mutazione di BRCA2.
Ho accettato e sono d’accordo con l’opzione di asportazione delle ovaie che mi è stata consigliata dopo i 40 anni.
Sono sposata da poco più di un anno e da giugno 2024 abbiamo deciso di provare ad avere un figlio... solo che mi rendo conto che sto vivendo questa ricerca con troppa troppa preoccupazione proprio alla luce del fatto che sento di non aver tempo.
Prima non ho mai pensato a nulla di simile... mi dispiace perché ogni mese in cui arriva il ciclo la vivo male e con estrema preoccupazione cosa che so che non è sana e non va bene cerco un vostro parere per come affrontare questo percorso con più serenità per il bene mio e di mio marito
mi, ho 33 anni e circa 1 anni e mezzo fa ho scoperto una positività genetica per mutazione di BRCA2.
Ho accettato e sono d’accordo con l’opzione di asportazione delle ovaie che mi è stata consigliata dopo i 40 anni.
Sono sposata da poco più di un anno e da giugno 2024 abbiamo deciso di provare ad avere un figlio... solo che mi rendo conto che sto vivendo questa ricerca con troppa troppa preoccupazione proprio alla luce del fatto che sento di non aver tempo.
Prima non ho mai pensato a nulla di simile... mi dispiace perché ogni mese in cui arriva il ciclo la vivo male e con estrema preoccupazione cosa che so che non è sana e non va bene cerco un vostro parere per come affrontare questo percorso con più serenità per il bene mio e di mio marito
[#1]
Direi che in questo periodo una psicoterapia di sostegno per affrontare tutte le sue ansie e le sue paure sia la soluzione migliore.
La psicoterapia di sostegno è in genere più breve rispetto alle psicoterapie, diciamo "tradizionali" perché è più orientata sul qui ed ora.
Naturalmente bisognerà poi vedere durante il percorso se queste sue ansie siano dovute al momento che sta attraversando o ai suoi vissuti passati, ma se non si inizia questo percorso non lo si può sapere.
Con me, anche on-line se vorrà contattarmi, o con altri/e professionisti/e di sua fiducia, potrà affrontare questo disagio per poter vivere la situazione attuale nel modo più sereno possibile.
La psicoterapia di sostegno è in genere più breve rispetto alle psicoterapie, diciamo "tradizionali" perché è più orientata sul qui ed ora.
Naturalmente bisognerà poi vedere durante il percorso se queste sue ansie siano dovute al momento che sta attraversando o ai suoi vissuti passati, ma se non si inizia questo percorso non lo si può sapere.
Con me, anche on-line se vorrà contattarmi, o con altri/e professionisti/e di sua fiducia, potrà affrontare questo disagio per poter vivere la situazione attuale nel modo più sereno possibile.
Lores Bartelle
[#2]
Gentile utente,
mi sembra necessario completare l'informazione data dalla collega con qualche indicazione relativa alla sua sindrome: l'annuncio di una mutilazione severa tra pochi anni può averla spaventata, ma tenga conto che questa drastica misura è SOLO CAUTELATIVA, e non obbligatoria; il tumore potrebbe non svilupparsi mai; molti ginecologi la pensano diversamente ed esistono cure diverse per prevenire o per curare il tumore.
Già in rete trova questa indicazione: "Se il risultato del test BRCA è positivo si ha la possibilità di accedere a cure più mirate, sia di tipo chirurgico che con farmaci specifici a bersaglio molecolare, detti inibitori di Parp, che di fatto trasformano il fattore di rischio del gene mutato in un bersaglio terapeutico".
Ciò detto, l'ansia è spesso un fattore decisivo nell'inibire l'una o l'altra fase del processo riproduttivo. Certamente il colloquio con uno specialista si rende opportuno, meglio però se nella stessa sede in cui viene seguita, perché l* psicolog*, lavorando in équipe con gli altri specialisti, sia competente del settore e al corrente del suo percorso di cura.
In caso di diagnosi come la sua sarebbe sempre meglio acquisire un ulteriore parere in centri specializzati.
Le auguro buone notizie e serenità. Se le fa piacere, ci tenga al corrente.
mi sembra necessario completare l'informazione data dalla collega con qualche indicazione relativa alla sua sindrome: l'annuncio di una mutilazione severa tra pochi anni può averla spaventata, ma tenga conto che questa drastica misura è SOLO CAUTELATIVA, e non obbligatoria; il tumore potrebbe non svilupparsi mai; molti ginecologi la pensano diversamente ed esistono cure diverse per prevenire o per curare il tumore.
Già in rete trova questa indicazione: "Se il risultato del test BRCA è positivo si ha la possibilità di accedere a cure più mirate, sia di tipo chirurgico che con farmaci specifici a bersaglio molecolare, detti inibitori di Parp, che di fatto trasformano il fattore di rischio del gene mutato in un bersaglio terapeutico".
Ciò detto, l'ansia è spesso un fattore decisivo nell'inibire l'una o l'altra fase del processo riproduttivo. Certamente il colloquio con uno specialista si rende opportuno, meglio però se nella stessa sede in cui viene seguita, perché l* psicolog*, lavorando in équipe con gli altri specialisti, sia competente del settore e al corrente del suo percorso di cura.
In caso di diagnosi come la sua sarebbe sempre meglio acquisire un ulteriore parere in centri specializzati.
Le auguro buone notizie e serenità. Se le fa piacere, ci tenga al corrente.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
[#3]
Gentile utente,
la collega dr.ssa Brunialti mi segnala che qui sulla nostra piattaforma, nel gruppo "Ragazze fuori di seno" condotto da un nostro specialista oncologo troverà molte testimonianze di casi analoghi al suo. Può iscriversi.
Ancora molti auguri.
la collega dr.ssa Brunialti mi segnala che qui sulla nostra piattaforma, nel gruppo "Ragazze fuori di seno" condotto da un nostro specialista oncologo troverà molte testimonianze di casi analoghi al suo. Può iscriversi.
Ancora molti auguri.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 448 visite dal 15/09/2024.
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