Difficoltà nella deglutizione, mancanza d’aria durante la fase di addormentamento
Salve, scrivo per avere rassicurazioni o indicazioni su accertamenti da fare.
Premetto che sono un ex ansiosa ipocondriaca! Ex nel senso che negli ultimi dieci anni sono riuscita a tenere a bada (fino a far totalmente scomparire in alcuni periodi) una serie di ansie e fobie che hanno compromesso in modo importante la mia vita.
Il problema per cui scrivo è la paura (spero irrazionale e non fondata) di avere sintomi riconducibili a SLA O Sclerosi multipla.
Nel 2007 a seguito di un periodo davvero doloroso a livello familiare, mentre mangiavo della carne, ho rischiato di soffocare.
Passata la paura legata a questo evento spiacevole, quello che nelle settimane, mesi e purtroppo anni mi è rimasto addosso è stata la paura di deglutire.
Riuscivo ad ingerire solo liquidi, e mi facevo frullare il cibo.
Dopo vari accertamenti (sicuramente tiroide e otorinolaringoiatra ma se non ricordo male, perché sono passati molti anni, anche elettroencefalogramma) tuti negativi, sono andata in analisi.
Negli anni successivi, dopo periodi di miglioramenti, altri periodi ritornava.
Insomma non sonk mai più riuscita, salvo alcune eccezioni, a deglutire senza pensarci e senza masticare più a lungo del normale.
Pur non essendo più invalidante, l’ho sempre trovato fastidioso, ma ci convivevo.
Due anni fa, Durante un altro periodo stressante, ho iniziato ad avvertire un fastidioso problema durante la fase di passaggio tra la veglia e il sonno: quando il mio corpo stava per cedere al sonno, mi riallertavo, come fossi andata in apnea.
Anche questo disturbo, pur attenuato, continua sporadicamente a presentarsi (fatto visita cardiologica, riscontrato solo pr corto).
Nel
frattempo è ritornata forte la sensazione di non riuscire a deglutire, ma stavolta anche e soprattutto la saliva quando mi stendo.
Si uniscono sensazioni di formicolii agli arti e braccia a volte un po’ addormentate.
Ovviamente l’ipocondria mi sta risalendo forte, perché sono tutti sintomi che riportano alle due patologia sopra menzionate.
Per quanto cerchi di pensare al fatto che la paura di deglutire me la
porto da vent’anni e se fosse SLA forse sarei già morta, sentivo di aver bisogno di scrivere qui.
Mi scuso per il lungo messaggio.
Premetto che sono un ex ansiosa ipocondriaca! Ex nel senso che negli ultimi dieci anni sono riuscita a tenere a bada (fino a far totalmente scomparire in alcuni periodi) una serie di ansie e fobie che hanno compromesso in modo importante la mia vita.
Il problema per cui scrivo è la paura (spero irrazionale e non fondata) di avere sintomi riconducibili a SLA O Sclerosi multipla.
Nel 2007 a seguito di un periodo davvero doloroso a livello familiare, mentre mangiavo della carne, ho rischiato di soffocare.
Passata la paura legata a questo evento spiacevole, quello che nelle settimane, mesi e purtroppo anni mi è rimasto addosso è stata la paura di deglutire.
Riuscivo ad ingerire solo liquidi, e mi facevo frullare il cibo.
Dopo vari accertamenti (sicuramente tiroide e otorinolaringoiatra ma se non ricordo male, perché sono passati molti anni, anche elettroencefalogramma) tuti negativi, sono andata in analisi.
Negli anni successivi, dopo periodi di miglioramenti, altri periodi ritornava.
Insomma non sonk mai più riuscita, salvo alcune eccezioni, a deglutire senza pensarci e senza masticare più a lungo del normale.
Pur non essendo più invalidante, l’ho sempre trovato fastidioso, ma ci convivevo.
Due anni fa, Durante un altro periodo stressante, ho iniziato ad avvertire un fastidioso problema durante la fase di passaggio tra la veglia e il sonno: quando il mio corpo stava per cedere al sonno, mi riallertavo, come fossi andata in apnea.
Anche questo disturbo, pur attenuato, continua sporadicamente a presentarsi (fatto visita cardiologica, riscontrato solo pr corto).
Nel
frattempo è ritornata forte la sensazione di non riuscire a deglutire, ma stavolta anche e soprattutto la saliva quando mi stendo.
Si uniscono sensazioni di formicolii agli arti e braccia a volte un po’ addormentate.
Ovviamente l’ipocondria mi sta risalendo forte, perché sono tutti sintomi che riportano alle due patologia sopra menzionate.
Per quanto cerchi di pensare al fatto che la paura di deglutire me la
porto da vent’anni e se fosse SLA forse sarei già morta, sentivo di aver bisogno di scrivere qui.
Mi scuso per il lungo messaggio.
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Buongiorno. Escluse le cause di carattere strettamente organiche, presenti ad esempio in chi è affetto da patologie cardiache, respiratorie o anche gastrointestinali, che quindi vanno considerate in primis, da un punto di vista psicologico clinico chi avverte difficoltà a respirare e a deglutire prima di addormentarsi potrebbe essere interessato da un disturbo d'ansia (talora associata ad un disturbo depressivo). Solitamente quando si tratta di dispnea da ansia potremmo anche esperire un senso di oppressione, sensazione di avere un groppo in gola, tensione muscolare,
palpitazioni cardiache e senso di irrequietezza o irritabilità.
In una lettura psicosomatica, nella quale interpretriamo il linguaggio del corpo anche a livello simbolico, la presenza di ansia, pur comprensibilmente fastidiosa, ci ricorda il carico di vitalità che ci portiamo dentro, che forse non stiamo pienamente esprimendo nella vita. L'ansia se accolta e correttamente indirizzata rappresenta un quid in più per la nostra autorealizzazione. Le consiglio una valutazione con uno psicologo clinico psicoterapeuta affinché possa aiutarla a gestire la situazione e possibilmente a trasformarla in una opportunità.
Le auguro il meglio.
Vive cordialità.
Dr Emanuele Oscar Crestani
palpitazioni cardiache e senso di irrequietezza o irritabilità.
In una lettura psicosomatica, nella quale interpretriamo il linguaggio del corpo anche a livello simbolico, la presenza di ansia, pur comprensibilmente fastidiosa, ci ricorda il carico di vitalità che ci portiamo dentro, che forse non stiamo pienamente esprimendo nella vita. L'ansia se accolta e correttamente indirizzata rappresenta un quid in più per la nostra autorealizzazione. Le consiglio una valutazione con uno psicologo clinico psicoterapeuta affinché possa aiutarla a gestire la situazione e possibilmente a trasformarla in una opportunità.
Le auguro il meglio.
Vive cordialità.
Dr Emanuele Oscar Crestani
Dr Emanuele Oscar Crestani
Psicologo-Psicoterapeuta
Specialista in psicologia clinica
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 348 visite dal 06/09/2024.
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