Ho l'impressione di dire frasi prive di senso

Buonasera Dottori/Dottoresse è la prima volta che chiedo un consulto.
Ho 30 anni e nella vita sono un'architetta navale.

Consapevole di avere un disturbo d'ansia già stato diagnosticato dalla psicologa con cui ho fatto un percorso per diversi anni, avrei una perplessità da porvi.

Cresciuta con un padre a fasi violento (a cui non ho mai trovato una giustificazione alla sua "cattiveria" gratuita, alternata invece ad un estremo bisogno di essere più "buonista" che buono ) ho sviluppato un'ossessione per le mie facoltà mentali, con la costante paura di non essere "sana".
La mia psicologa mi ha sempre riferito di utilizzare questo "pretesto" per non allontanarmi dalla mia famiglia d origine, nello specifico da mia sorella con la quale ho costruito un rapporto simbiotico dopo la morte di nostra madre, quando avevamo rispettivamente 16 e 22 anni.
Posto che ho molta fiducia nella Dottoressa, a volte mi lascio prendere da perplessità che mi confermino il mio non " essere sana ".

Ad esempio oggi, parlando con i miei colleghi a lavoro delle piante comprate insieme qualche giorno fa, ho esordito dicendo: " Oggi devo andare a comprare il vasino per le piante, altrimenti si fanno la pipi sotto".
Ero in modalità giocosa mentre parlavo e spensierata, consapevole di dover davvero comprare dei sottovasi per le piante.
Mi sono fermata successivamente a riflettere su cosa avessi detto nella seconda parte della frase " altrimenti si fanno la pipi sotto" PANICO.
Oh mio dio cos ho detto?
Non l ho assolutamente pensato.
L unica giustificazione che mi è venuta in mente è che forse il mio cervello abbia in automatico associato la parola "vasino" a "pipi " essendo utilizzato per i bambini piccoli e le piante senza sottovaso avrebbero perso acqua.
Ma è stata un'esclamazione uscita dal nulla, che mi ha portato ad ipervigilarmi ulteriormente.
Cosa ne pensate voi a riguardo?
A volte si dicono cose non programmate anche un po "strane"?
Rientra nella normalità?
Sono sempre stata iperlogica e per natura ho bisogno di trovare risposte logiche per placare le mie ansie.

Grazie e chiedo scusa per il racconto lungo.
[#1]
Dr. Rolando Tavolieri Psicologo 20 4
Gentile lettrice
Il racconto della sua esperienza e delle frasi che ha detto è sicuramente riscontrabile in un'associazione che lei ha fatto in modo inconscio tra le due parole.
Queste associazioni consapevoli o inconsapevoli sono presenti in tutte le persone quindi non c'è da preoccuparsi perché la mente agisce, apprende e funziona anche attraverso le associazioni tra parole oppure con immagini o con ricordi passati e con fantasie .
L'unico consiglio che le posso dare è di lasciarsi andare ogni tanto nel senso di non essere troppo rigida e iperlogica con sé stessa perché la mente le relazioni e le esperienze implicano anche la parte emotiva e irrazionale oltre alla logica e alla ragione, quindi è importante vedere le esperienze nella loro totalità e non essere troppo rigidi nell'autocritica.
Un cordiale saluto per lei

Dr. rolando tavolieri
tavolieri2006@libero.it
tel: 3393245547

[#2]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.3k 591 67
Gentile utente,

la problematica che lei pone è assai interessante, tanto da aver suscitato l'attenzione addirittura di Freud.
Nella sua opera: "Psicopatologia della vita quotidiana, dimenticanze, lapsus, sbadataggine, superstizioni ed errori" veniva approfondito proprio l'aspetto a cui Lei fa cenno nel consulto.

Nel Suo caso lo attribuirei al fatto che lei si dichiara "iperlogica" (anche se allo scopo di bloccare le sue ansie);
però quando è "..in modalità giocosa mentre parlavo e spensierata" esce la sua parte infantile. Quella che tutti noi dovremmo avere in parte conservato, magari in qualche recesso nascosto; ma che fa di noi persone reali, sfaccettate; e non solo cervelli/menti controllati.

Ne ho parlato con la sua terapeuta?
Quale risposta ne ha ricevuto?

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#3]
Utente
Utente
Vi ringrazio Dottori per avermi dedicato il vostro tempo e per avermi con la vostra conoscenza, rasserenata.

Per risponderle Gentile Dottoressa Brunialti: non ho avuto ancora modo di interfacciarmi con la mia psicologa di riferimento :)

Come dite voi dovrei smetterla di rimuginare sulla "normalità", cercando continui pretesti per non darmi il permesso di vivere.


Cordiali saluti.
[#4]
Utente
Utente
Gentile Dottoressa/Dottore,
A tal proposito vi chiederei un consulto anche sulla mia "difficolta" di mettere un confine tra le mie difese personali ed accadimenti che probabilmente rientrano nella norma.
Mi spiego: spesso per via dell'ansia, dell'imbarazzo, della difficoltà di saper gestire alcune situazioni sociali o semplicemente dalla paura di dover saper gestire alcune situazioni sociali, tendo a percepire un senso di assenza. Come se mi sentissi addormentata da sveglia, poco lucida, intorpidita. È una sensazione che conosco e che ho imparato a catalogare come una mia difesa, ma a volte mi capita di non saper mettere un confine tra la mia difesa e situazioni ordinarie, quotidiane che non implicano un grande coinvolgimento emotivo da parte mia. Ad esempio mi domando se sia normale il senso di "confusione" percepito per diverso tempo dopo essermi svegliata; oppure se può considerarsi normale il fatto di sentirmi "scollegata" quando sono sovrappensiero in macchina, o il sentirmi "intontita" a volte dopo i pasti. Il punto è che tendo a far convertire tutto sotto la categoria "ansia" esaminandomi a dismisura, quando invece potrebbe trattarsi di situazioni fisiologiche comuni, magari ingrandite dal mio dargli peso.
Voi cosa ne pensate?!

Ah , dimenticavo recentemente ho effettuato rm con mezzo di contrasto encefalo e tronco encefalico + massiccio facciale per via di una ciste all'altezza dell'ipofisi. La risonanza è andata bene quindi immagino sia il tutto riconducibile ad un qualcosa di psicologico piuttosto che organico.

Grazie e vi chiedo scusa per disturbarvi cercando rassicurazioni su cose magari stupide, di cui mi vergogno.