Dipendenza sessuale?
Gentili Dottoresse/Dottori
Sono un uomo prossimo alla vecchiaia (ho 50 anni), da quando ne ho ventidue convivo con una pluralità di patologie psichiche e di diagnosi (recentemente, questa primavera, accanto ad ansia, depressione, disturbo ossessivo compulsivo, mi è stata diagnosticata una sindrome di Asperger ad alto funzionamento) e sento la mia vita come un coacervo di non senso e di fallimenti: ad eccezione di una delle mie due lauree (quella che ovviamente nulla ha a che vedere con il mio lavoro), c'è ben poco da salvare nel mio abitare la terra.
Ho una professione men che mediocre (sono amministrativo in un ministero), scarne risorse economiche, pochissimo tempo da dedicare allo studio (nel pensiero trovo un poco di pace) e, ultimamente (perdonatemi l'outing) anche una certa fatica nel contesto della fede religiosa.
Quanto alla mia vita insieme ad altri:lutti e solitudine, sono un celibe miserabile che oramai ha contatti solo con i colleghi, solo sul lavoro.
Mi sto interrogando, peraltro, su alcune vie di fuga, su certi comportamenti disordinati agiti quest'anno nel tentativo illusorio di mendicare la recita di una parvenza di eros e di affettività esperita nel corpo (avventure mercenarie, pseudomassaggi) per chiedere se queste ultimi - avvenuti con la frequenza di una, massimo due volte al mese- possano già configurarsi come l'indice di una dipendenza sessuale
Grazie per l'eventuale risposta
Sono un uomo prossimo alla vecchiaia (ho 50 anni), da quando ne ho ventidue convivo con una pluralità di patologie psichiche e di diagnosi (recentemente, questa primavera, accanto ad ansia, depressione, disturbo ossessivo compulsivo, mi è stata diagnosticata una sindrome di Asperger ad alto funzionamento) e sento la mia vita come un coacervo di non senso e di fallimenti: ad eccezione di una delle mie due lauree (quella che ovviamente nulla ha a che vedere con il mio lavoro), c'è ben poco da salvare nel mio abitare la terra.
Ho una professione men che mediocre (sono amministrativo in un ministero), scarne risorse economiche, pochissimo tempo da dedicare allo studio (nel pensiero trovo un poco di pace) e, ultimamente (perdonatemi l'outing) anche una certa fatica nel contesto della fede religiosa.
Quanto alla mia vita insieme ad altri:lutti e solitudine, sono un celibe miserabile che oramai ha contatti solo con i colleghi, solo sul lavoro.
Mi sto interrogando, peraltro, su alcune vie di fuga, su certi comportamenti disordinati agiti quest'anno nel tentativo illusorio di mendicare la recita di una parvenza di eros e di affettività esperita nel corpo (avventure mercenarie, pseudomassaggi) per chiedere se queste ultimi - avvenuti con la frequenza di una, massimo due volte al mese- possano già configurarsi come l'indice di una dipendenza sessuale
Grazie per l'eventuale risposta
[#1]
*. . avventure mercenarie, pseudomassaggi)
-una, massimo due volte al mese-
possano già configurarsi come dipendenza sessuale. .*
Gentile utente,
ho cercato di sintetizzare così la sua richiesta.
La dipendenza sessuale non dipende dal numero di volte in cui lo si fa, quanto piuttosto dalla pervasivita’ Incontrollabile della sessualità nella propria vita.
Nel merito La invito a confrontarsi con i criteri contenuti in questa news: https://www.medicitalia.it/news/psicologia/7732-il-sesso-compulsivo-e-un-disordine-mentale-o-m-s.html e ad aggiungere le sue riflessioni; le risponderemo certamente.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
-una, massimo due volte al mese-
possano già configurarsi come dipendenza sessuale. .*
Gentile utente,
ho cercato di sintetizzare così la sua richiesta.
La dipendenza sessuale non dipende dal numero di volte in cui lo si fa, quanto piuttosto dalla pervasivita’ Incontrollabile della sessualità nella propria vita.
Nel merito La invito a confrontarsi con i criteri contenuti in questa news: https://www.medicitalia.it/news/psicologia/7732-il-sesso-compulsivo-e-un-disordine-mentale-o-m-s.html e ad aggiungere le sue riflessioni; le risponderemo certamente.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Utente
Gentile Dottoressa Brunialti,
La ringrazio sia per la celerità della risposta, sia per il prezioso articolo che mi permette di provare a fare sintesi intorno al problema che ho voluto portare all'attenzione degli psicologi.
Quello che tendo ad escludere dalla mia esperienza è l'aspetto della eccessiva pervasività: non posso onestamente sostenere che tali comportamenti abbiano inficiato altri interessi o altre attività.
Ciò che invece mi sembra più attinente al tema della dipendenza è il duplice atteggiamento che accompagna certe mie "esperienze": dapprima un senso di eccitazione corporea, di libertà messa in opera, di superamento dei limiti e, a fatti compiuti, un senso altrettanto decisivo di svalutazione e di rimorso che emerge in più aspetti. Dopo, infatti, comincio a giudicarmi come un dissoluto incapace di autocontrollo (una specie di Jack the Ripper meno nocivo), a provare un il senso di colpa nei confronti della mia partner occasionale (penso di avere usato una persona per un pò di piacere) sento il rimorso per quello che per me è peccato e anche il disagio per le energie emotive ed economiche sprecate. A questo aggiungo pure i timori per la salute: non ho mai tenuto nessuna condotta a rischio, ma tendo a vivisezionare mentalmente l'evento alla ricerca di improbabili situazioni di contagio.
Ecco, direi che sono eventi che non mi lasciano a posteriori un senso di compiuta soddisfazione...
La ringrazio sia per la celerità della risposta, sia per il prezioso articolo che mi permette di provare a fare sintesi intorno al problema che ho voluto portare all'attenzione degli psicologi.
Quello che tendo ad escludere dalla mia esperienza è l'aspetto della eccessiva pervasività: non posso onestamente sostenere che tali comportamenti abbiano inficiato altri interessi o altre attività.
Ciò che invece mi sembra più attinente al tema della dipendenza è il duplice atteggiamento che accompagna certe mie "esperienze": dapprima un senso di eccitazione corporea, di libertà messa in opera, di superamento dei limiti e, a fatti compiuti, un senso altrettanto decisivo di svalutazione e di rimorso che emerge in più aspetti. Dopo, infatti, comincio a giudicarmi come un dissoluto incapace di autocontrollo (una specie di Jack the Ripper meno nocivo), a provare un il senso di colpa nei confronti della mia partner occasionale (penso di avere usato una persona per un pò di piacere) sento il rimorso per quello che per me è peccato e anche il disagio per le energie emotive ed economiche sprecate. A questo aggiungo pure i timori per la salute: non ho mai tenuto nessuna condotta a rischio, ma tendo a vivisezionare mentalmente l'evento alla ricerca di improbabili situazioni di contagio.
Ecco, direi che sono eventi che non mi lasciano a posteriori un senso di compiuta soddisfazione...
[#3]
Gentile utente,
Potrebbe trattarsi di un conflitto interiore
tra pulsioni sessuali del tutto prevedibili
e i valori personali ai quali lei accenna e che ispirano la sua vita (pur con qualche crisi).
Nel caso di conflitto, lo stesso godimento orgasmico risulta insufficiente a fronte del *tradimento* dei secondi e al senso di *incompiuta soddisfazione* .
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Potrebbe trattarsi di un conflitto interiore
tra pulsioni sessuali del tutto prevedibili
e i valori personali ai quali lei accenna e che ispirano la sua vita (pur con qualche crisi).
Nel caso di conflitto, lo stesso godimento orgasmico risulta insufficiente a fronte del *tradimento* dei secondi e al senso di *incompiuta soddisfazione* .
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 484 visite dal 08/09/2024.
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