Matrimonio in crisi dopo la nascita di mio figlio
Gentili dottori, sono una donna di 31 anni e da 3 mesi sono anche una mamma.
Sono sposata da due anni e precedentemente fidanzata 3 anni, un grande amore ma da sempre conflittuale a causa della differenza d’età (abbiamo 15 anni di differenza) infatti mio marito ha sempre preteso da me cose che io non ero pronta a dargli.
Ho sempre voluto convivere, sposarmi, avere figli ma lui non ha mai rispettato i miei tempi, anzi mi ha fatto sempre una colpa perché non erano i suoi e io per amore ho sempre accelerato’ il passo con enormi difficoltà perché sono stata una ragazza molto particolare poiché ho vissuto molto ovattata e prima di conoscerlo, avevo fatto pochissime esperienze.
Nonostante le difficoltà andiamo avanti, io cambio, per amore ma soffro perché non mi sento amata per quella che sono, ma solo quando faccio la brava , solo quando i miei comportamenti rispecchiano le sue aspettative e se non reagivo bene ad una difficoltà, mi faceva sentire in colpa e sbagliata, addossandomi le colpe dei nostri problemi.
Dopo 6 mesi di matrimonio, rimango incinta e anche in qjesta decisione, ho subito una certa pressione, perché io avrei aspettato ancora un po’ La mia gravidanza è stata molto serena, ma nell’ultimo periodo ho avuto un problema di salute che mi ha portato ad avere Cesario.
Da quando ho partorito mio marito, come padre è stato eccellente, ma io mi sono sentita completamente messa da parte, anzi sono stata mortificata e criticata come madre e donna perché avevo reagito male al post partum, dipingendomi come una donna immatura e viziata che non voleva accettare la sua nuova condizione di vita.
Per me è stato un trauma e per quanto mio figlio sia l’amor della mia vita, ancora fatico ad abituarmi a non dormire insomma amo mio figlio ma non amo la maternità in questo momento e in questo momento così delicato della mia vita, mio marito non ha fatto altro che ferirmi in tutti i modi in cui una donna può essere ferita e soprattutto nelle vesti di MADRE.
Ad ogni mio sfogo, pianto, lui invece di rincuorarmi mi diceva che ero pazza, viziata e poco paziente e quindi una pessima madre.
Questo per mesi e perciò il rancore verso mio marito è aumentato sempre di più, e quando in un momento di tranquillità si è avvicinato a me io mi sono resa conto che il male che mi aveva fatto aveva spento il mio sentimento e ora non credo di amarlo più.
Sono molto triste, delusa, ho sacrificato molte esperienze, viaggi, lavoro in nome di un sogno di famiglia e adesso mi ritrovo accanto un uomo che odio e un figlio di tre mesi.
Sto soffrendo di insonnia e anche quando mio figlio dorme, io non dormo.
Sono al limite.
Sto pensando di prendere valium almeno per riposare la notte, chiudere gli occhi e avere una pausa da questa mia condizione di vita attuale così infelice.
Sono sposata da due anni e precedentemente fidanzata 3 anni, un grande amore ma da sempre conflittuale a causa della differenza d’età (abbiamo 15 anni di differenza) infatti mio marito ha sempre preteso da me cose che io non ero pronta a dargli.
Ho sempre voluto convivere, sposarmi, avere figli ma lui non ha mai rispettato i miei tempi, anzi mi ha fatto sempre una colpa perché non erano i suoi e io per amore ho sempre accelerato’ il passo con enormi difficoltà perché sono stata una ragazza molto particolare poiché ho vissuto molto ovattata e prima di conoscerlo, avevo fatto pochissime esperienze.
Nonostante le difficoltà andiamo avanti, io cambio, per amore ma soffro perché non mi sento amata per quella che sono, ma solo quando faccio la brava , solo quando i miei comportamenti rispecchiano le sue aspettative e se non reagivo bene ad una difficoltà, mi faceva sentire in colpa e sbagliata, addossandomi le colpe dei nostri problemi.
Dopo 6 mesi di matrimonio, rimango incinta e anche in qjesta decisione, ho subito una certa pressione, perché io avrei aspettato ancora un po’ La mia gravidanza è stata molto serena, ma nell’ultimo periodo ho avuto un problema di salute che mi ha portato ad avere Cesario.
Da quando ho partorito mio marito, come padre è stato eccellente, ma io mi sono sentita completamente messa da parte, anzi sono stata mortificata e criticata come madre e donna perché avevo reagito male al post partum, dipingendomi come una donna immatura e viziata che non voleva accettare la sua nuova condizione di vita.
Per me è stato un trauma e per quanto mio figlio sia l’amor della mia vita, ancora fatico ad abituarmi a non dormire insomma amo mio figlio ma non amo la maternità in questo momento e in questo momento così delicato della mia vita, mio marito non ha fatto altro che ferirmi in tutti i modi in cui una donna può essere ferita e soprattutto nelle vesti di MADRE.
Ad ogni mio sfogo, pianto, lui invece di rincuorarmi mi diceva che ero pazza, viziata e poco paziente e quindi una pessima madre.
Questo per mesi e perciò il rancore verso mio marito è aumentato sempre di più, e quando in un momento di tranquillità si è avvicinato a me io mi sono resa conto che il male che mi aveva fatto aveva spento il mio sentimento e ora non credo di amarlo più.
Sono molto triste, delusa, ho sacrificato molte esperienze, viaggi, lavoro in nome di un sogno di famiglia e adesso mi ritrovo accanto un uomo che odio e un figlio di tre mesi.
Sto soffrendo di insonnia e anche quando mio figlio dorme, io non dormo.
Sono al limite.
Sto pensando di prendere valium almeno per riposare la notte, chiudere gli occhi e avere una pausa da questa mia condizione di vita attuale così infelice.
[#1]
Gentile signora,
mi dispiace molto per la situazione che sta vivendo: la maternità non sempre e non da tutte le donne viene vissuta come momento magico. Purtroppo, però, non si parla mai di questi aspetti e la mancata condivisione delle difficoltà e lo scoraggiamento rende la donna isolata, la spinge a vergognarsi come fosse una colpa, e la fa sentire diversa.
Ma Lei non è affatto da sola, perchè moltissime donne attraversano la maternità con la stessa modalità. Quindi, vorrei incoraggiarLa a permettersi di stare come sta e provare ciò che prova, indipendentemente dall'atteggiamento di Suo marito.
Mi rendo conto che non è d'aiuto il comportamento di Suo marito, ma ciò che può fare è spiegargli con calma, se non l'ha già fatto, e proporre una consulenza della coppia.
Nel frattempo, sentirei anche il medico di base per aiutarLa con l'insonnia.
In ospedale non avete frequentato insieme il corso di accompagnamento alla nascita?
mi dispiace molto per la situazione che sta vivendo: la maternità non sempre e non da tutte le donne viene vissuta come momento magico. Purtroppo, però, non si parla mai di questi aspetti e la mancata condivisione delle difficoltà e lo scoraggiamento rende la donna isolata, la spinge a vergognarsi come fosse una colpa, e la fa sentire diversa.
Ma Lei non è affatto da sola, perchè moltissime donne attraversano la maternità con la stessa modalità. Quindi, vorrei incoraggiarLa a permettersi di stare come sta e provare ciò che prova, indipendentemente dall'atteggiamento di Suo marito.
Mi rendo conto che non è d'aiuto il comportamento di Suo marito, ma ciò che può fare è spiegargli con calma, se non l'ha già fatto, e proporre una consulenza della coppia.
Nel frattempo, sentirei anche il medico di base per aiutarLa con l'insonnia.
In ospedale non avete frequentato insieme il corso di accompagnamento alla nascita?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Utente
Gentile dott.ssa, ho frequentato un corso pre parto, e mio marito ha partecipato ad un solo incontro. Onestamente credo che per quanto una donna possa prepararsi alla maternità , non si è mai veramente pronti allo sconvolgimento che avviene nella vita e quello che mi sta pesando ancora di più è il comportamento di mio marito che invece di sostenermi mi critica e mi fa sentire una pessima madre con il
Passare dei mesi sto prendendo consapevolezza del mio ruolo e onestamente non mi sento più così pessima come mi vede mio marito , anche perché chi mi circonda mi dice il contrario. Ma soprattutto sono felice di star creando un legame con mio figlio. L’amarezza rimane verso il mio marito le sue parole che mi hanno ferito come coltelli, non le riesco più a cancellare. Ogni volta mi chiede scusa, ma dopo poche ore ,appena faccio qualcosa che a suo parere è sbagliato, torna a dirle. Quindi deduco che lo farà per sempre e quindi non credo ci siano speranze.
Passare dei mesi sto prendendo consapevolezza del mio ruolo e onestamente non mi sento più così pessima come mi vede mio marito , anche perché chi mi circonda mi dice il contrario. Ma soprattutto sono felice di star creando un legame con mio figlio. L’amarezza rimane verso il mio marito le sue parole che mi hanno ferito come coltelli, non le riesco più a cancellare. Ogni volta mi chiede scusa, ma dopo poche ore ,appena faccio qualcosa che a suo parere è sbagliato, torna a dirle. Quindi deduco che lo farà per sempre e quindi non credo ci siano speranze.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 477 visite dal 01/09/2024.
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