Esiste un rimedio alla concupiscenza sregolata? se sì, quale?

Sono una persona realizzata e felice.
Tuttavia, ho un problema che vedo come una minaccia: la concupiscenza sregolata.
Posto che la regola che ho scelto è il matrimonio con mia moglie, chiedo se esista rimedio terapeutico per contrastare tutto ciò mi spinge all’infedeltà sessuale.
Il mio problema è che, fin da bambino, sento facilmente attrazione sessuale per le donne.
Ricordo che già a 10 anni sentivo attrazione per le prostitute della mia città, quando passavo in macchina coi miei genitori.
Da adolescente mi masturbavo.
E tale pratica, quantunque combattuta, è diminuita ma è rimasta.
Ancora oggi mi sento attratto dalle prostituite, e talora ci vado.
Anche se non vorrei, anche se so che è sbagliato.
Credo si tratti di una fragilità, per cui chiedo se esiste un rimedio terapeutico atto a rafforzarmi.
In una delle risposte di Dottori in psicologia ho letto: il 90% degli specialisti oggi si domanda il perché non si dovrebbe tradire.
Come a dire: vivi sereno.
Non vivo sereno, perché so per certo che la fedeltà è un valore.
Tuttavia, non sono abbastanza forte da solo per difenderlo.
E parlarne a mia moglie mi sembra un rischio, dato che ci amiamo e andiamo d’accordo.
Se uno psicologo mi potesse aiutare, lo ascolterei volentieri.
Sempre che tale sia un problema dal punto di vista scientifico, e non solo morale.
Grazie.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Gentile utente,

Nel caso che lei descrive ci può essere una problematica del controllo degli impulsi, da verificare di persona con uno specialista psicolog* meglio se psicoterapeuta.
Se così fosse, sicuramente ci si può lavorare, ed anche con successo.

Quanto al tradire (riprendo il termine da lei introdotto ) ciò fa riferimento ai patti fondativi della coppia; magari anche impliciti, ma che fin dall’inizio hanno concordato che l’esclusività fosse un valore per entrambi.
E dunque affermare che *tradire la fedeltà sessuale* non è un problema, ciò rappresenta una semplificazione della realtà e del pensiero, nella quale molte volte incappano persone {o specialist*?) che non sono competenti nelle tematiche di coppia.
E che dunque si rivolgono al paziente come se fosse una persona singola; senza pensare ai contraccolpi anche gravi che arriveranno su quello stesso paziente quando il tradimento dovesse venire scoperto. E in ogni caso alla lacerazione interiore che il dissidio tra esigenze del pene e dei valori può procurare a livello personale, al peso che provoca il tradire la fiducia, al fare di nascosto, al mentire.

Ovviamente è del tutto differente la situazione della coppia che concorda di essere coppia aperta o poliamorosa.

Per quanto riguarda i professionisti, gli psicologi e le psicologhe anche psicoterapeut*, poco importa l’opinione personale che essi hanno nei confronti del tradire. Il nostro Codice deontologico afferma con decisione che le convinzioni personali dello psicologo/a non devono interferire con l’aspetto professionale.

La sua domanda era apparentemente semplice, ma la risposta non poteva essere altrettanto considerate le molteplici sfaccettature che la tematica introduce.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/