Psicologa non vuole che prenda psicofarmaci

Sono in cura presso una psicologa da un mese circa per problemi legati all'ansia, inclusi pensieri ossessivi.
Ero già stato in cura da una psicoterapeuta per un anno circa e per circa due anni ho preso lo zoloft a basso dosaggio (75mg/gg).
Da qualche tempo l'ansia e i pensieri ossessivi nella forma principalmente di motivi musicali si sono ripresentati, anche se in maniera più lieve rispetto all'inizio.
Ci sono giorni in cui provo parecchia ansia e giorni migliori.
Con la psicologa stiamo lavorando per capire la fonte di questi problemi, ma questi sintomi dell'ansia spesso mi impediscono di vivere la mia vita serenamente.
Ho chiesto alla psicologa se fosse il caso di riprendere la cura con lo zoloft mentre continuiamo con la terapia, ma mi ha risposto che se prendo psicofarmaci lei non può essere più la mia psicologa.
Secondo voi è un comportamento professionale? Sono indeciso se rivolgermi ad un altro professionista.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.2k 193
Gentile utente,
il dubbio sul comportamento professionale del proprio curante può invalidare la terapia, ma occorre tener conto che per i disturbi ossessivo/compulsivi il timore costante di stare sbagliando e che gli altri non ci aiutino nel modo giusto, è la regola.
A maggior ragione nel suo caso, quindi, questa preoccupazione va riferita alla curante, la quale le spiegherà perché ha detto che se lei prende psicofarmaci non potrà più curarla.
Dovrebbe anche chiederle perché state lavorando per capire la fonte di questi problemi e non anche sulla gestione del sintomo. Forse la sua curante è di indirizzo psicoanalitico?
In ogni caso, lei ha già lasciato un terapeuta con il quale era progredito, e non è opportuno interrompere continuamente la cura.
Buone cose.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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Utente
Utente
Salve, grazie della risposta. La mia psicologa è di tipo strategico breve. Le ho riferito che ho sintomi dell'ansia ma non abbiamo mai parlato sulle metodologie di cura dei sintomi. Mi ha solo detto di utilizzare un integratore a base di valeriana e passiflora.
Avevo interrotto il trattamento perché i sintomi dell'ansia parevano risolti ed ho avuto un problema con la mia precedente psicologa che aveva proiettato una situazione personale sulla mia Terapia.
Il mio dubbio era se fosse professionale dire se prende psicofarmaci non la voglio come paziente.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.2k 193
Gentile utente,
lei ripete la stessa richiesta: "Il mio dubbio era se fosse professionale dire se prende psicofarmaci non la voglio come paziente".
Da questa sede, e avendo solo una sua versione dei fatti alquanto parziale, sarebbe fuori luogo dare giudizi sulla professionalità di un collega.
Si può scegliere di non far assumere gli psicofarmaci a certi pazienti, e accoglierli per altri, in base alle risultanze del colloquio clinico, all'ipotesi diagnostica e alla meta che si vuole raggiungere.
Anche per questo, la destinataria delle sue domande è senz'altro la collega, alla quale andrebbe anche chiarito che lei ha determinati pensieri ossessivi e vorrebbe una strategia per tenerli a bada.
Le ripeto quanto già detto sopra: si presenta costantemente, in disturbi come il suo, il timore di sbagliare terapia e che il curante non ci aiuti nel modo giusto. Ne è prova il problema da lei avuto con la prima psicologa, della quale scrive: "aveva proiettato una situazione personale sulla mia Terapia". Chi ha fatto questa diagnosi?
La prima cosa da smontare sono questi suoi continui sospetti, questa sfiducia sistematica, e chi può farlo meglio della sua psicologa?
Può anche guardare su You-tube le spiegazioni sull'ansia del dr Santonocito.
Le faccio molti auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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Utente
Utente
Salve, nel caso della prima terapeuta, lo ha ammesso lei direttamente e mi ha consigliato di rivolgermi ad altri
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.2k 193
Gentile utente,
vede bene quindi che gli psicologi sono sempre consapevoli del percorso in cui stanno guidando il paziente. Se qualcosa dovesse incepparsi, lo stesso Codice Deontologico prescrive l'invio ad altri specialisti.
Questo dovrebbe renderla più fiducioso nella capacità dell'attuale specialista di condurla alla meta, purché lei rivolga le giuste richieste e faccia come indicato dal curante.
Molti auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com